Con la matita, con la penna, su una tastiera

«Quei colpi d’arma da fuoco – scrive Stefano Borgato – che a Parigi hanno ucciso a sangue freddo dodici persone, giornalisti, vignettisti e poliziotti, vorrebbero disorientare e togliere vigore a chi pensa che il libero dibattito delle idee possa cambiare in meglio la propria società. Ma per quanto ci riguarda, il risultato è proprio quello opposto»

Una penna alzata in Place de la République a Parigi, dopo la strage al giornale «Charlie Hebdo»

Una delle migliaia di penne levatesi spontaneamente in Place de la République a Parigi, dopo la strage nella redazione del giornale «Charlie Hebdo»

Una riunione di redazione, con giornalisti e vignettisti. Due incappucciati con mitragliatori kalashnikov che entrano di colpo ed è una terribile strage.
Quanto sembrano esili, di fronte a tutto ciò, i nostri argomenti sul valore della satira e dell’importanza di far riflettere, sorridendo, perfino sulla disabilità, come abbiamo raccontato anche recentemente, presentando un libro introdotto da quel Sergio Staino, amico sincero di Georges Wolinski, uno dei vignettisti assassinati a Parigi! E quanto diventa faticoso, oggi, pensare di continuare le nostre battaglie sul Fondo per le Non Autosufficienze, contro le barriere architettoniche e culturali o per un nuovo Nomenclatore degli Ausili!

Disorientare e togliere vigore a chi pensa che il libero dibattito delle idee possa cambiare in meglio la propria società, in qualunque settore esso si svolga: è quanto vorrebbero quei colpi d’arma da fuoco che hanno già ucciso a sangue freddo dodici persone.
Ma per quanto ci riguarda, succede proprio il contrario, rafforzando in noi la convinzione che si possano ottenere grandi risultati proprio impugnando una matita, una penna o battendo su una tastiera, continuando a lavorare con la stessa forza serena del nostro compianto direttore Franco Bomprezzi.
Ed è così che quell’argomentare sul valore della satira – attuata perfino su un tema serio com’è la disabilità – riprende tutta la sua forza, è solo così che le battaglie per pensioni d’invalidità più dignitose, per una scuola davvero inclusiva possono diventare le battaglie di tutti. Con la matita, con la penna, su una tastiera.

Segretario di redazione di «Superando.it».

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo