La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre ha spinto la nostra Associazione [ANFFAS di Modica, N.d.R.] a “tirare un po’ le somme” e a chiedersi cosa si stia facendo nel nostro Distretto [Distretto di Modica, nella Provincia di Ragusa, N.d.R.] e nei Comuni che ne fanno parte, per tutelare fattivamente quei diritti che se riconosciuti solamente “sulla carta”, non migliorano certo l’accesso al lavoro, allo studio, alla partecipazione e all’autonomia delle persone con disabilità.
L’essere consapevoli dei propri diritti, poi, e il poterli esercitare, presuppone, quanto meno nella teoria, anche la libertà di scelta da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Perché allora, ci chiediamo, i servizi vengono “calati dall’alto” attraverso dei bandi, quando invece quelle stesse persone con disabilità e le loro famiglie avrebbero il diritto, e anche la possibilità (attraverso l’accreditamento), di scegliere autonomamente a chi affidarli, con la facoltà di rivedere in un secondo momento quella scelta, se non soddisfatti?
Inclusione e diritti presuppongono, altresì, dei percorsi strettamente legati alla specificità di ogni persona, attraverso un’analisi individualizzata quale imprescindibile punto di accesso ai servizi: non a caso si parla tanto di progetti individualizzati.
Perché allora, e in nome di quali logiche, si compie il percorso inverso, quando già i progetti individualizzati – se complessivamente considerati – sono in se stessi un “Piano di Zona”, ed è da lì che dovrebbe partire la valutazione delle risorse da investire?
Si stima che in Italia le persone con disabilità siano oltre 3 milioni [si vedano, a tal proposito, anche i dati aggiornati pubblicati in questi giorni dal nostro giornale, N.d.R.], e che la presenza di una o più disabilità in famiglia accresca il rischio di povertà materiale e non solo.
L’inclusione delle persone con disabilità, pertanto, è una sfida che le Istituzioni non possono più permettersi di ignorare, e che è stato oggetto di uno specifico incontro a Palazzo Chigi, fortemente voluto anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per far sì che la Giornata del 3 Dicembre non sia stata solo una mera celebrazione, ma una preziosa occasione.
Niente che riguardi le persone con disabilità dovrebbe essere stabilito o realizzato senza le persone con disabilità, ed è solo così che ne promuoveremo l’autonomia e la partecipazione, che le riconosceremo come delle persone e non come dei “pesi”.