Oggi si aprono a Londra i più grandi Giochi Paralimpici di sempre, con più di 4.200 atleti, provenienti da 166 Paesi, che gareggeranno in 21 discipline sportive. Dal punto di vista delle Nazioni Unite, i Giochi offrono una grande opportunità per continuare a promuovere l’inclusione e la valorizzazione delle persone con disabilità o invalidità, attraverso lo sport.
Fin dalla loro origine, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, i Giochi Paralimpici sono sempre stati indissolubilmente legati alla promozione dei diritti delle persone con disabilità, alla loro inclusione nella società, al loro benessere e alla loro valorizzazione. L’edizione di quest’anno non fa eccezione. «Per le Nazioni Unite, gli sforzi del Movimento Paralimpico sono di grande rilevanza per la promozione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, specialmente in virtù delle infinite possibilità che lo sport offre per l’inclusione e l’accettazione della diversità». Questo è il messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban ki-moon, per l’inaugurazione del Muro Paralimpico che ha avuto luogo ieri nel Villaggio Olimpico a Londra.
Il messaggio è stato diffuso dal consigliere speciale dell’Ufficio delle Nazioni Unite sullo Sport per lo Sviluppo e la Pace, Wilfried Lemke. Lemke ha dichiarato inoltre che «l’accesso allo sport, all’attività fisica e al gioco è un diritto fondamentale per tutti». Il Muro Paralimpico simboleggia appunto la solidarietà degli atleti e promuove la ratifica e l’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, affinché lo sport sia riconosciuto come strumento di inclusione, tolleranza e accettazione della diversità.
La Convenzione ONU è il primo strumento internazionale legalmente vincolante che tratta dei diritti delle persone con disabilità e di sport. Insieme al suo Protocollo Opzionale, essa è stata adottata il 13 dicembre 2006 ed è entrata in vigore il 3 maggio 2008. Da quella data il documento è stato sottoscritto da 153 Paesi, 119 dei quali lo hanno finora ratificato [si veda l’elenco in calce, N.d.R.].
I Giochi Paralimpici del 2012 fanno parte dei più grandi eventi sportivi del mondo odierno. «Gli atleti paralimpici – ha affermato ancora Lemke – raggiungono notevoli prestazioni e hanno la possibilità, ogni due anni, di brillare sotto i riflettori e mostrare al mondo ciò di cui sono capaci. Essi sono veri e propri modelli e promotori di cambiamento, in quanto contribuiscono in maniera significativa a modificare gli stereotipi e a cambiare il modo in cui, alle volte, guardiamo le persone con disabilità e la maniera in cui le persone con disabilità vedono se stesse». «Lo sport – ha concluso – è un equalizzatore meraviglioso e uno strumento molto efficace per garantire l’inclusione. In questo modo tutti possono giocare alla pari».
Il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) è un attore molto importante, non solo nel campo della competizione sportiva, ma anche nella promozione e nel sostegno dei diritti delle persone con disabilità. Questo è il punto di incontro tra le Nazioni Unite – e in particolare tra l’Ufficio delle Nazioni Unite sullo Sport per lo Sviluppo e la Pace (UNOSDP) – e l’IPC.
Dalla vigilia dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Torino 2006, anche i Giochi Paralimpici sono stati incorporati nella Risoluzione Biennale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Costruire un mondo pacifico e migliore attraverso lo sport e l’ideale olimpico.
Il 17 ottobre 2011 a New York, poi, tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno approvato una Risoluzione dell’Assemblea Generale che chiede, per la prima volta nella storia, il rispetto della tregua olimpica nel quadro della Carta, sia individualmente sia collettivamente, per tutto il periodo che intercorre tra l’inizio dei Giochi della XXX Olimpiade, il 27 luglio, e la chiusura dei XIV Giochi Paralimpici, il 9 settembre 2012.
Questi i 119 Paesi (compresa l’Unione Europea), che ad oggi, 29 agosto 2012, appaiono nell’elenco ufficiale prodotto dall’ONU, come ratificatori della Convenzione. L’ordine è cronologico ed è quello che risulta dalla data pubblicata nel portale dell’ONU:
– Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Vanuatu (23 ottobre 2008) – Lesotho (2 dicembre 2008) – Corea del Sud (11 dicembre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Oman (6 gennaio 2009) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Uruguay (11 febbraio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Gran Bretagna (8 giugno 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Danimarca (24 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Malawi (27 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Laos (25 settembre 2009) – Repubblica Ceca (28 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Seychelles (2 ottobre 2009) – Iran (23 ottobre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Algeria (4 dicembre 2009) – Mauritius (8 gennaio 2010) – Zambia (1° febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Lettonia (1° marzo 2010) – Canada (11 marzo 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Emirati Arabi Uniti (19 marzo 2010) – Maldive (5 aprile 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Etiopia (7 luglio 2010) – Malaysia (19 luglio 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Senegal (7 settembre 2010) – Moldavia (21 settembre 2010) – Armenia (22 settembre 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Sierra Leone (4 ottobre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Unione Europea (23 dicembre 2010) – Romania (31 gennaio 2011) – Togo (1° marzo 2011) – Colombia (10 maggio 2011) – Belize (2 giugno 2011) – Cipro (27 giugno 2011) – Pakistan (5 luglio 2011) – Bahrein (22 settembre 2011) – Lussemburgo (26 settembre 2011) – Capo Verde (10 ottobre 2011) – Indonesia (30 novembre 2011) – Myanmar (7 dicembre 2011) – Macedonia (29 dicembre 2011) – Bulgaria (22 marzo 2012) – Mozambico (30 gennaio 2012) – Mauritania (3 aprile 2012) – Estonia (30 maggio 2012) – Grecia (31 maggio 2012) – Gibuti (18 giugno 2012) – Nauru (27 giugno 2012) – Benin (5 luglio 2012) – Liberia (26 luglio 2012) – Ghana (31 luglio 2012).
Per quanto riguarda invece il Protocollo Opzionale alla Convenzione (testo che consente al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta), a ratificarlo sono stati finora i seguenti 72 Paesi:
– Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Nicaragua (2 febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Honduras (16 agosto 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Lettonia (31 agosto 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Turkmenistan (10 novembre 2010) – Togo (1° marzo 2011) – Cipro (27 giugno 2011) – Lussemburgo (26 settembre 2011) – Uruguay (28 ottobre 2011) – Macedonia (29 dicembre 2011) – Mozambico (30 gennaio 2012) – Mauritania (3 aprile 2012) – Estonia (30 maggio 2012) – Grecia (31 maggio 2012) – Gibuti (18 giugno 2012) – Benin (5 luglio 2012) – Ghana (31 luglio 2012).
Per ulteriori approfondimenti: www.un.org/disabilities.