Opinioni

Autismo: servono correzioni ai Decreti Attuativi della Legge Delega

Un giovane con disturbo dello spettro autistico

«Nella stesura dei Decreti Attuativi della Legge Delega al Governo in materia di disabilità – afferma Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo) -, affidata ad apposite Commissioni che sono giunte alla conclusione dei lavori, c’è il forte rischio che le persone con disturbi dello spettro autistico non siano tutelate al pari di altre persone con disabilità. Servono correzioni, per evitare che quella Legge si trasformi in un dispositivo che lascia indietro le seicentomila persone con autismo del nostro Paese e le loro famiglie»

A proposito di autismo

A proposito di autismo

Si rivolge direttamente ad Antonio Giuseppe Malafarina, direttore responsabile del nostro giornale, Antonio Riggio, presidente dell’Associazione Autismo in Movimento, in riferimento al commento dello stesso Malafarina a un contributo di Gianfranco Vitale da noi pubblicato nei giorni scorsi (“L’autismo, il linguaggio ‘fiabesco’, la realtà e l’‘imperfetta unicità’”). Diamo spazio al contributo di Antonio Riggio, seguito dalla replica di Antonio Giuseppe Malafarina

Problemi noti in vista del nuovo anno scolastico

Problemi noti in vista del nuovo anno scolastico

«Prevediamo per gli alunni con disabilità un inizio difficile del nuovo anno scolastico – scrive Giovanni Provvidenza, portavoce del Forum del Terzo Settore di Ragusa – dato che in molti Comuni del nostro territorio non partiranno dal primo giorno servizi quali l’insegnante di sostegno, il trasporto e l’assistente all’autonomia e alla comunicazione. E non si tratterebbe solo di garantire l’avvio del servizio, ma anche di assicurarne la qualità, se è vero che la continuità didattica rimane un obiettivo solo su carta. Problemi noti, risolvibili solo i servizi venissero programmati per tempo»

Autismo e inclusione scolastica: quei fondi impiegati male

Autismo e inclusione scolastica: quei fondi impiegati male

I bandi di appalto per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione non riportano i requisiti necessari a definire la specializzazione della figura professionale che deve assistere gli allievi e le allieve con disturbo dello spettro autistico: a ribadirlo ancora una volta è Carlo Hanau, presidente dell’APRI (Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale), chiedendo ai Ministeri competenti di implementare la disciplina della materia con due azioni correttive

Una vacanza multisensoriale molto ben riuscita

Un'immagine della Riserva Naturale Regionale del Friuli Venezia Giulia Valle Cavanata

«Abbiamo aderito alla proposta denominata “Ferragosto multisensoriale in Friuli” – raccontano Maura Bonsembiante e Roberta De Censi – e abbiamo vissuto finalmente una vacanza accessibile in tutti i suoi aspetti, non sedentaria ma dinamica! La presenza costante, ma discreta degli organizzatori, l’intervento corretto, non invasivo, il considerarci persone prima che ciechi, ci ha fatto sentire leggeri, parte di un gruppo e soprattutto liberi»

L’autismo, il linguaggio “fiabesco”, la realtà e l’“imperfetta unicità”

Pronti a dare spazio ad ulteriori motivate opinioni sulle medesime questioni trattate, ospitiamo qui di seguito il contributo di riflessione di Gianfranco Vitale, dedicato all’autismo e a tutto quanto ruota oggi intorno ad esso nel nostro Paese, seguito da un commento di Antonio Giuseppe Malafarina, direttore responsabile di «Superando.it»

Ma è possibile dover studiare la disabilità su testi del genere?

«Essere un ragazzo che studia a un Istituto Professionale – scrive Giuseppe Arconzo – e farlo su testi ove si parla tra l’altro dei “Bisogni del diversamente abile” o che “per trattare la persona con disabilità come soggetto dotato di diritti occorre assumere la prospettiva ‘del prendersi cura’”, il tutto senza mai occuparsi dei contenuti della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ma davvero coloro che saranno assistenti sociali o educatori devono acquisire concetti superati e approssimativi come questi su un fenomeno tanto complesso come la disabilità?»

