Cosa possono avere in comune due donne, l’una vissuta nell’Anno Mille e l’altra nel primo decennio del Duemila? Leggendo Due tempi, due donne, due stralci di storie (Youcanprint, 2017) di Maria Stella Falco, si scopre che la distanza temporale non è poi così rilevante, quando ci sono di mezzo due ragazze sognatrici e al contempo determinate a concretizzare i loro sogni.
I componimenti che formano quest’opera sono romanzi di fantasia, basati sulle riflessioni personali e sugli eventi che hanno arricchito la vita della scrittrice, una giovane con disabilità, una laurea triennale e una magistrale in Lettere Moderne, attualmente iscritta al Corso di Laurea Triennale in Servizio Sociale presso l’Università del Salento di Lecce.
Maria Stella è fin da bambina un’appassionata lettrice e scrittrice, autrice di poesie e racconti a ispirazione prevalentemente autobiografica, nonché di saggi e articoli a tema storico-culturale.
Il primo racconto della sua raccolta di recente pubblicazione ha per protagonista Matilde, una principessa delle favole che incontra il suo principe, che però non ha un cavallo bianco e un cappello piumato, ma è un umile figlio di contadini.
Falco ha scritto la prima versione della storia quando aveva otto anni e, come accade ad ogni scrittore che si rispetti, è diventata la sua opera “chiusa nel cassetto”, pronta ad uscire e ad essere riveduta dopo anni.
Il secondo componimento narra invece le vicende di Francesca, una giovane che, oltre ad affrontare i turbamenti tipici dell’età, deve fare i conti con lo scompiglio interiore dovuto alla condizione di disabilità.
Si tratta di due brevi racconti “rosa”, il primo a tema storico e il secondo calato nei tempi moderni, che hanno il pregio di non indulgere nei sentimentalismi.
È facile immergersi nelle storie e identificarsi con il vissuto di Matilde e Francesca. Entrambe vivono il loro tempo e la loro età, scoprono la vita vera e imparano a viverla, consapevoli che non si smette mai di maturare.
I testi sono frutto della riscrittura creativa, una tecnica utilizzata anche in psicoterapia per esternare pensieri che altrimenti resterebbero nascosti. Giuseppe Pontiggia, noto autore contemporaneo e cultore di classici, era stato uno dei precursori di questo metodo, che ha sempre affascinato Maria Stella Falco. (Stefania Delendati)