«Siamo sconcertati dall’episodio di Livorno, relativo a pediatri che sarebbero stati corrotti per la prescrizione di latte in polvere: ancora una volta la mancanza di etica e professionalità di alcuni, oltre che interessi economici legati alla corruzione, sembra prevalere sul diritto alla salute dei cittadini».
Sono parole di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di CittadinanzAttiva, di fronte ai provvedimenti giudiziari attuati nei giorni scorsi a seguito di un’operazione dei Carabinieri dei NAS di Livorno, nei confronti di una serie di pediatri (e anche di alcuni informatori scientifici e del dirigente di un’azienda di alimenti per l’infanzia), accusati di avere accettato ricompense da aziende produttrici di latte artificiale, per spingere le mamme a utilizzare quel prodotto.
«In questo caso – aggiunge Aceti – il tutto assume tratti ancora più preoccupanti perché tocca la salute dei più piccoli. Chiediamo pertanto che le Autorità accertino e perseguano nel più breve tempo possibile ogni tipo di responsabilità, ciò che è necessario per garantire giustizia e legalità, oltre che per evitare di lasciare dubbi nei cittadini e incrinare ancora di più un rapporto tra medico e paziente già messo a dura prova in questi anni».
«Questo episodio – conclude il coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato – evidenzia altresì la necessità e l’urgenza che siano davvero messe in atto politiche sostanziali di lotta alla corruzione in Sanità e non, come in molti casi accade, attività meramente formali». (S.B.)
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