Editoriali

Buona fortuna Rosanna e buona fortuna all’Italia!

Il Tribunale Civile di Milano ha decretato che l'espulsione da scuola di uno studente con disabilità per problemi comportamentali correlati alla sua condizione è un comportamento discriminatorio, soprattutto quando quella scuola non abbia predisposto alcuno strumento idoneo per consentire a quello studente l'integrazione scolastica in condizioni di parità con gli altri

«Troppo costoso» il sistema di insegnamento necessario per accettare l’iscrizione di Rosanna, una giovane con gravissima disabilità, diplomatasi alle superiori con il massimo dei voti. E anche se qualche Università sembra ora volere andare incontro alle sue esigenze, non si può fare altro che augurare buona fortuna a lei e al nostro Paese, che però dovrebbe meritarsela, tutelando davvero i diritti sui quali è fondato

I “saldi” dei servizi pubblici

Servirà un carrello anche per i "saldi" dei servizi pubblici?

Mentre le principali organizzazioni del Terzo Settore lanciano un sacrosanto appello per il “diritto alla salute”, anche l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) finisce nel tritatutto dei tagli. Stiamo forse entrando nella fase calda dei “saldi”, per i servizi pubblici di ogni tipo?

Preferenziale, ma non discriminante

Il Museo Van Gogh di Amsterdam

Mentre le persone con le disabilità e le loro famiglie sempre più ambiscono a far parte del “mondo di tutti”, c’è un Paese che taglia (e toglie) le possibilità economiche dell’esistenza e dell’assistenza in una totale carenza di servizi e ce n’è un altro che fa pagare il giusto assicurando i servizi. Quali sono? Lo spiega con chiarezza Giorgio Genta

Sulla carne viva delle persone

Sulla carne viva delle persone

Riflettendo sulle tremila persone scese in piazza il 13 giugno a Milano, praticamente ignorate dalla “grande” informazione, vien da chiedersi come mai il mondo della disabilità faccia così fatica a essere ascoltato, e soprattutto a vedere esaudite legittime richieste, basate sempre su leggi vigenti. Forse perché il mondo della disabilità e “strutturalmente povero” e basato sulla carne viva delle persone

Il nuovo Superando.it

Il nuovo Superando.it

«Andare oltre», ovvero «essere parte significante di una più ampia comunità», continuando a diffondere una cultura nuova, «fondata sul riconoscimento e sulla promozione dei diritti umani»: è Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) a presentare il “nuovo Superando.it”, con cui riprendiamo il filo del nostro discorso

E poi cominciammo a piangere noi…

Una manifestazione di persone con disabilità

«All’inizio ha pianto il ministro Fornero – scrive Franco Bomprezzi – poi abbiamo cominciato a piangere noi. E se anche è presto per disperarsi, sappiamo che se tutte le associazioni di persone con disabilità non si sbrigheranno a tornare in piazza – come succederà il 7 a Roma e il 13 a Milano – le prossime misure di “rigore” ci riguarderanno ancor più di quanto i tagli recenti stiano facendo». «Ma questo vivo senso di responsabilità collettiva – conclude – vorrei diventasse contagioso, vorrei una staffetta generazionale, una schiera sempre più vasta di protagonisti e di comprimari. E vorrei continuare a credere nel progresso indefettibile del genere umano e della nostra società»

Con una paura in più

Con una paura in più

In Emilia si sta vivendo un dramma indicibile, legato al nuovo terribile sisma, che ha causato numerose vittime e feriti. E per le persone con disabilità il terremoto è anche la paura, umana, di non poter neppure scappare, di essere più a rischio, per l’immobilità, per la difficoltà a mettersi rapidamente al sicuro. Un danno a volte “invisibile”, ma comunque importante e reale

La spada di Brenno

Brenno, re dei Galli, saccheggiò Roma nel 390 avanti Cristo e passò alla storia per le sue celebri parole «Guai ai vinti!»

2.400 anni fa i Romani seppero reagire al proclama del gallo Brenno («Guai ai vinti!») e si assicurarono vari secoli di vita agiata. Sapranno oggi gli Italiani con disabilità resistere “vivi” ad annunci come quelli arrivati nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Fornero e da quello dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda?

Solo dieci domande semplici, semplici, caro Monti

Dieci domande persino banali, per quei tre milioni di italiani con disabilità, più le loro famiglie, che vivono sempre più drammaticamente sulla loro pelle una serie di problemi. Anche perché, scrive Bomprezzi, «sinceramente, caro presidente del Consiglio, non l’ho mai sentita neppure lontanamente accennare al tema della disabilità e dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità in Italia. Capisco che non è un tema nelle sue corde, ma mi piacerebbe sapere che idea se n’è fatta, di questo mondo. Crede che i disabili italiani siano un peso, un fardello costoso, oppure una risorsa da valorizzare, un mondo da esplorare?»

Basta anche con i «condannati alla sedia a ruote»!

