Opinioni

Libertà di scelta, senza colpevolizzazioni

Libertà di scelta, senza colpevolizzazioni

Diamo spazio a un ulteriore contributo sul dibattito in tema di bioetica, aborto e disabilità, avviato da qualche settimana sul nostro giornale. «Se vogliamo liberare veramente la donna nello scegliere la maternità – scrive tra l’altro Katia Pietra – occorre liberarla anche dai pregiudizi, dagli stigmi negativi e dai sensi di colpa per quel “potenziale essere” magari imperfetto»

Tornare a vedere il mondo

"Il mondo in una goccia" (foto di Oriella Orazi)

A scegliere questo titolo – in modo volutamente provocatorio – è stata la stessa Autrice della presente riflessione, una donna diventata gravemente ipovedente, in età già adulta, che prova a raccontare con quale metodo sia tornata a “immaginare il mondo” e ad apprezzare in modo nuovo fenomeni come la pioggia e il vento, grazie a uno stimolante intreccio di tutti gli altri sensi

Sino alla fine Stefano Borgonovo

Stefano Borgonovo insieme a Roberto Baggio, con cui aveva militato nelle file della Fiorentina

La battaglia di Stefano Borgonovo, il celebre ex calciatore scomparso qualche mese fa a causa della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), è «“sangue nelle vene” – scrive Alessandro Pecori – per tutte quelle persone affette da malattie degenerative, che vogliono gridare la loro presenza e per dare voce a un mondo che per molti e per troppi è ancora sconosciuto»

Quelle omissioni a scapito degli alunni con disabilità

Quelle omissioni a scapito degli alunni con disabilità

Non sono nuove, da parte dell’Autore della presente nota – e anche il nostro giornale le ha già riprese più di una volta – le denunce riguardanti una grave situazione di mancato rispetto dei diritti degli alunni con disabilità e delle loro famiglie, nella Provincia di Pavia. Una situazione documentabile, dati alla mano, che non sembra poter migliorare nemmeno in vista del prossimo anno scolastico

Ma l’aborto è una discriminazione verso i disabili?

Oriella Orazi, "Primordi di vita" (particolare)

Grazie al prezioso contributo di Chiara Lalli, nota filosofa e giornalista, si arricchisce ulteriormente il dibattito da noi lanciato qualche settimana fa, riferito alla parte concernente l’aborto, all’interno del documento intitolato “L’approccio bioetico alle persone con disabilità”, recentemente prodotto dal Comitato Nazionale di Bioetica della Repubblica di San Marino

La violenza silenziosa sulle donne con disabilità

«Leggendo dei casi ripetuti di violenza – scrive Franco Bomprezzi -, spesso clamorosi e crudeli, riportati dalle cronache recenti, sentivo che mancava sempre qualcosa, qualcuno. Le donne con disabilità, e le donne che accudiscono persone con disabilità grave. Il loro silenzioso rapporto con l’universo maschile è spesso un muro dietro il quale si vivono piccole e grandi violenze, non soltanto affetto e comprensione, riconoscenza e rispetto»

Il Volontariato, oggi

«Oggi – scrive Cira Solimene – il Volontariato, per passare ad azioni efficaci, ha bisogno di conoscenze e cultura specifica, di strumenti adeguati, di alleanze all’esterno e all’interno. Deve cioè acquisire la capacità di esprimere e promuovere i diritti, con la presenza nelle Consulte e nei Tavoli di Concertazione Politica e controllando che gli impegni vengano mantenuti»

La guerra oscura sull’ISEE

Mentre varie riflessioni e anche numerosi dubbi stanno accompagnando il percorso della riforma dell’ISEE, strumento che dovrà regolare l’accesso a una serie di servizi e prestazioni fondamentali, «la crisi – scrive Franco Bomprezzi – morde le famiglie e ancor di più quelle nelle quali vivono persone con disabilità, più o meno grave. Dal loro punto di osservazione non può che esserci paura, ansia, sfiducia»

Via per sempre alcune parole dal calcio

Prima squadra di calcio al mondo ad avviare un’iniziativa del genere, il Liverpool ha scelto di comporre una lista di parole “inaccettabili”, per combattere la discriminazioni, in àmbito di etnia, orientamento sessuale, genere e anche disabilità. Un bell’esempio e anche un invito, per le stesse società italiane di calcio, nel tentativo di costruire un mondo migliore, senza discriminazioni

Avventure al supermercato di quotidianità disabile

Ne aveva scritto qualche giorno fa, su queste stesse pagine, Franco Bomprezzi, raccontando come alla cassa di un supermercato sin troppo spesso scatti il corto circuito del pregiudizio e della stigma. Ma di storie simili e di comportamenti all’insegna della discriminazione, c’è da raccontare ancora a lungo. «Che si creda a quei telegiornali – scrive Rosa Mauro – secondo i quali esistono solo “falsi invalidi”?»

