Dal 1999 la Giornata Nazionale del Trauma Cranico, organizzata dalla FNATC (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico), è l’occasione per un incontro tra le professioni sociali e sanitarie e le persone con esiti di trauma cranico e le loro famiglie.
Si tratta di un vero e proprio confronto di saperi, quello tecnico dei professionisti e quello dell’esperienza di pazienti e familiari, entrambi fondamentali per definire le reali priorità nella vita delle persone con esiti di trauma cranico e quindi focalizzare la stessa ricerca scientifica e l’organizzazione e la gestione dei servizi sanitari e sociali.
La diciassettesima edizione dell’evento, intitolata Le disabilità cognitive e comportamentali dopo trauma cranico: il vissuto e la scienza, si terrà venerdì 12 e sabato 13 dicembre ad Ancona (Teatro delle Muse, Piazza della Repubblica) e come da tradizione, sarà organizzata da una ONLUS locale affiliata alla FNATC, vale a dire l’Associazione Andrea (Associazione Marchigiana Traumatizzati Cranici), in collaborazione con Santo Stefano Riabilitazione.
Massimo Vallasciani, direttore sanitario dell’Unità Speciale Residenziale Stati Vegetativi di Foligno (Perugia) e Alessandro Giustini, direttore scientifico dell’Ospedale di Riabilitazione San Pancrazio di Arco (Trento), saranno i responsabili scientifici.
La prima giornata ruoterà per lo più su un confronto riguardante il percorso riabilitativo in alcune Regioni italiane, mentre sabato 13 si entrerà più specificamente nelle problematiche connesse al percorso riabilitativo stesso.
Tra i vari saluti previsti in apertura, da segnalare anche quello di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – che patrocina la due giorni marchigiana – oltreché presidente della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici).
«Il convegno del 2014 – si legge nella presentazione – oltre a ribadire la fondamentale importanza dell’alleanza tra pazienti, famiglie e professionisti, vuole porre l’accento sul fatto che di tale alleanza è altrettanto fondamentale che facciano parte gli enti e i professionisti responsabili della programmazione sanitaria, che debbono avere piena consapevolezza sia della complessità dei bisogni cui danno risposta, sia della necessità che tali risposte si sviluppino senza soluzione di continuità, a partire dall’evento traumatico e per tutta la vita delle persone con esiti di trauma cranico, in modo proporzionato e appropriato alle loro condizioni. Argomento portante del convegno saranno le menomazioni delle funzioni cognitive e del comportamento, presenza costante, in forma più o meno grave, nel vissuto delle persone con esiti di trauma cranico, in grado di condizionare in maniera decisiva, spesso più ancora che le stesse menomazioni delle funzioni motorie e sensoriali, il grado di disabilità, la qualità della vita, le relazioni familiari e sociali, le possibilità di partecipare alle attività della vita sociale e in particolare di determinare se e in che modo sia possibile il reinserimento lavorativo. Per questo motivo, a partire dalla descrizione aggiornata, da parte di tecnici esperti, delle cause, della natura e delle possibilità di trattamento riabilitativo, si svilupperà un dialogo a più voci, che avrà come oggetto soprattutto le conseguenze sociali delle menomazioni cognitive e del comportamento, con particolare enfasi per le esperienze di reinserimento lavorativo e occupazionale non lavorativo, attraverso il racconto degli utenti, la presentazione di progetti sperimentali, ma anche di esperienze ormai consolidate, spesso frutto della collaborazione tra enti pubblici, associazioni degli utenti, rappresentanti del mondo dell’impresa e professionisti del sociale e della sanità».
«Argomento principe di questa diciassettesima Giornata – sottolinea dal canto suo Paolo Fogar, presidente della FNATC – sarà proprio il reinserimento sociale e lavorativo, cosicché potremo contare anche sulla presenza dell’INAIL nazionale e locale, che tramite i SIL [Servizi Integrazione Lavorativa, N.d.R.] si inserisce nei percorsi di inserimento lavorativo, e anche di operatori del mondo del lavoro che collaborano con le Associazioni, per accogliere i ragazzi con trauma cranico. Presenteremo inoltre i risultati di un’indagine sui farmaci per il trattamento delle persone con trauma cranico, svolta dall’Università di Udine per conto della nostra Federazione». (S.B.)
È disponibile il programma completo della due giorni di Ancona.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@associazioneandrea.org.