È con particolare piacere che riceviamo e ben volentieri pubblichiamo, da una città come Genova, tanto duramente provata in questi ultimi tempi, il messaggio con cui Elena Fiorini, assessore alla Legalità e ai Diritti nel Comune ligure, sottolinea il patrocinio conferito alla video-mostra fotografica Nulla su di Noi, senza di Noi!, iniziativa centrale, in questa settimana, di Persone, non pesi, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che vede impegnata fino all’8 dicembre la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Per l’occasione Fiorini conclude scrivendo che «il Comune di Genova si riconosce pienamente nel messaggio che la FISH ha voluto lanciare, e con la sua adesione vuole sostenerne i contenuti, e contribuire a un indispensabile processo di cambiamento verso la condivisione di valori sociali maggiormente inclusivi, che si concretizzino poi in scelte quotidiane».
Certamente un bel messaggio, sia per l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità, sia per far capire – su tutt’altro versante – che “Genova c’è” e “vuole rimettersi in piedi”.
La video-mostra Nulla su di Noi senza di Noi!, lo ricordiamo, è presente fino al 7 dicembre nell’atrio di Palazzo Ducale a Genova, grazie anche alla disponibilità di Luca Borzani, presidente della Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale. (S.B.)
Condividendo in pieno lo spirito e le finalità dei contenuti della video-mostra Nulla su di Noi, senza di Noi, che la FISH sta promuovendo in questa settimana in varie città italiane per la campagna Persone, non pesi, il Comune di Genova ha deciso di dare il patrocinio in occasione della Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità.
Nonostante da molti anni il nostro Paese abbia una legislazione per la disabilità e contro ogni forma di discriminazione, e nonostante risalga al 2009 la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, ancora lungo appare il percorso per una consapevolezza civica dei diritti delle persone con disabilità.
Il Comune di Genova, attraverso l’Ufficio Accessibilità, ha voluto mantenere un unico presidio su questo tema, per garantire il diritto di accesso e la libera mobilità a tutte le persone con disabilità, interfacciandosi con le principali realtà associative attraverso un rapporto consolidato con la Consulta Comunale per i Diritti delle Persone con Disabilità.
Il diritto all’inclusione sociale, la promozione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità in materia di accessibilità, sono al centro del compito di questo Ufficio, voluto dalla Civica Amministrazione per perseguire pari opportunità tra i cittadini, e rimuovere ostacoli e difficoltà, in campo architettonico e in campo culturale, ancora persistenti nella nostra società.
In questa logica, l’Assessorato Legalità e Diritti ha stabilito che l’utilizzo dei fondi destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche per opere, edifici e impianti di competenza comunale, abbia come priorità gli interventi negli edifici scolastici: le scuole, infatti, sono i luoghi dove fin dalla prima infanzia viene formata la personalità di tutti i cittadini ed è fondamentale che nelle istituzioni scolastiche ed educative sia concretamente attuato un modello di cultura inclusiva.
Il superamento dell’esclusione deve partire da un cambio di mentalità, capace di investire tanti livelli, e prima di tutto i processi formativi: attraverso l’Ufficio, l’Assessorato sviluppa una costante attività per favorire la diffusione della cultura dell’accessibilità, programma attività formative per progettisti interni ed esterni all’Amministrazione, e interviene anche nelle scuole medie superiori, per offrire ai ragazzi opportunità di stage su questo argomento; un’occasione di studio, ma anche di crescita personale rispetto a un tema di grande importanza civile.
Il Comune di Genova si riconosce pienamente nel messaggio che la FISH ha voluto lanciare, e con la sua adesione vuole sostenerne i contenuti, e contribuire a un indispensabile processo di cambiamento verso la condivisione di valori sociali maggiormente inclusivi, che si concretizzino poi in scelte quotidiane.