Editoriali

Solo così si potranno veramente chiudere gli istituti

Chiudere finalmente i grandi istituti e accogliere le persone con disabilità non autosufficienti in strutture di piccole dimensioni, inserite in un preciso contesto sociale. Ma la vera deistituzionalizzazione deve passare anche per un coinvolgimento sempre maggiore delle famiglie. Una riflessione successiva alla triste vicenda dell’istituto-ghetto di Serra d’Aiello, in provincia di Cosenza, di cui Superando.it sta seguendo gli sviluppi

Pistorius: una battaglia da sostenere

Oscar Pistorius si definisce «un atleta senza gambe, non un disabile» e da questa concezione chiede di poter competere e confrontarsi con gli atleti normodotati sin dalle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Un’opinione sulla vicenda dell’atleta che sta mettendo in crisi la Federazione Internazionale di Atletica Leggera

Coppie di fatto e persone con disabilità

Una norma che introduca dei diritti a favore della parte più debole di una coppia di fatto non dovrebbe essere osteggiata nemmeno dalla Conferenza Episcopale Italiana, guardando soprattutto al valore della dignità delle persone, riconosciuto dalla Costituzione. Lo sostiene una voce autorevole, appartenente proprio al mondo cattolico, come quella di Salvatore Nocera

Dopo la scuola

Quasi che la vita di una persona con disabilità dovesse finire a diciotto anni, dopo la scuola “tutto si ferma” e al di là dei pochi fortunati che riescono ad accedere al mondo del lavoro, in genere, soprattutto per i più gravi, vi è un futuro di emarginazione e solitudine. L’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi) sta lavorando ad un progetto che possa efficacemente rispondere a questi problemi

Di autismo non si deve morire

Quando si parla di autismo associandolo solamente alla “non vita” o ad una “disperante solitudine”, diventa doveroso chiedere di pensare anche ai bambini, ai ragazzi e agli adulti con autismo, per dire che la loro vita è più che possibile, così come è reale e quotidiana la meraviglia che con loro è realizzabile

Le persone non sono frazionabili!

Una riflessione profonda riguardante la recente triste vicenda accaduta nei pressi di Palermo, ove un padre pensionato ha ucciso il figlio ventiseienne, con problemi di autismo. I servizi alle persone con disabilità, dichiara tra l’altro la presidente dell’ANFFAS siciliana, non possono più essere «episodici e frazionabili, come non è frazionabile la persona e la sua condizione di cittadino»

Resterebbe la rabbia, resterebbe la dignità

Più che un editoriale una lettera aperta, con i toni dell’invettiva, questo intervento di Alberto Fontana, presidente nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che prendendo le mosse da alcune voci sul mancato finanziamento ad una serie di progetti per il Servizio Civile Volontario, analizza in modo impietoso le varie carenze pubbliche di fronte ai problemi di assistenza delle persone con disabilità grave o gravissima. Per il momento l’auspicio è che almeno quelle ipotesi di tagli non trovino conferma nei fatti

Col badile e col sudore

È certamente cresciuto negli ultimi anni l’interesse collettivo verso i problemi della disabilità, ma i risultati prodotti dal lavoro politico spesso sono stati quasi impalpabili. E questo perché il solco con i bisogni reali delle persone si può colmare solo con la concretezza, non con le parole e le proposte di legge che restano eternamente tali…

All’interno dell’universo femminile*

Le donne con disabilità vivono da sempre una condizione di doppio svantaggio e discriminazone, ma oggi c’è forse un elemento di novità che arriva dall’incontro con le madri di uomini e donne con disabilità, tanto da far pensare ad un processo lento, ma inarrestabile che parte dal riconoscere l’altra come persona

Quando la lingua fa male

Non è mai accettabile un linguaggio lesivo dell’immagine delle persone con disabilità e di conseguenza dei loro diritti. Ma lo è ancor meno quando ad utilizzarlo sono uomini politici, persone di cultura, appartenenti oltretutto a gruppi in genere molto attenti alle questioni legate ai diritti umani

Quando non si rispettano le linee guida

Nell’ambito della medicina, del sociale, della scuola, la procedura dovrebbe essere abbastanza semplice e lineare: dal progetto pilota alle buoni prassi, fino alle linee guida, per tentare di incidere positivamente sulla realtà quotidiana e rispondere alle necessità dell’utenza. Ma quando non si rispettano le linee guida, il processo virtuoso si inceppa…

Solo sani e forti per lavorare al Senato

Il bando di un concorso per lavorare al Senato come “Assistente parlamentare della professionalità generale” richiede ottima capacità visiva e altrettanta funzionalità uditiva, niente ausili ortopedici e una normale funzionalità degli arti superiori. Requisiti che sembrano per lo meno stonati, in tempi di Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, con la quale si cerca di superare ogni forma di discriminazione…

Preparazione clinica o cinica?

Tra i temi in discussione da parte dei distretti sociosanitari – che stanno tentando di rielaborare i servizi dedicati alle persone con disabilità – vi è anche quello del cosiddetto “sollievo”, ovvero il proposito di alleviare, nei momenti di necessità assoluta o di maggior carico assistenziale e psicologico, la famiglia che attraversa un momento di “eccessiva usura”. Ma per evitare problemi ulteriori sarebbe necessario anche consultare le stesse famiglie, con una vera preparazione clinica e non “cinica”

Cari giudici, ascoltate i fratelli e i genitori

Fa discutere la sentenza segnalata nei giorni scorsi per il nostro sito da Giorgio Genta, secondo la quale un giudice ha ritenuto che per una bimba fosse disdicevole essere adottata dalla famiglia alla quale era stata affidata da un paio di anni, dal momento che avrebbe continuato a vivere con un fratello affetto da sindrome di Down. Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo un altro prezioso contributo sulla questione

Quel fratello disabile

Ma non sarebbe meglio nominare periti dei tribunali i fratelli e le sorelle “sane” delle persone con disabilità, per capire se è educativo o no crescere in una famiglia che ama “anche un figlio disabile? Una sentenza discutibile e l’ennesimo “pregiudizio ad alto livello”

E non sapevano come inquadrarti…*

Hai fatto un gran favore al mondo dello sport, caro Pancalli, nel tuo ruolo di commissario straordinario della Federcalcio, ma c’è ancora bisogno di te, per portare il Comitato Italiano Paralimpico ad ulteriori successi. E pensare che nelle prime interviste non sapevano bene se inquadrarti a mezzo busto oppure seduto…

L’alternativa del diavolo

Se il genitore di un figlio con grave disabilità cerca di renderne la vita il migliore possibile, forse riesce in questo modo a superare la cosiddetta “alternativa del diavolo”, salvando cioè anche la propria stessa vita

Mai soli!

Si può affrontare tutto, sostiene chi vive con una persona gravemente disabile: dal “lavoro assistenziale” che dura ventiquattr’ore al giorno agli eterni conflitti con gli enti. Ma non si può reggere la solitudine e la sensazione di sentirsi isolati dal resto del mondo

Figli di un dio minore?*

La Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità recentemente approvata all’ONU potrà cambiare in futuro la vita di milioni di persone con disabilità nel mondo, ma la Santa Sede non ratificherà il documento. Ce ne chiediamo le ragioni