Gli animali e l’ambiente ringraziano quelle persone con sindrome di Down

È stato avviato a Pistoia “Blankets for Puppies” (letteralmente “Coperte per cuccioli”), un laboratorio professionalizzante che impiega sette giovani adulti con sindrome di Down nella produzione di coperte per gli animali abbandonati, utilizzando gli scarti di materiale tessile industriale. L’iniziativa, decisamente interessante sotto il profilo etico e ambientale, è frutto della collaborazione tra l’Associazione Il Sole-Down Pistoia, costituita da un gruppo di genitori con figli e figlie con la sindrome di Down, e Kpet, una startup che si occupa di booking di servizi per animali

Pistoia, "Blanket for Puppies"

Una giovane donna impegnata nel laboratorio “Blanket for Puppies”

È stato avviato a Pistoia Blanket for Puppies (letteralmente “Coperte per cuccioli”), un laboratorio professionalizzante che impiega persone con sindrome di Down nella produzione di coperte per gli animali abbandonati, utilizzando gli scarti di materiale tessile industriale.
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Il Sole A.D.P. ONLUS-Associazione Down Pistoia, costituita nel 2003 da un gruppo di genitori con figli e figlie con la sindrome di Down, e Kpet, una startup che si occupa di booking di servizi per animali.
Nel laboratorio sono impegnati sette giovani adulti con sindrome di Down che, con il supporto di volontari e dei professionisti di Kpet, hanno imparato a cucire coperte che vengono appunto regalate ai canili e ai rifugi di tutta Italia, trasformando il materiale di scarto che le industrie del territorio getterebbero via, in un prodotto di valore sia sotto il profilo etico che ambientale.

Sotto il profilo etico, dunque, le persone con disabilità coinvolte possono trarre da questa esperienza nuovi stimoli per una maggiore autonomia e un background professionale che, anche grazie ad un programma innovativo che promuove la condivisione, può aprire a ulteriori opportunità lavorative. A ciò si aggiunga una visione della solidarietà e della cura che va oltre gli esseri umani, a beneficio di un settore, quello dei canili e dei rifugi per gli animali abbandonati, che solitamente non è sostenuto dalle Istituzioni. Sotto il profilo ambientale, poi, il riuso dei materiali di scarto ritarda il processo di inquinamento dovuto agli scarti tessili.
Sino ad oggi sono state cucite e distribuite un migliaio di coperte, riciclando oltre una tonnellata di tessuto, che tradotto in termini di impatto ambientale, equivale ad un risparmio di 6 chili di anidride carbonica per tonnellata di fibra.

L’attività del laboratorio è proseguita anche durante i mesi della pandemia, nel rispetto delle disposizioni sul contenimento del contagio del virus.
Queste le aziende che hanno fornito il materiale: il Maglificio Beby di Agliana (Pistoia), Gabriella Tesi Confezioni (con sede a Bottegone, frazione di Pistoia), Moda Mania (Prato), Polipeli SpA (Prato).

Intervistato dall’agenzia «Redattore Sociale», Luca Freschi, amministratore delegato e fondatore di Kpet, ha evidenziato un ulteriore risvolto del programma Blanket for Puppies: «Volevamo andare a creare percorsi di autonomia e laboratori per i ragazzi de Il Sole, su attività che non sono quelle a cui hanno accesso di solito, bensì rivolte all’artigianato, che possano condividere con la famiglia o comunque vivere in gruppo. Il mio augurio è che attraverso questi laboratori, visto che ne faremo altri, possano per loro nascere opportunità lavorative, sia all’interno di Kpet che in aziende partner».
Queste invece le dichiarazioni di Riccardo Pagnini, project manager di Kpet Charity: «Ogni anno si produce, anche sul nostro territorio, una grande mole di scarti tessili, noi ci siamo concentrati sull’idea che partendo da questi rifiuti si potesse portare un beneficio reale agli animali. Il tema delle difficoltà legate al freddo con cui queste strutture combattono ogni anno è spesso sottovalutato: Kpet ha provato a dare una svolta, andando a sostenere chi ha realmente bisogno di materiale. Ringrazio tutte le persone che si sono messe in gioco per cucire le coperte, e le aziende che ci hanno fornito il materiale. Ci auguriamo che siano sempre di più le realtà che vogliono darci una mano e i rifugi che chiamano per avere sostegno, sapendo di trovare in Kpet un alleato fedele».

Certe notizie fanno tornare alla mente una frase che compariva in una celebre striscia dei fumetti Peanuts, i personaggi ideati dal genio di Charles M. Schulz, «La felicità è un cucciolo caldo», e qualcosa suggerisce che anche le coperte possano avere a che fare con la felicità. (Simona Lancioni)

Per ogni ulteriore informazione: il-sole.adp@libero.it.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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