Editoriali

Reddito di Cittadinanza: una battaglia di principio e di sostanza

Alla FISH aderiscono organizzazioni impegnate sul fronte dei diritti di persone con tutte le diverse disabilità

«Oggi più che mai – scrive Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a proposito del Decreto sul Reddito di Cittadinanza in discussione alla Camera -, abbiamo necessità del sostegno attivo di tutti, non solo per evitare arretramenti nei diritti, ma soprattutto per condurre una battaglia per proporre scenari e modelli radicalmente diversi in cui pari opportunità, inclusione, diritto di scelta non siano solo slogan»

Buon compleanno, Programma d’Azione!

Buon compleanno, Programma d’Azione!

«12 dicembre 2017, 12 dicembre 2018: compie oggi un anno esatto il “Secondo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità”, anche se, scrive Carlo Giacobini, «la bozza del documento, pressoché sovrapponibile a quella definitiva, era già stata presentata, accolta, plaudita, enfatizzata nel settembre del 2016 a Firenze durante la Conferenza Nazionale sulla Disabilità. E tuttavia, dopo un anno, su 205 azioni specifiche previste dal Programma d’Azione, ne vediamo evase, parzialmente quanto incidentalmente, solo 2 (due)!»

Sta vincendo la cultura dei luoghi speciali

L'attrice Laura Anzani in un'immagine dello spot istituzionale della Fondazione Sacra Famiglia

L’odierno editoriale di «Superando.it» è dedicato al nuovo spot della Fondazione Sacra Famiglia, che andrà in onda prossimamente sulle reti Mediaset. «Un nostro spot – vi si scrive – l’avremmo montato al contrario, con la vera angoscia rappresentata dentro strutture segreganti, dentro luoghi speciali che nulla hanno a che spartire con i servizi per l’abitare rispettosi della libertà individuale di scegliere dove vivere e con chi vivere. Avremmo messo in video la gioia autentica di chi può mantenere la propria autonomia, l’indipendenza propria, a casa propria, con appropriati sostegni»

FAND e FISH: questo chiediamo al Governo

Da sinistra: Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH e Franco Bettoni, presidente nazionale della FAND

«Riteniamo doveroso cercare il confronto attivo con i decisori politici a tutti i livelli, con un atteggiamento di collaborazione, ma anche di consapevolezza del nostro diritto e dovere di partecipazione e del nostro impegno a tutelare e promuovere sempre il diritto all’inclusione delle persone con disabilità»: lo scrivono FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), presentando al Governo le proprie ricostruzioni su tutte le principali questioni riguardanti le politiche sulla disabilità

Qual è il senso di un nuovo Ministero della Famiglia e delle Disabilità?

Qual è il senso di un nuovo Ministero della Famiglia e delle Disabilità?

«Che senso ha un nuovo Ministero della Famiglia e delle Disabilità? E cosa vuole esattamente significare l’abbinamento del Ministero delle Disabilità a quello della Famiglia? Su almeno queste due perplessità si attendono chiarimenti nel discorso programmatico del nuovo Governo»: lo scrive Salvatore Nocera il quale si chiede anche: «Creare un nuovo Ministero, per giunta senza portafoglio, non può significare che le politiche sulle disabilità siano un settore a parte, in discontinuità con le scelte culturali e politiche inclusive realizzate in Italia da cinquant’anni?»

Elezioni trasparenti o trasparenti alle elezioni?

Elezioni trasparenti o trasparenti alle elezioni?

Andare a verificare quanto siano rispettate le regole, quelle poche che ci sono, previste per il pieno diritto di cittadinanza, spesso comporta profonde delusioni e l’amara costatazione di quanto sia invero lontana l’effettiva applicazione dei principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Elezioni 2018: si ricordano le regole che garantiscono la partecipazione?

Continuare giorno dopo giorno, sulla strada della concretezza

La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre è stata introdotta dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nell'ottobre del 1992

Il tema della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre (“Trasformazione verso una società sostenibile e resiliente per tutti”) è stato un vero e proprio “manifesto di concretezza”, che ha invitato tutti – i Governi, le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, le istituzioni accademiche e il settore privato – a lavorare come “squadra”, per far sì che i princìpi della Convenzione ONU vengano realmente attuati, giorno dopo giorno. Un percorso in cui le persone con disabilità devono essere al tempo stesso beneficiari e agenti di cambiamento

Tutti devono leggere il memoriale di Loris

Loris Bertocco, durante una manifestazione per la Vita Indipendente delle persone con disabilità

«Chi ricopre un ruolo politico o istituzionale – scrivono dalla FISH, dopo la tragica vicenda di Loris Bertocco, che ha scelto la via del suicidio assistito in Svizzera, dopo avere detto di essere stato “abbandonato dalle Istituzioni” e di “non avere più soldi per curarsi” – chi è responsabile dei servizi, legga il memoriale di Loris e tragga da questa tragica lezione un insegnamento: non siamo una voce di costo, ma persone con dignità umana e con il diritto a vivere in modo non umiliante. E questo diritto umano non si garantisce a parole, ma con un costante e concreto impegno. Da subito»
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Persone con disabilità: le nuove sfide per la libertà

Persone con disabilità: le nuove sfide per la libertà

«C’e una grande ricchezza nel nostro Paese – scrive Pietro Barbieri -, fatta di norme, di esperienze, di istituzioni, di formazioni sociali (lavoratori e terzo settore), di imprese, di associazioni e di singole persone e professionisti in perenne movimento verso il cambiamento che produce opportunità e diritti per le persone con disabilità. C’e quindi una parte del Paese che non si arrende e soprattutto va avanti nonostante tutto. È quella parte di Paese sulla quale si deve far leva per migliorare l’altro»

Il Programma di Azione nell’empireo degli oggetti smarriti

A distanza di otto mesi dalla presentazione alla Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità di Firenze, il “II Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità” non è ancora stato pubblicato né formalmente è in vigore. Un segnale decisamente negativo per le politiche sulla disabilità. Ma che cosa è accaduto?

Caro Fabo, ti scrivo…

«La dignità dell’uomo – scrive Stefania Delendati, rivolgendosi idealmente a Fabiano Antoniani (DJ Fabo), che ha scelto il suicidio assistito in una clinica svizzera – si lega anche alla libertà di scelta, libertà di vivere con la malattia e libertà di morire quando la sofferenza non è più umanamente sopportabile. Nel mezzo rimangono la rabbia e il dolore per chi rimane aggrappato alla vita tra mille difficoltà, a volte imputabili più alla burocrazia che alla malattia»

Le eredità di Franco

Per dare un’idea delle tante eredità che ci ha lasciato Franco Bomprezzi, il nostro direttore responsabile scomparso esattamente due anni fa, abbiamo scelto un suo testo scritto nella primavera del 2014 e da noi pubblicato a quel tempo con il titolo “Quel vecchio decalogo della buona informazione”. L’assoluta attualità dei contenuti ci rende ancor più vicina e presente una Persona di cui il giornalismo “vero” e il mondo di tutte le disabilità avvertono costantemente la mancanza

Gli studenti con disabilità non frequentano una scuola a parte

«Quasi 5.000 parole sulla scuola italiana – scrive Giovanni Merlo, riferendosi a un’inchiesta sull’avvio del nuovo anno scolastico, pubblicata da “la Repubblica” – senza dedicarne neanche una agli alunni con disabilità! Un’occasione persa, ma anche un campanello d’allarme perché è il segnale che le questioni affrontate ogni giorno a scuola dai bambini e dai ragazzi con disabilità non sono ancora considerate come un problema generale, ma come una questione a parte. E tuttavia gli studenti con disabilità non frequentano una scuola a parte, ma sono parte della scuola di tutti»

Ma allora ditelo!

Nello scorso mese di luglio, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) avevano nuovamente sollevato l’annosa questione dell’inaccessibilità informatica di alcuni importanti documenti presenti nei siti di Camera e Senato. In particolare, trattandosi degli Atti del Governo sottoposti all’esame delle Camere, la comunicazione era stata diretta al Presidente del Consiglio e al Ministro per i Rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi, che ora ha risposto (con una lettera in formato inaccessibile…)

Il terremoto “con una paura in più”

C’è sempre “una paura in più” per le persone con disabilità – motoria, cognitiva o sensoriale – direttamente coinvolte in eventi come il terremoto che ha colpito in questi giorni il Centro Italia, ma le tante iniziative di questi ultimi anni, sia a livello nazionale che internazionale, volte a metterne in luce le particolari necessità in situazioni di catastrofi ed emergenze, hanno ampliato positivamente il quadro delle possibilità di intervento

Videosorveglianza? Prima chiudete i lager

Il 15 di giugno congiuntamente due Commissioni Parlamentari (I, Affari costituzionali e XI, Lavoro) hanno iniziato l’esame complessivo di ben 7 diverse proposte di legge che prevedono di rendere obbligatorio l’uso della videosorveglianza in asili-nido, scuole, strutture per disabili e anziani. Proposte che sembrano avere la strada spianata e raccogliere il plauso di molti. Ma i coni d’ombra e gli interrogativi, etici e pratici, non mancano.

I pregiudizi hanno le gambe corte

L’INPS ha pubblicato in questi giorni il suo consueto Rapporto Annuale e il documento contribuisce questa volta a smontare alcune bufale e pregiudizi, che «Superando.it» stigmatizza, in aurea solitudine, da almeno due anni e mezzo. Presunti abusi, presunti picchi territoriali nella concessione dell’indennità di accompagnamento, presunte ricchezze vengono infatti letteralmente sgretolati dalla lettura del Rapporto

Contano più i titoli o “una faccia un po’ così”?

Ruota tutta attorno a questa domanda la vicenda di una giovane insegnante alla quale è stato chiesto di rinunciare a una supplenza perché, a quanto pare, l’aspetto del suo viso – che porta i segni di un abbassamento palpebrale e di una semiparesi facciale – potrebbe essere «diseducativo». Dopo l’interessamento di alcuni Parlamentari, il caso è arrivato sul tavolo del Ministero dell’Istruzione e dunque non resta che attendere gli sviluppi, con la speranza di ricevere una risposta anche a quella nostra domanda

Discriminazione e disabilità: accettata, ma inaccettabile

«Non possiamo accettare – scrivono dalla LEDHA, commentando la vicenda della ragazza con autismo che i compagni non volevano in gita d’istruzione con loro – che gli adulti non abbiano svolto il proprio ruolo di educatori: avrebbero dovuto rassicurare i ragazzi, aiutarli a superare i loro pre-giudizi. Saremo idealisti e pericolosi visionari, ma continuiamo il nostro impegno per costruire una società dove mettere in dubbio la possibilità che tutti i bambini e ragazzi con disabilità vadano in gita con i compagni sia considerata semplicemente un’assurdità. Come in effetti è»