Opinioni

Anche i sordi hanno fatto la storia della lotta

Ignazio Fabra, lottatore sordo, vinse due medaglie d'argento ai Giochi Olimpici di Helsinki 1952 e Melbourne 1956 e due medaglie d'oro alle "Olimpiadi Silenziose"

Ed è per questo che anche per il mondo dei sordi è difficile da accettare la notizia della cancellazione della lotta dalle Olimpiadi, a partire dal 2020, ovvero di una disciplina dalla tradizione letteralmente millenaria, ai cui trionfi moderni hanno contributo anche grande atleti sordi, come Ignazio Fabra negli Anni Cinquanta

Riprendiamo il cammino delle idee

Un mese da candidato al Consiglio Regionale della Lombardia, a vedere da vicino la “pancia” degli italiani, a parlare di diritti di cittadinanza, servizi alle famiglie, pensioni, non autosufficienza, trasporti, scuola e lavoro, «temi – scrive Franco Bomprezzi – decisivi per la vita di migliaia di persone e di famiglie, in tutta Italia, ma con i quali “non si conquistano le masse” e che sono scomparsi immediatamente dall’agenda delle elezioni»

“The Sessions”, ovvero un corpo da accettare

Gli attori John Hawkes e Helen Hunt, in una scena del film "The Sessions"

Alcune riflessioni su “The Sessions”, pellicola indipendente americana, uscita recentemente sugli schermi italiani, che affronta il tema dell’assistenza sessuale alle persone con disabilità, basandosi sulla vera storia del poeta e giornalista Mark O’Brien e prendendo il via proprio dall’articolo intitolato “Alla ricerca di un surrogato sessuale”, che egli aveva scritto nel 1990

Lo specchio, la fionda e il rasoio

"Sul filo del rasoio" (disegno di Azione Creativa)

«È quasi incredibile – scrive Giorgio Genta, pensando alla lunga intervista con Claudia Marzocchi, da noi pubblicata nei giorni scorsi – che questa storia di vita, apparentemente così estrema, converga e si identifichi in quella di molte nostre famiglie, e se queste vite così apparentemente uniche diventano come un piccolissimo esercito, ecco la necessità di provare a spiegarle davvero a tutti»

Pistorius, senza parole

Uno scatto del celebre fotografo giapponese Kozo Yano

Le sofferte riflessioni di chi, anche nel nostro giornale, aveva raccontato lo scorso anno della felice permanenza di Oscar Pistorius a Gemona del Friuli (Udine), città scelta come “base” di allenamento. E ora, scrive Laura Sandruvi, c’è solo «un dolore enorme, che ci porta a restare senza parole, costretti ad andare avanti, con i nostri progetti sportivi e le nostre attività, ma con parecchia fatica e con una forte tristezza nel cuore»

Gli odiati scalini e le culture dei popoli

«Ci sono attese obbligate – racconta Simone Fanti – come quelle dovute a rampe di scale invalicabili, che ho imparato a sfruttare nei miei viaggi, per osservare le persone che mi circondano, i loro gesti, le loro espressioni, la musicalità delle lingue sciolte, lontano dal via vai dei turisti. “Piccole cose” che anch’esse possono dare l’idea della cultura di un popolo»

A ciascuno il suo modo (di dipingere e non solo)

«Fortunatamente – scrive Simona Atzori, danzatrice e pittrice senza braccia – non c’è mai un solo modo per fare una determinata cosa, ma ognuno di noi può trovare il suo modo, nelle espressioni artistiche e anche nella vita». E parlando di arte, si chiede: «Qual è la differenza tra un pittore che dipinge con la bocca o con il piede e uno che lo fa con la mano?»

Università: è dura, ma ne vale la pena

«Sfilze di voti – scrive Marta Pellizzi – conquistati con arguzia, sagacia, terribile intelligenza e pazzia. Ore e notti di fatica, fatica vera però. Perché è oggettivo che studiare, preparare un esame o una tesi è dura per tutti, e diviene durissima per chi deve utilizzare altri sensi e convogliare le energie. Ma tutta quella fatica, necessaria per superare una vera e propria “corsa a ostacoli”, verrà ripagata»

Quella terribile notizia giunta dal Sudafrica

Ha scosso tutto il mondo la terribile notizia che Oscar Pistorius, il celebre atleta sudafricano campione alle Paralimpiadi prima e anche alle Olimpiadi poi, è stato arrestato in Sudafrica, accusato dell’omicidio della propria ragazza, la giovane topo model Reeva Steenkamp. Claudio Arrigoni riflette sulla tragedia, pensando anche a che cosa abbia rappresentato sino a oggi Pistorius, «perché – scrive – nulla sarà come prima»

Sostegno: rinnovamento o “mutazione genetica”?