Persona autistica: un giorno “genio”, il giorno dopo “criminale”

Abbiamo già dovuto occuparci delle gravi parole pronunciate durante la trasmissione di RAI Uno “Estate in diretta”, ove è stato definito come “autismo di gruppo” l’episodio di cronaca dello stupro di gruppo verificatosi a Palermo. Sulla stessa vicenda diamo oggi spazio a Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS, che chiede alla RAI le scuse e l’oscuramento di quella puntata della trasmissione e da Cristiana Mazzoni e Pierluigi Frassineti, presidente e vicepresidente del FIDA, che sottolineano come la persona autistica venga «un giorno definita “genio” e il giorno successivo “criminale”»

La mia “non visita” ad Auschwitz

«Ci sono luoghi nel mondo – scrive Valeria Alpi – che ho sempre sentito come un dovere morale andare a visitare, o quantomeno commemorare. Tra questi vi è Auschwitz, dove da tantissimi anni volevo recarmi. Questo, però, è il racconto della mia “non visita” ad Auschwitz che mi fa chiedere: “Perché privare una persona con disabilità di fruire di un luogo della storia così denso di significati? Le persone con disabilità, in quel periodo di storia in cui Auschwitz era attivo, neanche ci arrivavano ad Auschwitz. Venivano eliminate prima. Perché dovremmo “eliminarle” di nuovo?»

Scusatevi e invitate in studio qualcuno che spieghi cos’è davvero l’autismo!

«Le parole pronunciate durante il programma di Rai Uno “Estate in diretta” – scrivono dall’Associazione ANGSA -, quando soffermandosi sul terribile episodio dello stupro di gruppo verificatosi a Palermo, si è operato un nesso indegno tra violenza e autismo, hanno prodotto una nuova violenza a migliaia di persone e alle loro famiglie. Quelle parole rischiano di alimentare sull’autismo il pregiudizio e di annullare così gli sforzi quotidiani delle famiglie. Chiediamo le scuse e anche di ospitare in studio una famiglia con autismo, per spiegare cosa sia realmente l’autismo»

Non è un problema di “politicamente corretto”, bensì di “abilismo”

Con le riflessioni di Simona Lancioni, concludiamo, almeno per il momento, la pubblicazione delle opinioni sugli articoli pubblicati all’inizio di questo mese dalla giornalista Concita De Gregorio (“Il valore di un selfie” e “La morte del contesto”) e sulle tante prese di posizione da essi suscitate. «Il problema di quegli articoli – scrive tra l’altro Lancioni – non è né la “morte del contesto” e neppure il “politicamente corretto”, il problema è quella costruzione logica e sintattica ben articolata e studiata per affermare che “le persone con disabilità intellettiva valgono meno”»

Se la TV pubblica lede la dignità di migliaia di persone con autismo

Si sta via via profilando una vera e propria “estate degli orrori”, sul piano del linguaggio “sbagliato” nei confronti della disabilità e non a caso, come abbiamo recentemente segnalato, l’Ordine dei Giornalisti sta lavorando per una guida ritenuta quanto mai necessaria. L’ultimo caso viene denunciato da Ivana Consolo, avvocata, e riguarda quanto detto durante la trasmissione di RAI Uno “Estate in diretta” da un giornalista, che affrontando il terribile episodio di cronaca dello stupro di gruppo verificatosi a Palermo, ha parlato di “autismo di gruppo”

Quando le scuse raddoppiano il danno

Anche Marta Migliosi, donna con disabilità e attivista per i diritti delle persone con disabilità, scrive sugli articoli pubblicati dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle tante prese di posizione da essi suscitate, ciò a cui abbiamo già dedicato una serie di altre opinioni. «Dopo il primo testo dal linguaggio discriminatorio – scrive Migliosi, rivolgendosi alla giornalista – le sue scuse hanno raddoppiato il danno, rivolgendosi tra l’altro ai nostri genitori come se fossero gli unici interlocutori possibili, oltreché definendoci come “persone meravigliose afflitte da un danno”»

