Intorno e dentro alla Cultura della disabilità

Un seminario in Calabria – tradizionale appuntamento che accende i riflettori sulla Scuola italiana e sugli alunni con disabilità – diventa lo spunto per un’ampia panoramica sulla Cultura della disabilità nel nostro Paese, spaziando dal diritto al cinema, dall’amore alla sessualità, con una gradita “incursione” anche nella poesia, il tutto con il caratteristico, denso stile di Francesco Fusca, ispettore emerito del Ministero dell’Istruzione, firma già nota ai Lettori del nostro giornale

Foto del 2008 del Museo Magritte di Bruxelles, durante i lavori preparatori

Il Museo Magritte di Bruxelles, inaugurato nel 2009, e qui fotografato durante i lavori preparatori

È ormai un appuntamento culturale immancabile, il seminario calabrese di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria), intitolato Uguali tutti diverso nessuno, che ancora una volta, qualche mese fa, ha cercato di accendere i riflettori sulla Scuola italiana, illuminandone a giorno alcuni dei suoi temi/problemi cruciali: sia socio-culturali tout court (e, in particolare, quelli afferenti alla Cultura dell’Handicap, alla Civiltà della Persona con disabilità in Famiglia, a Scuola e in Società), sia politico-economici, relativi alle scelte strategiche e metodologiche di Governo riguardante l’Istituzione n. 1 della Società italiana “dentro” la Società europea [si legga nel nostro giornale anche la presentazione dell’incontro di Gioiosa Ionica, N.d.R.].
Alcune riflessioni, dunque, mirate e nel merito, sulla Cultura della disabilità in Italia (com’è; verso dove va; quale l’identikit dell’insegnante specializzato per il sostegno; quali i rapporti “interni” ed “esterni” tra gli operatori della Scuola e gli operatori della Comunità del Territorio).

Prima riflessione
Il “viaggio” intrapreso già da alcuni anni nel Territorio calabrese – amato benedetto sacro! – di moltiplicare Cultura (se no, non ce la farà mai né la Calabria né l’Italia né…), è, indubbiamente, strategia politico-culturale ed economico-finanziaria vincente.
Difatti, è sotto gli occhi di tutti:
a) che “con la Cultura si mangia” eccome! Nonostante le infelici parole del già ministro Giulio Tremonti (e si vedano, al proposito, anche Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia!, Parma, Guanda, 2013);
b) che la ’ndrangheta e le varie forme delinquenziali (che tormentano mortificano addolorano) tremano traballano muoiono con un’informazione culturale corretta precisa giusta, e con la formazione scientifica delle persone, a partire, beninteso!, dalle persone che frequentano la scuola dell’infanzia e sino a quelle del secondo ciclo di istruzione (Legge 53/03).

Seconda riflessione
La moltiplicazione culturale – ed è questa la caratteristica di qualità!- riguarda, soprattutto, le persone con disabilità che frequentano la Scuola italiana e oltre.
La Cultura della disabilità – puntando i riflettori su una visione olistica della Società civile e delle Persone che la vivono (Società conoscitiva glocale liquida) – è cartina di tornasole per chi governa e per le scelte nazionali di politica scolastica che il Governo compie.
In tale contesto di idee, Gioiosa Ionica è “specchio”, nel bene e nel male, delle scelte governative, in questo caso e in questo momento: del presidente del Consiglio Renzi e del suo progetto di riforma La Buona Scuola (3 settembre 2014. Consultazione pubblica dal 15 settembre al 15 novembre 2014).

