Opinioni

Un obolo amaro su un piatto d’argento

Un obolo amaro su un piatto d’argento

Non usa mezzi termini, Simona Bellini, nel prendere posizione contro il Decreto relativo al riparto del Fondo 2013 per la Non Autosufficienza che ora, in particolare dopo l’approvazione nei giorni scorsi del cosiddetto “Pacchetto lavoro”, da parte del Governo, sta per essere sbloccato. Un’opinione certamente – e auspicabilmente – destinata a far discutere

La dignità di un “eroe” involontario

Stefano Borgonovo

«E adesso tocca agli altri – scrive Franco Bomprezzi -, che pure si battono con forza per cambiare, per migliorare, per distribuire equamente le risorse destinate alla non autosufficienza grave, continuare la guerra, in trincea o in prima linea. Stefano Borgonovo c’è ancora, di sicuro, con quel viso indifeso, con quella dignità che non è mai venuta meno»

Cosa insegna quell’improvvida mozione del Comune di Palermo

Una seduta del Consiglio Comunale di Palermo, nella Sala delle Lapidi

Pur essendo certamente destinata a cadere nel dimenticatoio, quella mozione approvata dal Consiglio Comunale di Palermo, per istituire una scuola materna destinata ad alunni affetti da sindrome autistica, testimonia il livello assai basso di conoscenza dei problemi (e delle leggi) riguardanti la disabilità, richiamando però anche le associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie ad agire sempre in maniera unitaria

Tabù linguistici e programmi polisensoriali

Tabù linguistici e programmi polisensoriali

Anche e soprattutto su temi che “storicamente” fanno discutere, il nostro giornale intende essere presente, cercando di stimolare un dibattito il più possibile franco, aperto e costruttivo. In tal senso, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questo contributo da parte di uno dei principali studiosi di sordità del nostro Paese, curatore tra l’altro, a suo tempo, anche del “Dizionario delle disabilità, dell’handicap e della riabilitazione”

Riconoscere la sessualità vuol dire integrare

Oriella Orazi, "Nell'amore n. 1" (particolare)

«Sessualità – scrive Tania Sabatino – come uno dei tanti àmbiti in cui esprimere la propria personalità e attraverso il quale conoscere se stessi, affermando il proprio diritto di scegliere chi si vuole essere e che vita si vuole vivere. Un fatto che per molte persone con disabilità è ancora tutt’altro che scontato». E tra le possibili soluzioni concrete, si parla dell’assistenza sessuale, già presente da alcuni anni in altri Paesi

Storia di una miss dal corpo imperfetto

Quando è nata, Nicole Kelly era senza l’avambraccio sinistro. Qualche settimana fa è diventata Miss Iowa e rappresenterà il proprio Stato a Miss America. «Che i criteri per definire la bellezza stiano cambiando?». Se lo chiede Claudio Arrigoni, che come già in passato, su queste stesse pagine, continua a seguire le varie fasi di questo importante passaggio culturale

L’ipovisione proprio “non è visibile”!

«Il concetto di ipovisione – scrive Assia Andrao – non è purtroppo ancora entrato a far parte del nostro bagaglio culturale: o ci vedi o sei cieco e nella mentalità comune, se sei cieco, devi andare in giro accompagnato, anche se hai il bastone bianco, mentre l’ipovedente non esiste». E così, i frequenti scoop sui “falsi ciechi”, realizzati quanto meno con superficialità, danneggiano per primi proprio i veri ipovedenti

Le fiction e il dualismo tra verità e luoghi comuni

Disabilità ignorata – ma le barriere no – oppure disabilità “in tutte le salse”. «In entrambe le fiction che ho visto – scrive Antonio Giuseppe Malafarina, parlando di “Benvenuti a tavola” e di “Come un delfino”, trasmesse da Canale 5 – il dualismo verità-luogo comune si intreccia fino a diventare un tutt’uno». «Ma siamo sicuri – si chiede – che tanti stereotipi non nascondano un filo di verità?»

Il nostro mondo parallelo insieme a Claudia

«Viviamo letteralmente in un mondo parallelo – scrive Marina Cometto, raccontando la sua vita insieme a una figlia con gravissima disabilità – e solo quando si offrirà a ciascuno ciò di cui veramente ha bisogno, potremo dire di vivere in una società civile. In questo senso, purtroppo, il nostro Paese semplicemente non lo è! Il resto sono solo chiacchiere e noi di chiacchiere siamo stanchi!»

