Editoriali

L’importanza della valutazione

Un ritratto di Niccolò Paganini. Il celebre violinista genovese ebbe problemi di disabilità, causati probabilmente dalla sindrome di Marfan, e per questo fu giudicato «persona priva di ogni capacità manuale»

Sono passati due secoli da quando il grande violinista Paganini fu giudicato «persona priva di ogni capacità manuale», eppure, solo dieci anni fa, «per mia figlia con disabilità – scrive Sandro Paramatti – oggi apprezzata archivista, si disse che non aveva nessuna possibilità di inclusione lavorativa. Diventa quindi assai chiara l’importanza di strumenti come la Scheda di Valutazione Multidimensionale S.Va.M.Di, per cogliere il profilo del funzionamento di una persona»

Nonostante tutto, non siamo soli

Nonostante tutto, non siamo soli

È per noi un grande piacere tornare a ospitare Giorgio Genta che, dopo un lungo periodo di silenzio, riprende le sue riflessioni con i Lettori sulle “famiglie con disabilità”. «La lettura di un libro – scrive egli stesso, riferendosi a “Se Arianna” di Anna Visciani – mi ha rammentato la forza della condivisione e l’importanza dell’ormai leggendaria “resilienza”». E conclude: «Non siamo soli, come famiglie e come persone, anche se molti (rappresentanti della politica in testa) fanno il possibile per farci sentire tali»

Milano è imperfetta, ma non “impossibile”

Una persona con disabilità nella metropolitana di Milano

«Noi che da anni lavoriamo per favorire la migliore accessibilità di Milano e della Lombardia e che da alcuni mesi, seguendo la strada tracciata da Franco Bomprezzi, siamo impegnati anche a fianco delle Istituzioni, per rendere sempre più fruibile il nostro territorio, diciamo alle persone con disabilità: venite a Milano per l’“Expo 2015”, perché la nostra città non è così “impossibile”!». A scriverlo è un gruppo di persone impegnate a tracciare il percorso denominato “Expofacile”

Sei anni dopo Eluana: che cosa è rimasto?

Beppino Englaro con alcune foto della figlia Eluana, scomparsa il 9 febbraio 2009

«Dopo sei anni dalla morte di Eluana Englaro – scrive Fulvio De Nigris – che cosa è rimasto? Il lavoro delle Associazioni impegnate nei propri territori a sostenere le famiglie in una lotta impari per i propri cari, una data che segna il lutto di una famiglia, una giornata che il 9 febbraio dovrebbe celebrare una condizione che coinvolge migliaia di persone e una battaglia che si è arenata per chi voleva il cosiddetto testamento biologico»

Alcune frasi da tenere sempre in mente

James Ensor, "L'intrigio", 1890, particolare

«Tra le “cose da ricordare” nel Giorno della Memoria – scrive Stefano Borgato – dovrebbero esserci anche frasi come quelle pronunciate da alcuni nostri contemporanei, medici e studiosi, secondo i quali sarebbe “immorale mettere al mondo persone con disabilità”. Solo così, infatti, il 27 gennaio potrà diventare una “ricorrenza viva”, con il suo valore di monito per il futuro, attivo in tutti gli altri giorni dell’anno»

Con la matita, con la penna, su una tastiera

Una delle migliaie di penne levate in Place de la République a Parigi, dopo la strage nella redazione del giornale «Charlie Hebdo»

«Quei colpi d’arma da fuoco – scrive Stefano Borgato – che a Parigi hanno ucciso a sangue freddo dodici persone, giornalisti, vignettisti e poliziotti, vorrebbero disorientare e togliere vigore a chi pensa che il libero dibattito delle idee possa cambiare in meglio la propria società. Ma per quanto ci riguarda, il risultato è proprio quello opposto»

Solo l’unione può fare la forza

Solo l’unione può fare la forza

«Sono convinto – scrive Salvatore Nocera, commentando una riflessione di Gianfranco Vitale apparsa su queste stesse pagine, dedicata alla frammentazione delle organizzazioni impegnate sul fronte dell’autismo – che le famiglie debbano prendere consapevolezza che solo l’unione fa la forza e che le piccole Associazioni debbano collegarsi e far parte di un raggruppamento più grande, unica strategia vincente per ottenere il riconoscimento dei diritti»

Uno scatto d’orgoglio, per riprendere il cammino

Uno scatto d’orgoglio, per riprendere il cammino

«Mai come adesso – scrive Franco Bomprezzi – ci vorrebbe uno scatto d’orgoglio, prepolitico, semplicemente di cittadinanza e di appartenenza, capace di farci riprendere il cammino, in ogni campo. E come persone impegnate nella comunicazione, nell’informazione di servizio, nel racconto del welfare che cambia, non possiamo chiamarci fuori»

Sereni non stiamo di sicuro

«Caro Renzi - scrive Franco Bomprezzi -, c’è solo una cosa da fare. Tra un tweet e l’altro, durante la Leopolda o subito dopo, manda un segnale forte: 
"Mi sono sbagliato, sulla disabilità non si taglia #statesereni". Che comunque, a dirla tutta, sereni non stiamo di sicuro»