Terza riflessione
Quest’ultima riflessione, infine, esplicitamente e per “scelta ontologica”, riguarda… il presente, perché – memori della lezione dei grandi Filosofi – è solo il “presente” che ci appartiene e in cui possiamo osare scelte, oculate e “dalla parte degli altri”, avere cioè il coraggio delle nostre parole e delle nostre azioni, positive propositive “di servizio”, nei confronti delle Persone.
Perciò, i giovani e le giovani sono “il presente”: il nostro presente su cui intervenire; il “presente” degli “adulti che hanno il potere” e che devono dare risposte socio-culturali e politico-economiche chiare esplicite propositive incentivanti: non “parole”, ma fatti visibili a tutti e diffusamente condivisibili…

E dunque l’avere fatto il punto sullo “stato dell’arte” della Cultura della disabilità, attraverso gli apporti scientifici delle idee di Salvatore Nocera, avvocato, già vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), di Salvatore Bagalà, neuropsichiatra infantile, capodipartimento dell’Ospedale di Crotone, di Luciana Greco, dirigente responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza, di Gianfranco Suraci, neuropsichiatra multidisciplinare dell’ASL di Locri (Reggio Calabria), di Vito Pirruccio, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Bello-Pedullà-Agnana di Siderno (Reggio Calabria), di Giuseppe Fazzolari, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, di Maria Rosaria Pini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Gioiosa Ionica/Grotteria e di chi scrive, tutto ciò ci impegna, oggi, a lavorare alacremente, ancora di più, per i figli/studenti, perché “stiano bene” in una Scuola:
– che accolga, nella Giustizia dei Diritti-Doveri uguali per tutti;
– che eroghi -professionalmente scientificamente competentemente – il servizio culturale della formazione delle personalità degli allievi/e;
– che prepari – criticamente civilmente liberamente – alla Vita (felice) e alla splendida “avventura” che la Vita è. Nel Lavoro e nella Solidarietà, nella Giustizia e nella Pace.

Bambini a scuola

L’immagine di copertina di un rapporto curato da Save the Children Italia, intitolato “Imparare insieme – Approcci programmatici, metodologie e buone pratiche per l’educazione inclusiva nei Balcani”

Inoltre, i Sindaci presenti, attivi e propositivi, e i rappresentanti delle altre “agenzie sociali” del Territorio hanno promosso la preparazione e la produzione di un volume, che lasci traccia significativa delle iniziative culturali realizzate e che sia, in buona sostanza, anche e soprattutto una “bussola”, facile da decifrare, orientando nell’odierna “giungla legislativa” e tra gli infiniti “acronimi criptici”. Insomma, un vademecum semplice-facile per le Persone con disabilità e le loro Famiglie (e oltre).
Infatti, l’intento e la voglia, l’orgoglio e la passione, di continuare il viaggio intrapreso, chiaramente e palesemente “dalla parte degli altri” (di informazione e formazione, di produzione di materiali pedagogico-didattici per i docenti e di “indicazioni pratiche” per i politici di vera “buona volontà”), ebbene, tutto ciò non solo qualifica il percorso formativo di un Progetto scolastico e socio-culturale, ma anche moltiplica Cultura e la espande verso quella forma mentis com-prensiva (Terenzio) che, sola, può illuminare a tutto tondo e davvero concretizzare la Cultura dell’Inclusione e dell’Integrazione, la Cultura della Valorizzazione delle Persone con disabilità, sin da subito, in Famiglia; poi a Scuola (Scuola – professionalmente competente – accogliente 365-6 giorni all’anno e in linea con i princìpi della Costituzione); e infine, in Società nel/col Lavoro “garantito”, ad personam, dentro il Progetto di vita della Persona (non diversa da me, ma, diversa come me).

In questo contesto di idee, si devono cercare di attuare davvero (e comunque sempre più e meglio, finalmente!; e pienamente e convintamente, in nome della Civiltà):
– alcuni articoli, fondamentali e improcrastinabili, della Legge Quadro 104/92 per la realizzazione della Cultura della disabilità. A mo’ di esempio:
° Articolo 1: Finalità.
° Articolo 12: Diritto all’educazione e all’istruzione.
° Articolo 13: Integrazione scolastica.
° Articolo 14: Modalità di attuazione dell’integrazione.
° Articolo 16: Valutazione del rendimento e prove d’esame.
° Articolo 39: Compiti delle Regioni.
° Articolo 40: Compiti dei Comuni.
Questa norma, di grande valore sociale e civile, è stata modificata anche dalla Legge 53/00 e dal Decreto legislativo 151/01;