Tentiamo di ridare vigore a un dibattito lanciato qualche mese fa su queste stesse pagine, riguardante il ruolo del docente di sostegno, nella scuola italiana di oggi, e in particolare quelle proposte avanzate a suo tempo da numerose associazioni di persone con disabilità, incentrate sull’istituzione di un’area unica per gli insegnanti di sostegno di scuola superiore e sull’eventuale creazione di una classe di concorso specifica

Convivere con il senso del limite

«Da laico provvisto di una fede lontana dalla pratica religiosa – scrive Franco Bomprezzi, riflettendo sulla rinuncia al Pontificato da parte di Benedetto XVI – cerco di calare nella vita di tutti i giorni il senso di questa scelta clamorosa. Un po’ più di indulgenza, forse. Un rallentamento nelle pretese di performance a tutti i costi, che costringe molti di noi a dare sempre qualcosa più del lecito, senza mai contemplare il senso del limite»

Torni a essere SuperMario!

«Caro Balotelli – scrive Claudio Arrigoni, rivolgendosi al noto calciatore, che nei giorni scorsi aveva occupato il parcheggio per persone con disabilità all’aeroporto milanese di Linate – perché fare quel che fanno un po’ tutti, come ledere i diritti delle persone con disabilità? Perché invece non torna a fare il “Super Mario” e non diventa testimonial di una campagna perché nessuno parcheggi mai più in quei posti?»

Per la scuola ci vogliono soldi veri, non briciole!

Non sono certo accettabili le tante “soluzioni tampone”, che coinvolgono i genitori di bimbi con disabilità, per garantir loro l’assistenza a scuola, né basta l’impegno di migliaia di insegnanti, assistenti e dirigenti scolastici. «Serve – secondo Simone Fanti – una ristrutturazione profonda, perché la “diga non venga giù”. Ci vogliono soldi, quelli veri, non le briciole»

Chiudere gli OPG è un dovere collettivo

La legge aveva fissato al 1° febbraio il termine ultimo per completare il processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, e invece si registra una situazione di grave stallo, rendendo assai duro imboccare la strada dei progetti individualizzati, «l’unica – secondo Psichiatria Democratica – che potrà consentire di chiudere presto e bene questa angosciante pagina della nostra storia contemporanea»

Un’ottima occasione per ascoltare anziché per parlare

Vista la quasi totale assenza delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nei programmi di chi si presenterà presenteranno alle prossime elezioni, probabilmente non sarebbe fuori luogo pensare a un po’ di “scuola di disabilità” per tutti i candidati! E intanto Giorgio Genta li invita tutti il 16 febbraio al convegno di Loano (Savona), sul lavoro di cura familiare, dove potrebbero imparare parecchie cose utili…

La gaffe del candidato e l’ambiente avverso

«Gli auguro di guarire perché non voglio una competizione con disabili»: è l’incommentabile frase con cui Gabriele Albertini, candidato alla Presidenza della Lombardia, ha augurato a un altro candidato di guarire da un’influenza, peggiorando poi le cose con alcuni tentativi di rettifica. Che siano talora proprio i candidati alle cariche elettive a creare quell’“ambiente avverso” ai disabili, di cui parla la Convenzione ONU?

Oltre i confini con Sue Austin

Le “avventure subacquee” dell’artista inglese Sue Austin, con la sua carrozzina modificata, divenuta un vero e proprio “veicolo acquatico”, fanno pensare che ormai molti limiti siano stati realmente superati. Resta però un ostacolo ancora assai arduo da scavalcare, quello cioè dei «limiti che troviamo negli occhi di chi ci guarda»

La “disabilità gravissima” in un atto ufficiale

Si tratta del recente Decreto, relativo al riparto del Fondo 2013 per la Non Autosufficienza. «A questo punto – scrive Giorgio Genta – l’annoso dibattito sull’esistenza e sul reale significato della “disabilità gravissima” potrebbe ritenersi concluso. Non il pretesto per togliere qualcosa a chi ha già poco, ma l’impegno di dare qualcosa in più a chi necessita di un particolare supporto per sopravvivere»

Un’ambiziosa sfida culturale

La giusta risposta o solo “assistenzialismo residuale”? Con tale quesito avevamo presentato nei l’incontro con il Delegato del Sindaco di Roma ai Problemi dell’Handicap, iniziativa voluta per presentare la riforma dell’assistenza domiciliare rivolta a persone con disabilità e anziane, in atto da parte del Comune Capitolino. Ambiziosi gli obiettivi, ancor più culturali che tecnici, e non certo facili da tradurre in concrete pratiche

Sarebbe bello se anche il CONI…

Di fronte alla recente Direttiva del Ministero dell’Istruzione statunitense, che con una vera e propria svolta storica, ha sancito che gli studenti con disabilità debbano essere messi in condizione di fare sport nella loro scuola, senza discriminazioni, sarebbe bello che anche il nostro CONI, prossimo al rinnovamento dei propri vertici, si facesse parte attiva di proposte analoghe