Apriamo una campagna di educazione rivolta a tutti i professionisti della stampa e della comunicazione a non usare più quell’espressione: non perché non ci piace, ma perché esprime una falsa visione della condizione di chi usa la carrozzina, che consente alle persone con disabilità motoria la possibilità di non essere nell’immobilità o nella dipendenza. Tra l’altro – con ironia e cinismo – sembra proprio che anche l’ASL Milano 1 sia d’accordo con questa nostra posizione…

L’altra Italia alla quale dar voce

Mentre la grande comunicazione mediatica sembra avere spostato il proprio tiro dai “falsi invalidi” ai “truffatori” – leggi: gli evasori totali – sta per partire un’indagine parlamentare sull’accertamento dell’invalidità. Riuscirà ad accertare e a rendere davvero visibili quante siano state – e sono – le vittime innocenti del giro di vite attuato dall’INPS e concretizzatosi, ad esempio, in una ridefinizione al ribasso delle percentuali di invalidità, anche in presenza di situazioni complesse, con la conseguenza di sospendere o togliere definitivamente quei benefìci economici che spesso sono l’unica risorsa per evitare la povertà familiare?

Sinceramente buon lavoro, Professoressa Guerra!

Toccherà infatti proprio al nuovo sottosegretario al Welfare Maria Cecilia Guerra – che solo poche settimane fa aveva duramente criticato la temuta Legge Delega sulla riforma dell’assistenza, tuttora in discussione alla camera – trovare qualcosa di veramente diverso

I conti della Corte

È un’operazione chirurgica e spietata, quella attuata dalla Corte dei Conti, nel bocciare senza riserve il Disegno di Legge Delega della Riforma Fiscale e Assistenziale, presentato nell’estate scorsa dal Governo. Ma si tratta di un intervento che restituisce dignità e speranza ai tanti che in questi mesi avevano puntualmente e drammaticamente denunciato la pericolosità di un approccio contabile, teso unicamente a mettere sulla carta un risparmio imponente, tanto notevole da risultare, in realtà, l’elemento determinante della Manovra di Ferragosto, quella che aveva il compito di acquietare i mercati e di tranquillizzare la Banca Centrale Europea

Omicidi colposi ovvero le morti bianche del welfare

Sono tante le tragedie di questi anni, con madri, padri e figli resisi protagonisti di terribili gesti estremi. Ma è fin troppo semplicistico e banale liquidare queste vicende come il frutto delle singole disperazioni o di personali drammi umani: queste morti, infatti, e tutte quelle che purtroppo ancora verranno, hanno dei responsabili con nomi e cognomi, i nomi di chi ha ridotto il welfare a un colabrodo, di chi ne ha sottratto le risorse, lambiccando riflessioni astruse sui livelli di governo, sulle armonizzazioni, sulle ottimizzazioni, senza però mai garantire livelli essenziali di assistenza e diritti. I nomi di chi, anzi, ha continuamente tagliato risorse, rosicchiato fondi ed eliminato contributi, considerando l’assistenza come uno “spreco” che castra la competitività

«Falsi invalidi»: tra bugie e incompetenza

Altro che «un invalido su quattro è falso», come aveva dichiarato soddisfatto nel marzo di quest’anno il presidente dell’INPS Mastrapasqua. Vediamo perché – basandoci semplicemente proprio sulla risposta formale del ministro Sacconi a un’interrogazione parlamentare proveniente dalla Lega – la realtà sia tutt’altra e che ad essere revocate siano state non certo una pensione ogni quattro, ma solo quattro su cento! Ne prendano nota certi giornali, e ne traggano le conseguenze i Parlamentari

C’è taglio e taglio

E tagliare – spaventosamente tanto – i fondi destinati all’assistenza, alla non-autosufficienza, alle pensioni di invalidità, agli assegni di accompagnamento significa semplicemente tagliar la gola alle persone con disabilità e alle loro famiglie…

Cronache dalla deriva

Mentre nei “caroselli” economico-finanziari di questi giorni tutto cambia e si ricambia, solo un punto rimane silenziosamente, ma pericolosamente intangibile ed è il “risparmio” che nei prossimi anni dovrà arrivare dalla riforma dell’assistenza, una vera e propria “mungitura” di decine di miliardi di euro, dalle tasche delle famiglie, dai servizi alle persone, ai bambini, agli anziani, ai disabili, ai non autosufficienti…

Non c’è più limite al peggio

Di fronte a dichiarazioni come quelle del ministro Calderoli («Bisogna andare ad interessarsi delle pensioni di chi non ha mai lavorato. Penso, ad esempio, a chi ha pensioni di reversibilità eccessivamente alte e a chi prende accompagnamenti, che oggi vengono dati indistintamente a tutti, senza che vi siano limiti legati al proprio reddito»), «gli argini della pazienza – secondo Franco Bomprezzi – si stanno sgretolando» e a questo punto «nessuno può chiamarsi fuori, o far finta di non capire»

Il simbolo della libertà

Lo “slalom” tra i passanti di una ragazza in carrozzina elettrica, nel cuore di Genova, con un accompagnatore sistemato su una piccola pedana posteriore. Forse il Codice della Strada non lo permetterebbe, ma libertà val bene una piccola infrazione…