Cronaca di una strage nascosta: la funzione preventiva di un libro

«Questo volume vuole tenere aperto il dibattito sugli eventi drammatici che hanno riguardato gli anziani ricoverati nelle case di riposo durante la pandemia, eventi che avrebbero dovuto generare profondi cambiamenti nella regolazione e nella gestione di queste strutture e che invece non sembrano avere sortito una spinta verso il cambiamento»: lo dice Costanzo Ranci, autore di “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo”, che il 14 novembre sarà al centro di un incontro promosso dal Gruppo Solidarietà per il quale Fabio Ragaini parla di un libro «dalla funzione preventiva»

Costanzo Ranci, "Cronaca di una strage nascosta"«L’obiettivo di questo volume è tenere aperto il dibattito sugli eventi drammatici che hanno riguardato gli anziani ricoverati nelle case di riposo durante la pandemia, eventi dolorosi che avrebbero dovuto generare profondi cambiamenti nella regolazione e nella gestione di queste strutture e che invece, ad oggi, sembrano non aver sortito interesse, né spinta verso l’innovazione e il cambiamento»: a dirlo è Costanzo Ranci, autore del libro Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo (Mimesis, 2024), che nel pomeriggio del 14 novembre sarà al centro di una presentazione online (ore 17.30), promossa dal Gruppo Solidarietà nell’àmbito del ciclo Incontri con gli autori, durante la quale lo stesso Ranci dialogherà con Fabio Ragaini del Gruppo Solidarietà.
«Insieme con l’Autore – spiega Ragaini – cercheremo di capire le ragioni che hanno determinato un numero così alto di decessi all’interno delle residenze, a partire da quanto egli scrive ne libro, ossia che “sulla base dei dati resi disponibili dall’ISTAT sulle morti in eccesso, si evince che durante la pandemia la mortalità nelle RSA sia stata veramente elevata. Nei soli mesi di marzo-aprile 2020, le morti in eccesso registrate nelle residenze furono ben 15.600: un terzo dell’intera mortalità causata dal Covid in quei mesi, pari a 48.000 decessi). Se dunque la pandemia colpì duramente queste strutture, una parte consistente delle responsabilità ricade su una regolazione pubblica inadeguata, uno scarso investimento pubblico, una mancata considerazione dell’importanza delle RSA all’interno del sistema sanitario e assistenziale del Paese, l’eccessiva frammentazione istituzionale e organizzativa, la forte disomogeneità regionale delle politiche socio-sanitarie. È stata la prolungata invisibilità nel tempo di queste strutture a preparare la strage nascosta”».

«Tornare a riflettere su questi temi – prosegue Ragaini – ci pare importante proprio per il silenzio che è calato su questi temi. Un silenzio che impedisce di affrontare i problemi strutturali dell’assistenza residenziale in Italia. In altre parole, quando parliamo dell’assistenza residenziale rivolta agli anziani a cosa ci riferiamo? Chi abita questi luoghi? Quante sono, come operano, chi le gestisce e finanzia? Si tratta infatti di un settore fortemente sottofinanziato che, ciò nonostante, vede negli anni una crescita significativa del privato speculativo. Evidentemente si tratta di un àmbito remunerativo. Cercheremo pertanto di capire perché le residenze sociosanitarie rappresentano un investimento sicuro e anticiclico».
«E infine – conclude – cercheremo di chiederci quali siano i motivi, spesso inconfessabili, che ci conducono a relegare la cura delle persone anziane non autosufficienti in una sfera del tutto marginale della nostra vita sociale. Per tutto ciò, quindi, il libro di Ranci si può dire abbia una funzione preventiva, nel ricordarci che se il mondo delle residenze non esce dall’invisibilità, non è parte del territorio, non lo abita, vive ai margini, non cambiano le condizioni per le quali quanto è accaduto e può di nuovo accadere». (S.B.)

Per partecipare all’incontro online del 13 novembre è obbligatoria l’iscrizione (tramite questo link). Per ulteriori informazioni: centrodoc@grusol.it.

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