Bambini e disabilità, una faccenda culturale

Essere in grado di comprendere e di adattarsi alla diversità, è una competenza sociale preziosa per i bambini, perché li rende più capaci di trovare soluzioni nuove per interagire con le persone, contribuendo alla formazione di schemi di pensiero e categorie più flessibili. In altre parole, i bimbi abituati ad avere a che fare con persone “speciali”, hanno un’occasione per diventare socialmente più intelligenti

Restiamo umani, se ne siamo ancora capaci

Al di là della stessa legge – che obbliga all’accoglienza umanitaria di persone con disabilità straniere, alle quali va garantita protezione e sicurezza – forse è il caso di ripetere, sottolinea Franco Bomprezzi, che «la disabilità è di per sé una molla potente per cercare di scappare da una situazione ambientale ostile, dalla mancanza di cure, di assistenza, dalla presenza di barriere insormontabili, per costruirsi una vita degna di essere vissuta»

I cannoni d’agosto ovvero A proposito dell’ISEE

Alcune riflessioni tra il serio e il faceto (ma assai poco faceto) sulla riforma in corso dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), strumento che regola l’accesso a una serie di servizi e prestazioni fondamentali e tema al centro di un caldo dibattito, nel corso del quale sono stati messi in evidenza sia gli elementi positivi che i gravi rischi per le persone con disabilità, derivanti dai nuovi provvedimenti

Il desiderio di partire tutti dallo stesso punto

Si arricchisce ulteriormente l’ampio dibattito da noi avviato, a partire dal documento intitolato “L’approccio bioetico alle persone con disabilità”, recentemente prodotto dal Comitato Nazionale di Bioetica della Repubblica di San Marino, con la presente opinione espressa dalle principali esponenti di DPI Italia (Disabled Peoples’ International)

Bioetica, disabilità e aborto

Intervengono anche alcune associazioni e gruppi femminili nel dibattito da noi avviato qualche settimana fa, riferito alla parte concernente l’aborto, all’interno del documento intitolato “L’approccio bioetico alle persone con disabilità”, recentemente prodotto dal Comitato Nazionale di Bioetica della Repubblica di San Marino

Quei migranti con disabilità

«Cosa avrei fatto – scrive Simone Fanti, parlando di quelle persone paraplegiche giunte in Sicilia con un barcone di fortuna – se fossi nato nella parte povera del globo, dove l’aspettativa di vita di una persona con disabilità non è molto lunga e dove il sibilo dei proiettili non arriva dallo schermo della televisione, ma da un fucile di un cecchino? Domanda retorica, avrei cercato una via d’uscita!»

L’incontro dei bambini con la disabilità

«L’incontro tra bambini e disabilità – scrive Lelio Bizzarri – è certamente molto delicato, ma è bene tenere presente che le difficoltà sono maggiori tanto più è minore la serenità che gli adulti hanno verso la disabilità». E anche le stesse persone con disabilità hanno la responsabilità di comunicare serenità e tranquillità rispetto alla propria condizione

Se il lavoro resta un miraggio

«Sarebbe troppo facile – scrive Enrico Lombardi – dare la colpa alla crisi, mentre in realtà sono decenni che il lavoro rappresenta un vero e proprio miraggio per le persone con disabilità, a causa, tra l’altro, della scarsa attenzione delle Istituzioni, dei pregiudizi delle imprese, del basso grado di istruzione e della poca formazione professionale dei diretti interessati»

È colpa nostra!

«In fin dei conti sono colpa nostra – scrive Giorgio Genta, con amara provocazione – tutti gli “atti di malvagità” che vengono posti in atto, da parte di ogni sorta di ente, contro il diritto delle persone con disabilità a scegliere e a vivere la miglior vita possibile. È colpa nostra, perché, come cittadini, per troppi anni abbiamo tollerato latrocini, ruberie, corruttele e ogni altro atto di malvagità nei loro confronti»

Quei “geni folli” che non conosciamo

«La società moderna – scrive Rosa Mauro, parlando Eduard Einstein e di John Charles Nash, figli di illustri padri – accetta la diversità solo se essa si traveste con caratteristiche utili, con penne e formule meravigliose. Il mondo stupisce ed è pronto ad accettare un autistico che suoni come Chopin o che dipinga come Michelangelo e finisce col pensare che chi elabora queste opere in fondo sia uno di loro, nonostante l’eccentricità, nonostante la malattia»