Editoriali

Cosa uscirà dal “frullatore” degli emendamenti?

Una manifestazione di protesta del Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti). Al centro è il consigliere Raffaele Pennacchio, stroncato da un infarto nell'ottobre del 2013 a Roma, dopo un presidio di protesta. A destra Salvatore Usala, segretario del Comitato

«Non sappiamo – scrive Franco Bomprezzi – che cosa uscirà dal “frullatore” degli emendamenti alla Legge di Stabilità. Vorrei soltanto che il Potere ascoltasse se stesso, si interrogasse sulla condizione di vita delle persone con disabilità, disarmate, orgogliose, tenaci, civili. Che chiedono cose sensate e persino poco costose. Non è giusto costringerle a mettere in gioco la vita. Mai più la morte per vincere una battaglia»

Un enorme esercito di riserva

Un enorme esercito di riserva

Il cosiddetto “universalismo selettivo”, scrive Franco Bomprezzi, che nel testo della Legge di Stabilità per il 2014, sembra voler colpire l’indennità di accompagnamento delle persone con disabilità sopra i 65 anni, è «un concetto, nel sistema italiano, che rischia di diventare il grimaldello per politiche sociali ingiuste e vessatorie nei confronti di chi non ha né voce né forza per protestare»

La sfida vinta da ReaTech Italia

Cody McCasland e Rudy Garcia Tolson alla fiera milanese "ReaTech Italia 2013"

«Per la prima volta – scrive Franco Bomprezzi, parlando della fiera milanese “ReaTech Italia” – non sono state le aziende di settore a imporre la logica di una tradizionale fiera di prodotti in cerca di compratori. A farla da protagoniste, invece, sono state le persone, con le loro esperienze, i loro bisogni, la voglia di innovare e di sperimentare soluzioni». E certi incontri, come quello con il giovane Cody McCasland, fanno davvero ben sperare…

A raccattar le briciole di quel miliardo

A raccattar le briciole di quel miliardo

Fondi per il sociale: «Ad essere ottimisti – scrive Carlo Giacobini – e a volersi accontentare, per il 2014 servirebbe un miliardo, per le famiglie, per le persone con disabilità, per i non autosufficienti, per l’infanzia, per gli anziani e per altro ancora. Ma di quel miliardo nessuno parla. Se ne parlerà, forse, in dicembre, all’ultima discussione notturna della Legge di Stabilità, raccattando – come sempre negli ultimi anni – solo le briciole»

Altro incendio, altre vittime, sempre con disabilità

I vigili del fuoco spengono la fiamme nella struttura di Luka, in Russia

Dopo l’ennesima strage, in Russia, in una struttura che accoglieva persone con disabilità intellettiva, a causa di un incendio, va sottolineato, scrive Giorgio Genta, «che in molti Paesi del mondo il livello di sicurezza di strutture simili è spaventosamente basso, argomento su cui riflettere, mentre si continuano a impiegare enormi cifre per spese militari, senza dimenticare la “mala politica” e le tante speculazioni a danno dei cittadini»

Un’amara, quasi inconfessabile verità (scritta assai male)

L'avviso apparso nei giorni scorsi sulla porta di un asilo a Casamicciola, nell'Isola di Ischia (Napoli)

«Quella suora – scrive Franco Bomprezzi – che a Casamicciola d’Ischia ha esposto un avviso talmente ingenuo, da apparire brutalmente offensivo, ha in realtà scritto un’amara, quasi inconfessabile verità, che sottolinea quanto ancora sia imponente il lavoro di costruzione culturale da fare, nei confronti della disabilità. Non prendiamocela con lei. Guardiamo dentro di noi»

Rieducare la scuola alla disabilità

Rieducare la scuola alla disabilità

«C’è bisogno – scrive Franco Bomprezzi – di un ritorno alle origini, al senso stesso dell’integrazione a scuola, che è nata con le migliori intenzioni e che molto spesso riesce ancora adesso a rappresentare un esempio anche a livello internazionale. Ma occorre crederci davvero, tornare a formare alla disabilità l’intera scuola, non solo gli addetti ai lavori, con un’ampia operazione culturale»

Truffatori loro e chi glielo permette

Persone in attesa a un ufficio per l'accertamento dell'invalidità

«Sarà sempre troppo tardi – scrive Claudio Arrigoni – quando si smetterà di usare le parole “falsi invalidi”»! Si tratta infatti semplicemente di truffatori, loro e coloro che glielo consentono, dai medici ai dipendenti delle Aziende Sanitarie, fino ai politici. Ora, qualche recente azione giudiziare fa pensare che qualcosa stia forse cambiando anche su questo fronte

ISEE: termine e inizio di un percorso

ISEE: termine e inizio di un percorso

Le Commissioni Parlamentari Affari Sociali e Finanze hanno espresso il Parere, previsto dalla norma originaria, sullo schema di Decreto che dovrà regolamentare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Un tema caldo che ha generato un acceso e lungo dibattito nel Paese, centrato su uno strumento che dovrebbe garantire equità ma sul quale permangono alcune ombre. Vediamo quali saranno ora le nuove sfide

Un mondo senza disabilità?