Parlare di diritto al tempo della Convenzione

L’adozione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità richiede ai giuristi di imparare a parlare di diritto in modo più accessibile per l’uomo comune e per la persona con disabilità? Ne è convinto Angelo D. Marra, secondo il quale «la “cultura dei diritti umani” richiede all’operatore del diritto uno sforzo in più, per fare arrivare a tutti l’essenza dei diritti di cui sono titolari»

Barriere condominiali: brutto messaggio da quel regolamento

Secondo alcuni, rispetto all’abbattimento delle barriere condominiali, non cambierà molto, di fatto, con la nuova riforma in vigore da oggi, 18 giugno. E tuttavia, aumentare il numero dei condòmini che devono approvare eventuali modifiche non è certo un bel messaggio, rischiando di «far passare per una concessione – scrive Claudio Arrigoni – quello che invece è un diritto, pur normato e da condividere»

Perché non va bloccata quella Circolare sui BES

Nell’àmbito del nostro dibattito sull’inclusione scolastica – centrato con gli ultimi interventi specie sulla recente normativa riguardante i Bisogni Educativi Speciali (BES) – l’insegnante Carlo Scataglini aveva ribadito la necessità di bloccare l’applicazione della Circolare 8/13, “linea-guida” di quei provvedimenti. Secondo Salvatore Nocera, invece, non è questa la strada giusta e serve una maggiore gradualità

Perché andrebbe bloccata quella Circolare sui BES

Continua il nostro dibattito sull’inclusione scolastica, centrato questa volta in particolare sulla recente Circolare Ministeriale riguardante i Bisogni Educativi Speciali (BES). In un nuovo intervento, l’insegnante Carlo Scataglini amplia ulteriormente la propria riflessione, ribadendo la necessità, a suo dire, di bloccare l’applicazione di quella Circolare, «dando voce a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, hanno a cuore l’integrazione scolastica»

Facciamo che quella lotta diventi sacrosanta

«È una lotta sacra, quella del Comitato 16 Novembre – secondo Antonio Giuseppe Malafarina – perché quanto viene rivendicato è legittimo e di alto valore morale e sociale, appartiene alla collettività e fa riferimento a diritti sacri, come il rispetto della persona e della sua famiglia». Per i metodi attuati, però, sempre secondo Malafarina, servono anche alcuni distinguo

Amarissimo, ovvero perché dovremmo “risvegliarci”?

Già parola dannunziana, oppure usata per designare un celebre digestivo, oggi – secondo Giorgio Genta – il termine “amarissimo” sarebbe ben adatto a indicare il “risveglio” delle persone con disabilità e delle loro famiglie, «dalle dolci illusioni di un progresso sociale che sappia soddisfare almeno alcuni diritti fondamentali di ogni cittadino e da molto altro»

Summum Ius Summa Iniuria

Ovvero, letteralmente, “Somma giustizia, somma ingiustizia”, o meglio ancora, in un italiano più corrente, “il troppo diritto stroppia”. Usa una nota formula latina, Salvatore Nocera, nel replicare a chi, da queste stesse pagine, lo aveva criticato per avere “invaso il campo” della didattica con la normativa. Continua il nostro dibattito sull’inclusione scolastica e sulla recente Circolare Ministeriale riguardante i Bisogni Educativi Speciali

Inclusione, gride manzoniane e burocrazia

Solo «ridando fondi alla scuola e dignità agli insegnanti e attuando molte altre cose concrete», scrive Daniele Lo Vetere, si otterrà davvero «qualità e inclusività nella scuola», non certo con nuovi «castelli di burocrazia», ai quali sembrano invece portare, ad esempio, i recenti provvedimenti ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali

Non esiste “falso invalido”, se qualcuno non lo permette

Perché i riflettori sono sempre puntati solo sui “falsi invalidi” e non anche su chi ha falsamente dichiarato la loro invalidità? Infatti nessun (reale) falso invalido potrebbe esistere se qualcuno non ne permettesse la frode, ma – secondo Carlotta Bisio – accusare anche i “primi responsabili” «sarebbe come dichiarare pubblicamente che il nostro sistema fa acqua da tutte le parti»

Perché lo sport paralimpico non può perdere i suoi valori

Episodi come la rissa in Belgio in una gara di calcio tra giocatori amputati o quella in Turchia, durante una partita di basket in carrozzina, ove pare si sia arrivati addirittura al lancio di carrozzine, non possono essere archiviati dicendo semplicemente che «lo sport paralimpico è diventato popolare». «Sono solo tristi tentativi – scrive Claudio Arrigoni – di scimmiottare il lato brutto dello sport»

L’intollerabile violenza dell’ideologia

O anche, come titolo alternativo, “La giustizia costituisce la miglior forma di terapia”, dal momento che Donata Vivanti si occupa sia del nuovo, terribile caso di violenza su un ragazzo con autismo, a Vicenza, da parte di una maestra e di un’assistente sociale – ora agli arresti domiciliari – ma anche, appunto, di quelle «ideologie insensate che identificano l’educazione speciale con la scuola speciale»