Con il “gioco”, per comprendere disagi, aspettative e bisogni dei pazienti

Tra gli eventi previsti nell’àmbito del 9° Forum Sistema Salute di Firenze, vi sarà anche, il 13 novembre, lo speed meeting “Care. Ti dico come la vedo io”, promosso in collaborazione con la FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati) e consistente in un susseguirsi di brevi incontri tra coppie di medici, direttori e professionisti sanitari da un lato e pazienti dall’altro, per raccontarsi a vicenda a partire dalle suggestioni offerte da un mazzo di carte, scoprendo così un diverso punto di vista e mettendosi nei panni dell’altro

"Care. Ti dico come la vedo io", Firenze, 13 novembre 2024Nel presentare in altra parte del giornale la nona edizione del Forum Sistema Salute, manifestazione medico-scientifica di rilievo nazionale, organizzata da Koncept e in programma alla Stazione Leopolda di Firenze il 12 e 13 novembre, avevamo accennato, tra gli eventi previsti, anche dello speed meeting denominato Care. Ti dico come la vedo io, interessante iniziativa promossa in collaborazione con la FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati), consistente in un susseguirsi di brevi incontri tra coppie di medici, direttori e professionisti sanitari da un lato e pazienti dall’altro, per raccontarsi a vicenda a partire dalle suggestioni offerte da un mazzo di carte, scoprendo così un diverso punto di vista e mettendosi per un attimo nei panni dell’altro. Lo speed meeting si terrà il 13 novembre dalle 10 alle 17, ma cosa sarà esattamente?
«Vi parteciperanno – spiegano dalla FAIS – pazienti, associazioni di pazienti, caregiver, clinici, figure sanitarie dei diversi ordini professionali, esponenti del middle management del sistema sanitario pubblico e privato, decisori pubblici nazionali, regionali e locali. Ogni sessione di circa 30 minuti conterà sulla presenza di 12 persone posizionate su due file: una con i pazienti e l’altra con professionisti della sanità o decisori. Ogni coppia avrà a disposizione 4 minuti, in cui i due partecipanti potranno pescare una delle carte dal mazzo posto sul tavolo e raccontarsi all’altro. Le carte sono state realizzate con l’aiuto di uno psicologo, per stimolare emozioni, sensazioni e ricordi, dando vita alla condivisione di riflessioni, considerazioni e racconti, che esprimeranno specifici bisogni. Le domande saranno ampie e generiche, così da poter toccare corde diverse nelle varie persone e aprire scenari inaspettati e sempre diversi. Uno dei due partecipanti, dunque, pescherà una carta, la mostrerà all’altro, e comincerà a parlare: l’altro ascolterà, lascerà il tempo di esporre il proprio pensiero e se vorrà interviene alla fine. Il giocatore che sarà stato in ascolto prenderà la medesima carta e inizierà la propria narrazione: l’altro concorrente, come nel turno precedente, ascolterà ed eventualmente interverrà alla fine. Al termine del turno il paziente scalerà nel posto alla sua destra, così che ciascun paziente possa incontrare 6 sanitari/decisori diversi. I sanitari, invece, accoglieranno i compagni di gioco alla propria postazione. Il tempo sarà scandito per tutti centralmente da un “gong”. Conclusa la sessione dei 6 incontri, tutti i giocatori indicheranno 3 parole chiave, espressione del proprio sentire, che andranno a formare una nuvola di idee. Gli spunti della giornata saranno oggetto di riflessione di tutti i partecipanti».

Ma perché uno speed meeting strutturato sotto forma di gioco? «Perché siamo convinti – dice Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS e responsabile scientifico dell’iniziativa – che il gioco faccia bene alla salute. Come FAIS lo abbiamo sperimentato con StomyCraft, il videogioco per i bambini con stomia, e con INCOlimpiadi, il serious game per i pazienti incontinenti [se ne legga anche sulle nostre pagine rispettivamente a questo e a questo link, N.d.R.]. Giocare riduce lo stress, stimola la mente, aumenta la creatività, ma soprattutto ci rende consapevoli. Quella di Care è quindi un’opportunità per cambiare prospettiva e per comprendere disagi, aspettative e bisogni dei pazienti. Puntiamo sull’ascolto, perché spesso la migliore cura parte proprio da qui». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: Ufficio Stampa FAIS (Anita Fiaschetti), anitafiaschetti@gmail.com.

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