Sembra proprio che sia così, a giudicare dalla mancanza – nei vari documenti che si stanno producendo in vista dell’“Expo 2015” di Milano – persino della parola “disabilità”! E tuttavia, scrive Franco Bomprezzi, pensando alle centinaia di migliaia di visitatori con disabilità che arriveranno tra due anni in Italia, «questa è una battaglia che non si può perdere e che sin d’ora va combattuta con forza»

Che forse si cominci a capire?

È confortante vedere che anche giornalisti di importanti testate sembrano comprendere nei giusti termini l’importanza di quel recente provvedimento del Tribunale di Milano, che ha applicato in modo esemplare la legge anti-discriminazione, condannando il Ministero dell’Istruzione a ridare il giusto numero di ore di sostegno ad alcuni alunni con disabilità

Il 4 Luglio dei lavoratori con disabilità

È stata infatti pronunciata proprio il 4 luglio la Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha stabilito come l’Italia non abbia mai adottato le misure necessarie a garantire un adeguato inserimento professionale dei disabili nel mondo del lavoro, obbligando il nostro Paese a rimediare al più presto. «E se il 4 Luglio – scrive Franco Bomprezzi – diventasse la Giornata del Lavoro delle Persone con Disabilità?»

A chi fa comodo questa “fabbrica delle visite”?

«Il Parlamento – scrive Franco Bomprezzi – dovrebbe decidere rapidamente una completa revisione delle procedure di accertamento dell’invalidità, e semplificare il sistema delle visite, senza per questo venir meno al dovere di controllare e di essere rigorosi». E tuttavia, aggiunge, c’è il «dubbio legittimo che questa vera e propria “fabbrica delle visite”, fonte di enormi sprechi, tutto sommato a qualcuno faccia molto comodo»

“Fare” sì, ma fare anche inclusione

«Fra i proclami più o meno bipartisan di queste settimane – scrive Franco Bomprezzi – manca quasi completamente un impegno preciso a considerare, all’interno del “fare”, anche le politiche attive di inclusione delle persone con disabilità. Occorre perciò che anche le associazioni di tutela delle persone con disabilità “facciano squadra”, superando diffidenze e storie diverse, per far sì che il Governo “batta un colpo” anche sulla disabilità»

La sfilata che vorrei

Atleti con l’handbike, i musici di note orchestre composte anche da persone con disabilità, le carrozzine elettriche, i non vedenti e i non udenti, i disabili intellettivi, l’esercito dei familiari e il reggimento dei volontari: «Il prossimo 2 giugno – scrive Franco Bomprezzi – una sfilata come questa renderebbe onore a un popolo di cittadini per bene, che resistono alle intemperie della crisi, e sperano in un futuro migliore»

Nuovo simbolo? Non così (e prima c’è ben altro da fare!)

Al di là della buona intuizione, sul fatto che oggi le persone con disabilità non sono più passive e “spinte” da altri, lascia quanto meno perplessi il nuovo simbolo della disabilità, proposto da alcuni studenti americani, ma che sembra verrà adottato a New York. Esso, infatti, continua a identificare “la parte con il tutto” (la sedia a rotelle), non corrispondendo all’attuale concezione della disabilità nelle sue varie manifestazioni

E se da una debolezza nascesse una grande forza?

«Storicamente – scrive Franco Bomprezzi – tutte le grandi leggi che riguardano le persone con disabilità sono state approvate con maggioranza larghissima, quasi unanime, del Parlamento. Ecco perché c’è curiosità, di fronte alle possibilità operative del Governo appena nato, e soprattutto delle due Camere che avranno il compito di varare leggi discusse – se alle parole seguiranno i fatti – con una nuova centralità del Parlamento»

E la disabilità sta aspettando…

Fondo per la Non Autosufficienza, caregiver, vita indipendente, LIVEAS, Nomenclatore Tariffario, inclusione scolastica, lavoro: parole da ripetere al nuovo Governo e al Parlamento, come utile promemoria, dopo mesi di cui nessuno se ne occupa più. «Sperando – scrive Franco Bomprezzi – che questi temi vengano affrontati senza l’ossessione del taglio di spesa a ogni costo e insieme a chi “ne sa di più”»

C’era una volta il Servizio Civile…

«C’era una volta e quasi non c’è più – scrive Franco Bomprezzi – perché non si trovano i soldi per finanziare adeguatamente uno dei più importanti laboratori della coesione sociale e della solidarietà». E di fronte alla “crisi di vocazioni” vissuta dal volontariato, sottolinea la necessità, «di ripensare al significato anche economico e produttivo di una realtà così imponente e diffusa nel nostro Paese»