Opinioni

Non va esaltata troppo, quella Sentenza della Cassazione

Non va esaltata troppo, quella Sentenza della Cassazione

Bene, secondo Salvatore Nocera, quella Sentenza della Corte di Cassazione, quando ribadisce che gli alunni con disabilità non possono essere discriminati, nemmeno quando mancano le risorse, ma molto male, «quando rischia di invalidare radicalmente tutta la cultura inclusiva del nostro Paese, stabilendo che le ore di sostegno sono esclusivamente rivolte agli alunni con disabilità, mentre quelle curricolari sono esclusivamente rivolte ai compagni senza disabilità»

Lavoro e disabilità: affrontare la questione in modo nuovo

Lavoro e disabilità: affrontare la questione in modo nuovo

I dati sul lavoro delle persone con disabilità parlano chiaro: la situazione è drammatica e la Legge 68/99 continua ad essere poco applicata o del tutto elusa. In questo quadro, secondo Cristiana Guccinelli, «serve anche un modo nuovo di affrontare la questione, attivando cioè processi di integrazione lavorativa e sociale e non solo azioni di avviamento al lavoro». «E bisogna anche – aggiunge – fare attenzione alle manovre di arretramento»

Lascia allibiti tanta impreparazione sull’autismo

«Quando rimbalzano sui giornali – scrive Liana Baroni, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – notizie come quella riguardante ciò che accadde nel 2012 nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo), in cui un sedicenne con autismo venne ricoverato per cinque mesi con abuso di mezzi di contenzione, l’angoscia ci attanaglia e ci chiediamo come queste cose possano succedere»

L’UICI pronta alla mobilitazione

Mario Barbuto, presidente nazionale dell'UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), con il suo cane guida Viola

«L’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – riferisce il presidente dell’Associazione Mario Barbuto – esprime fortissime preoccupazioni per la Legge di Stabilità e la Legge di Bilancio del 2015 e lancia un appello a Parlamento e Governo perché sappiano trovare le risorse necessarie ad assicurare ai ciechi e agli ipovedenti italiani il diritto a un’esistenza dignitosa». Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo

Così ENIL punta a realizzare la Vita Indipendente

Così ENIL punta a realizzare la Vita Indipendente

«Dobbiamo difendere e fare adottare – scrive Germano Tosi, presidente di ENIL Italia – il modello di progettazione personalizzata orientata verso la graduazione della condizione di disabilità, che tenga conto dell’insieme dei fattori ambientali necessario alla garanzia dei diritti e dei funzionamenti di base: salute, cura di sé, scuola/formazione, lavoro e inclusione sociale. Una battaglia culturale e di buon senso, per un welfare davvero inclusivo»

Le persone sorde e il diritto alla parola

«Le persone sorde – scrive Antonio Cotura, presidente della FIADDA – hanno diritto alla parola e lo Stato deve garantire a tutti i bambini con sordità preverbale l’iter diagnostico precoce e abilitativo, per consentire agevolmente l’acquisizione di adeguata competenza verbale». E in tal senso, Cotura «non ritiene praticabili le Proposte di Legge depositate in Parlamento sul riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni, in quanto strutturate a danno delle persone sorde»

Abbandoniamo lo show, per cambiarlo davvero, il mondo?

«Peccato – scrive Rosa Mauro, firmando la sua lettera indirizzata al presidente del Consiglio Renzi – che tu non fossi in Piazza Montecitorio con noi, il 5 novembre, e che non abbia ascoltato racconti di “scuola vera”, quella che non ha soldi per i sostegni e che si arrabatta mettendo insieme più ragazzi disabili in barba a tutte le leggi. E ti sei perso anche le voci vere di famiglie che chiedono per i loro ragazzi un futuro attivo e dignitoso, come quello degli altri cittadini»

Informazione: un passo avanti e uno (o due?) indietro

Adottando titoli in cui si denunciano «sordi e ciechi che parlano al telefono», l’intento moralizzatore (denunciare dei “reali falsi invalidi”) «ha come contraltare – scrive Andrea Pancaldi – il rinforzare un pregiudizio o comunque una visione distorta e non aggiornata delle potenzialità e capacità di una persona con disabilità»

Intervenire subito, quando viene limitata l’inclusione

«Quando si verifica una situazione che limita il positivo evolversi dei processi di inclusione e di sviluppo degli alunni con disabilità – scrive Giorgia Zavalloni – è necessario intervenire subito. E in generale quel che serve è una rivisitazione dei compiti dei diversi livelli dell’Amministrazione Scolastica e, soprattutto, uno sforzo coraggioso per avviare il processo di valutazione della qualità dell’inclusione scolastica»

Un vantaggio nello svantaggio?