– la Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), che prevede, tra l’altro, l’assunzione delle “quote protette”, obbligatoriamente previste, per il “collocamento mirato”, che tutela il lavoro delle Persone con disabilità e dunque l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e, in particolare, delle persone con disabilità psichica;
– la Legge 328/00 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e di servizi sociali), che riguarda, tra l’altro, i “Servizi sociali” come “espressione” di una politica mirata e oculata, convintamente finalizzata. Ad oggi essa è largamente inapplicata e il Governo Renzi ha espresso la volontà di ri-considerarla (maggio 2014). Nella Legge 328/00 c’è scritto anche (e prescritto) che i/le Cittadini/e devono richiedere agli Enti Locali la «predisposizione di progetti individualizzati»;
– la Buona Scuola (Facciamo crescere il Paese): rapporto del Governo pubblicato il 3 settembre 2014, testo denso di circa centotrenta pagine, firmato Matteo Renzi e Stefania Giannini. In esso si dedica alla Cultura della disabilità e alla funzione docente dell’insegnante specializzato/a per il sostegno una scarna secca pagina (pagina 78);
– il Decreto Ministeriale 762/14, che indice, con l’articolo 2, «attività di formazione e aggiornamento obbligatori del personale scolastico». Si tratta di una “musica nuova”, importante e significativa, di qualità, per le orecchie attente delle persone che amano davvero la Scuola, che la conoscono “dal di dentro” (non dunque da libri o per sentito dire…) e che sanno quanto sia fondamentale la funzione docente professionalmente competente, attuale e al corrente con la ricerca scientifica in Pedagogia e Didattica, in Psicologia, in Metodologia e Organizzazione, in Legislazione Scolastica.

Il seminario di Gioiosa Ionica ha anche posto l’attenzione su altri temi:
Da un lato:
a) sull’Educazione dei sentimenti: Amore e Sesso nelle Persone con disabilità, con particolare riferimento ad alcune recenti e significative riflessioni, apparse su queste stesse pagine: Andrea Pancaldi, La sessualità e le parole che danzano “in punta di piedi”; Antonio Giuseppe Malafarina, Assistente sessuale? Solo se si fa bene; Franco Bomprezzi, Il diritto di non essere usati, neppure per una buona causa; Simona Lancioni, La sessualità e la “banalità del bene”; Claudia Cespites, Amore e sessualità: “non c’è un modo”!.
E ancora, lo stesso argomento, che è centrale in alcuni film, come nell’inglese La teoria del volo del 1998, che si fregia della presenza di Kenneth Branagh nelle vesti dell’artista fallito, costretto dai servizi sociali ad assistere una ragazza con una malattia degenerativa, Jane, che vuole perdere la verginità prima di morire; e anche in Sei bella Jeanne, pellicola che intreccia una storia d’amore tra due persone paraplegiche (Canada, 1987); infine in Figli di un dio minore (USA, 1987), in cui si vive, intensamente – tutti – l’amore tra due persone: l’uno “normale”, l’altra sorda;
(b) sulla grande Cinematografìa d’Arte, speciale. Si rifletta, ad esempio, sui significati ontologici, di Senso – impliciti ed espliciti – di film come Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975); Rain Man (1988); L’attimo fuggente (1989); Il mio piede sinistro (1989); Risvegli (1990); Il mio piccolo genio (1991); Forrest Gump (1994); L’ottavo giorno (1996, con Pascal Duquenne, attore, persona con sindrome di Down); Will Hunting – Genio ribelle (1997); Il club degli imperatori (2002); Rosso come il cielo (2006); Il figlio della luna (film TV del 2007); Stelle sulla Terra (2007); Quasi amici (2011).
Bimbo che va a scuola, fotografato di spalle(c) sul modello “debole” Oscar Pistorius: l’immagine della Cultura della disabilità è… allo sbaraglio-caos-fuga. Il “mito” di una Persona con disabilità cui molta Umanità ha guardato con simpatìa ammirazione rispetto… e che si infrange, ahimé!, sulle onde dell’alta marea della cattiveria… Lasciamo parlare i giornali:
2008: La lotta di Pistorius. Non mi fermeranno (in «la Repubblica.it», 12 gennaio); Pistorius, oro con record (in «La Gazzetta dello Sport.it», 13 settembre).
2012: Nasce a Olimpia il mito di Pistorius (in «la Repubblica.it», 24 luglio).
2013: Ascesa e caduta del superuomo che correva contro il destino (in «Corriere della Sera.it», 15 febbraio); La follia di Pistorius quattro colpi nella notte per uccidere la fidanzata (in «la Repubblica.it», 15 febbraio); Pistorius, da eroe a mostro (in «Il Sole 24 Ore.it», 15 febbraio).
2014: Pistorius in lacrime al processo per l’uccisione della sua fidanzata: ‘Volevo solo proteggerla’ (in «Il Tempo.it», 7 aprile); “Non ci fu premeditazione” Pistorius piange in aula Eviterà i 20 anni di carcere (in «la Repubblica.it», 12 settembre); Pistorius, omicidio colposo La rabbia dei familiari della modella assassinata (in «Corriere della Sera.it», 13 settembre).
(d) sulla Pet Therapy: non riusciremo mai, forse, a com-prendere quanto fa bene alla salute – a tutti – la presenza e l’interazione con un animale, a casa… Si legge di “casi”, tantissimi e diffusi in tutto il mondo, di animali che… salvano l’Uomo, la Donna. A Scuola, negli ambienti pre-disposti, con le Persone “giuste”, con un Progetto interdisciplinare alto, si assiste a “miracoli” veri e propri, e non solo con Persone disabili, dislessiche, svantaggiate (varie forme, più o meno gravi), ma anche con Persone cosiddette “normali”.