«Pensavo sinceramente – scrive Franco Bomprezzi, commentando la bozza della Legge di Stabilità – che indietro, almeno rispetto all’esiguo bilancio degli ultimi anni, fosse impossibile tornare, e invece, almeno in prima battuta, ci risiamo. E mentre il “Programma d’Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e l’Integrazione delle Persone con Disabilità resta fermo tra i buoni propositi, i tagli alle Regioni e ai Comuni sono l’unica certezza conclamata»

Nel Paese sbagliato, nel momento sbagliato

«Lo spettacolo offerto dalle Nazioni evolute di fronte alla diffusione del virus Ebola è indecente», scrive Franco Bomprezzi. «E in fin dei conti – aggiunge – noi stessi ben poco ci preoccupiamo di quegli uomini, di quelle donne, di quei bambini che ogni giorno cadono senza altra colpa che quella di essere nati nel Paese sbagliato, nel momento sbagliato»

“Programma dei mille giorni”: un’idea altra di civiltà

«Entro mille giorni saremo un Paese civile», ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, lanciando il cosiddetto “programma dei mille giorni”. «Abbiamo evidentemente un’altra idea di civiltà – commenta Carlo Giacobini – se in quel programma non ricorre nemmeno una parola riguardo alla povertà, alla non autosufficienza, alla disabilità, questioni da affrontare invece con risorse, idee, riforme strutturali, decisione e celerità»

Il bisogno quasi disperato di trovare nuove risorse

«È evidente – scrive Franco Bomprezzi, di fronte al successo delle “secchiate di acqua gelata” contro la SLA – che c’è un bisogno quasi disperato di trovare nuove ed efficaci forme di raccolta fondi, visto il calo irreversibile dei finanziamenti pubblici e delle sponsorizzazioni. Ma è necessario educare i donatori a distinguere al volo le buone cause e avvicinarli alla causa per la quale si sono impegnati»

Chi era la persona con un grave handicap?

«Non possiamo accettare neanche per un attimo questo rassegnato e scorretto cliché informativo»: lo scrive Franco Bomprezzi, di fronte all’ennesima, pazzesca strage in famiglia, all’origine della quale, secondo le cronache, vi sarebbe stata la «non sopportabilità della condizione del figlio disabile». E aggiunge: «Era eventualmente l’omicida-suicida la persona con un grave handicap. Non il figlio»

Lavoro: uniti com’è giusto, combattivi com’è doveroso

“Emergendo”, nome dell’evento in programma il 17 luglio a Milano, è «un’altra bella idea – scrive Franco Bomprezzi -, per far capire quanto possano essere produttive e realizzate le persone con disabilità, quando trovano e mantengono un lavoro e lo svolgono al meglio». Ed è anche un segnale, aggiunge, di come, pur in periodi duri come questo, sul lavoro «non si debba mai abbassare la guardia, uniti com’è giusto, combattivi com’è doveroso»

Il volto nascosto della violenza internazionale

«Anche non volendo entrare nel “gioco perverso” delle giustificazioni e delle reciproche accuse – scrive Franco Bomprezzi, parlando della distruzione di un centro per disabili nella Striscia di Gaza -, resta il fatto che per ragioni militari hanno perso la vita e la serenità persone che nulla hanno a che fare con la guerra, e che già vivono sulla propria pelle i segni di una fragilità, di una menomazione, di una disabilità. E’ inaccettabile, è terribile, è disumano»

Prove tecniche di condivisione

«Non ho avvertito sensazioni di ipocrita benevolenza – scrive Franco Bomprezzi, parlando dell’iniziativa “Nei panni delle persone con disabilità”, che ha avuto per protagonisti alcuni Consiglieri Regionali Lombardi – in quella che è stata una “prova tecnica di condivisione”, per spronare tutti a fare, a decidere, a programmare, a includere pienamente la disabilità fra le condizioni normali e ordinarie dell’esistenza dei cittadini»

È il tempo dei fatti e dell’impegno

«Ognuno di noi – scrive il nostro direttore responsabile Franco Bomprezzi, dopo la recente nomina a consulente per l’accessibilità dell’“Expo 2015” di Milano – deve gettare il cuore oltre l’ostacolo, metterci anima, cuore e cervello, perché un’occasione formidabile di diffusione di una cultura dell’accessibilità e dell’accoglienza per tutti, come l’“Expo 2015”, non capita spesso»

Il lavoro è prima di tutto dignità e rispetto

«Quanti in Italia sono nella situazione di Massimo Vettoretti (non vedenti e persone in genere assunte come invalide), e vengono utilizzati poco e male?»: così Franco Bomprezzi commenta la vicenda di Treviso, da noi denunciata nei giorni scorsi, in cui il presidente dell’UICI locale, centralinista presso la Motorizzazione Civile, è stato “sostituito” da una segreteria elettronica e non può svolgere altre mansioni, mancando il computer giusto

Ai confini della realtà?

È un curioso parallelo con la celebre serie televisiva riprogrammata in questi giorni dalla RAI – “Ai confini della realtà”, appunto -, quello suggerito da Franco Bomprezzi, quando commenta le accuse di tangenti e gli “arresti eccellenti” a Venezia. «È come se vivessimo – scrive infatti – in un “mondo parallelo”, rispettando le regole, fornendo ingegno e lavoro praticamente in forma gratuita, ma sempre tornando alla casella del “via”»