Avevamo lasciato Giusy Versace nell’estate scorsa, con il suo ultimo record nell’atletica leggera paralimpica, l’ottavo titolo nazionale dei 100 metri. Ora ci sta sorprendendo ancora, ma questa volta in una veste nuova, colorata e versatile, a tempo di musica, nel programma di Raiuno “Ballando con le stelle”, durante il quale, scrive Laura Sandruvi, «nel suo svantaggio non trovo alcun vantaggio, né di tipo meccanico, né di tipo psicologico»

E le “stelle” (di Brescia) stanno a guardare…

«Talvolta – scrive Giulio Nardone, vicepresidente dell’INMACI (Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti) – le stelle sono troppe, come quelle che si attribuiscono molti alberghi che a termini di legge dovrebbero addirittura essere dichiarati inagibili, per il fatto di non avere neppure preso in considerazione l’idea di eliminare le barriere senso-percettive»

Servirà a educare chi “bara” ai parcheggi?

È nato in Facebook un gruppo “nutrito” dalle foto di veicoli beccati sui parcheggi per persone con disabilità, senza alcun contrassegno in evidenza sul cruscotto. «In pochi giorni – scrive Franco Bomprezzi – il gruppo ha raggiunto oltre 250 iscritti, residenti in varie città italiane, perché il fenomeno è diffuso ovunque, con le medesime caratteristiche di insensibilità e ignoranza, di mancanza di rispetto, spesso ai limiti della strafottenza»

Quel che si fa a Brescia per l’accessibilità

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo una lettera di Federico Manzoni, assessore alle Politiche della Mobilità e ai Servizi Istituzionali del Comune di Brescia, che elenca una serie di azioni in corso nella città lombarda, in favore del diritto alla mobilità delle persone con disabilità, rispondendo a un nostro articolo in cui avevamo tra l’altro denunciato l’imbarazzante vicenda di un albergo a cinque stelle dai bagni inaccessibili

Non risorga il pregiudizio del lavoro come assistenza

«Mentre infatti arrivano pessime notizie sull’attuazione della Legge 68/99 e mentre si tenta di mettere a punto, molto lentamente, altri strumenti per il collocamento, “voci di palazzo” – scrive Simone Fanti – riferiscono che si vorrebbe fare rientrare la stessa Legge 68/99 all’interno delle politiche sociali, facendo così ancora una volta riemergere l’idea che si dia lavoro alle persone con disabilità come fosse assistenza sociale. Che grave passo indietro!»

Nessuno può restare indifferente

«Il buonsenso suggerisce che nessuno può restare indifferente dinanzi ai drammatici fatti che accadono quotidianamente nella Repubblica Democratica del Congo». Lo scrive Salvatore Cimmino, in partenza per un Centro Riabilitativo del Paese africano, cui porterà in dono 10 metri cubi di ausili. E il quadro tratteggiato dal nuotatore amputato, già protagonista di tante imprese, per una società “senza barriere e senza frontiere”, è simile a quello di tanti altri Paesi del mondo

Malattie Rare: non sia più alibi la mancanza di risorse

«Il Piano Nazionale Malattie Rare 2013-2016 – viene sottolineato dalla Consulta Nazionale delle Malattie Rare – dichiara esplicitamente la mancanza di finanziamenti propri, ma la mancanza di risorse non può più essere assunta come alibi, per non dare le cure necessarie ai Malati Rari; è una questione di civiltà e di rispetto nei confronti di persone che certamente non hanno scelto di nascere con una delle 8.000 anomalie genetiche rare conosciute»

Non occorre il Nobel per l’Economia!

«Non occorre il Nobel per l’Economia – scrive Franco Bomprezzi – per capire il meccanismo perverso e beffardo in base al quale se verrà inasprita la tassazione sulle Fondazioni di origine bancaria, come prevede il Disegno di Legge di Stabilità, a farne le spese saranno soprattutto le Associazioni del Terzo Settore, i Comuni e, in ultima analisi, le persone più fragili ed esposte, come ad esempio quelle con disabilità, gli anziani, i bambini e via elencando»

Quei fondi vanno usati per il sociale e non vanno sprecati

«L’aumento di 50 milioni di euro del Fondo per le Non Autosufficienze – scrive Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 Novembre – è chiaramente insoddisfacente, ma apprezziamo comunque la buona volontà. Ora, però, bisognerà “dare gambe” affinché le Regioni non sprechino i fondi con spese distorte e fuori dal sociale. E a tale scopo abbiamo predisposto anche una nostra specifica proposta»

Diritti esigibili? Non esattamente…

«Perché i diritti siano realmente esigibili – scrive Gianfranco Vitale – essi devono esistere in concreto e non in astratto. Ma noi viviamo in un Paese la cui legislazione in materia di handicap probabilmente non ha eguali al mondo. Unico “piccolo” inconveniente è che quasi nessuna legge viene effettivamente applicata e il fatto stesso di riconoscere alle persone con disabilità diritti e dignità solo se finanziariamente sostenibili, è una vera aberrazione»

Non si può fermare la corsa al futuro di Markus Rehm

Secondo alcuni, i miglioramenti di Markus Rehm, ventiseienne tedesco saltatore in lungo, nuova icona dello sport paralimpico, «sono troppo veloci e troppo ampi, perché quella protesi lo avvantaggia». «Sembra – scrive Claudio Arrigoni – di rivivere la vicenda di Oscar Pistorius, bloccato prima delle Olimpiadi di Pechino 2008, poi ammesso a Londra 2012. Spiace perciò che ci sia ancora chi si ostina a stare seduto e a voler fermare la corsa al futuro»