Un mondo che è di tutti ed è pieno di angoli in ombra

Abbiamo già dato spazio a varie opinioni sugli articoli pubblicati dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle prese di posizione da essi suscitate, dando vita ad un dibattito che riteniamo certamente interessante. Continuiamo a farlo, pubblicando il contributo di Paola Di Michele, insegnante di sostegno e già assistente all’autonomia e alla comunicazione di studenti e studentesse con disabilità, che si rivolge direttamente alla giornalista, scrivendole tra l’altro: «Il mondo è di tutti ed è pieno di angoli in ombra in cui si nascondono cose meravigliose che, forse, lei non conoscerà mai»

Si rassegni chiunque vorrebbe separarci dalla vita e dal mondo di tutti

«Solo in Italia siamo circa 3 milioni e mezzo – scrive Vincenza Zagaria, a proposito di quell’esponente politico tedesco che ha recentemente avanzato la proposta di segregare gli studenti con disabilità in classi separate -, in Germania circa 8 milioni e in Europa circa 87 milioni: in sostanza quel signore della Turingia deve rassegnarsi, perché noi siamo fragili ma forti e determinati. Noi impariamo dalle nostre disabilità tutte le strategie per opporci ad ogni separazione dalla vita e dal mondo di tutti»

La promozione “per Sentenza” di quell’alunna bocciata

«Nei giorni scorsi – scrive Salvatore Nocera – ha fatto scalpore la Sentenza del TAR del Lazio che ha promosso un’alunna di scuola media di Tivoli, bocciata in precedenza per numerose insufficienze nel profitto. Non sarebbe legittimo commentare una Sentenza senza avere prima letto le motivazioni, attualmente introvabili, e pertanto proverò a dare la mia opinione sulla base di ciò che sta circolando sugli organi d’informazione, a partire dall’aspetto formale tecnico-giuridico, per poi accennare a quello dei rapporti tra scuola e famiglia, alunni e studenti»

Sui caregiver e sulla necessità di una legge equa

Alle obiezioni mosse da Nicola De Luca dell’AILA (Associazione Italiana Lotta agli Abusi), sui contenuti di un articolo di Salvatore Nocera da noi recentemente pubblicato, riguardante il tema dei caregiver familiari che assistono persone con grave disabilità e dove l’Autore distingueva i cosiddetti “caregiver per scelta” da quelli istituzionali, costituiti da lavoratori stipendiati, diversi dai familiari, replica lo stesso Nocera

Studenti con disabilità in classi separate? Folle, illegittimo e antiscientifico

«Il politico tedesco di ultradestra Björn Höcke – scrivono Maria Grazia Breda e Giuseppe D’Angelo – ha recentemente avanzato la proposta di segregare gli studenti con disabilità in classi separate. Secondo Höcke, la loro presenza avrebbe un impatto negativo sul rendimento scolastico dei loro coetanei. Questa proposta è non solo folle, ma anche manifestamente illegittima e antiscientifica. Essa riecheggia posizioni politiche discriminatorie che rimandano a un passato oscuro e che vanno contrastate con fermezza»

A proposito di quella diffida inviata alla famiglia di un bimbo autistico

Alle obiezioni mosse da Antonio Colonna della Fondazione Promozione Sociale su alcune dichiarazioni di Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commentando una recente vicenda, legata alla diffida inviata in una città del Reggiano dal legale dei condòmini di una famiglia con un bimbo di 7 anni con disturbo dello spettro autistico, per le urla di quest’ultimo, replica con alcune precisazioni lo stesso Presidente della FISH

Un consiglio per aumentare la conoscenza delle “famiglie con disabilità”

Continuiamo a dare spazio ad altre opinioni sugli articoli pubblicati di recente dalla giornalista Concita De Gregorio e sulle prese di posizione da essi suscitate. Questa volta ben volentieri raccogliamo il contributo di Giorgio Genta, nostro collaboratore “storico” e “vecchio caregiver”, come egli stesso si definisce, che si rivolge direttamente alla giornalista, consigliandole tra l’altro, e fuor di modestia, di leggere i tanti testi da lui prodotti, «per aumentare le proprie conoscenze sulle dinamiche relazionali delle “famiglie con disabilità”, delle cerebrolesioni e delle malattie rare»