Esprime soddisfazione, Alessandra Tibaldi, assessore al Lavoro, alle Pari Opportunità e alle Politiche Giovanili della Regione Lazio, per l’approvazione – avvenuta l’8 ottobre scorso – della Legge Regionale 400 in ambito di lavoro delle persone con disabilità.
«Sono molto soddisfatta – dichiara Tibaldi – perché con questo provvedimento l’inserimento al lavoro delle persone con disabilità risulta concretamente favorito».
«Infatti – continua l’assessore – la Regione Lazio, senza aggiungere alcun impegno ulteriore ai datori di lavoro privati, prevede che gli uffici della Pubblica Amministrazione con sede nel territorio regionale impegnati in procedure di appalto o di sottoscrizione di rapporti convenzionali o di concessione, verifichino con le Province, ovvero con gli enti competenti per il “collocamento mirato” delle persone con disabilità, la veridicità delle attestazioni di ottemperanza agli obblighi della Legge 68/99 presentate dai datori di lavoro».
In tal senso, l’assessore alla Formazione e al Lavoro della Provincia di Roma Massimiliano Smeriglio, oltre ad esprimere a sua volta il proprio apprezzamento, ha voluto sottolineare che «la Provincia di Roma garantirà ogni sforzo per l’applicazione di questa nuova norma, che rafforza la garanzia di diritti certi per le persone disabili, nella convinzione che ogni norma che tutela le fasce più deboli e svantaggiate e ne agevola l’inserimento socio-lavorativo sia un segno di civiltà e di progresso».
Alessandra Tibaldi punta poi il dito contro il Governo Nazionale, ricordando che quest’ultimo, «con l’abolizione della certificazione di ottemperanza degli obblighi previsti dalla Legge 68/99, ha cancellato con un colpo di spugna uno degli strumenti di verifica del rispetto della norma per il diritto al lavoro delle persone con disabilità, eliminando contestualmente la possibilità di verificare la copertura o di promuovere la copertura delle quote di riserva».
In ogni caso l’assessore regionale ribadisce di voler assicurare il proprio «massimo sforzo per l’applicazione della nuova legge, così come di tutto l’impianto legislativo relativo al collocamento delle persone con disabilità, per creare condizioni di reale esercizio del diritto al lavoro da parte di queste ultime e di reale concorrenza leale fra le imprese, coinvolgendo le Province e i servizi per l’impiego». (S.B.)
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