Dall’altro lato:
Sul fondamentale decisivo cruciale “circuito” Rapporto Famiglia-Scuola e cioè sui Rapporti Genitori-Docenti: la relazionalità e la comunicazione, il dialogo e le frizioni, le denunce, le intese (il cosiddetto “Patto di corresponsabilità”). Tutto questo, nell’ottica strategica, pertinente più che mai, dei due Istituti della Giurisprudenza scolastica: Culpa in educando e Culpa in vigilando.
Concludendo il tutto (conclusione, ovviamente, aperta), con il concetto del poeta Kahlil Gibran, secondo il quale il figlio/alunno “appartiene a se stesso” e non ai Genitori e non agli Insegnanti, che sono, invece (Famiglia, Scuola, Società), al suo servizio, intendendo il “servizio” come Atto di Nobiltà verso l’Umanità, di cui ogni Persona, nessuna esclusa, è portatrice. Ecco, difatti, la poesia Sui figli di Gibran:
«E una donna che reggeva un bambino al seno disse: / Parlaci dei figli. / E lui disse: / I vostri figli non sono figli vostri. / Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa. / Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, / E benché vivano con voi non vi appartengono. / Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri: / Essi hanno i loro pensieri. / Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime: / Esse abitano la casa del domani, / Che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno: / Potete tentare di essere simili a loro, / Ma non farli simili a voi: / La vita procede e non s’attarda sul passato. / Voi siete gli archi da cui i figli, / Come frecce vive, / Sono scoccate in avanti. / L’arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, / E vi tende con forza / Affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. / Affidatevi con gioia alla mano dell’arciere; / Poiché come ama il volo della freccia / Così ama la fermezza dell’arco».

E dulcis in fundo, se è vero che la disabilità è una “condizione” che segna la vita di un miliardo di persone circa e riguarda tutti da vicino, è altrettanto vero che come ha sottolineato non molto tempo fa Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite: «La disabilità è parte della condizione umana, quasi tutti a un certo punto della vita sperimentano la malattia e l’inabilità».

Ispettore emerito del Ministero d’Istruzione, Università e Ricerca.

Note bibliografiche sparse
° Bruno Arpaia e Pietro Greco
, La cultura si mangia!, Parma, Guanda, 2013.
° Francesco Belletti (a cura di), Famiglia e povertà. I comuni in prima linea, Roma, Città Nuova, 2008.
° Arnaldo Benini, Che cosa sono io, Il cervello alla ricerca di se stesso, Milano, Garzanti, 2009.
° Francesco Fusca, Persone disabili. In famiglia, a scuola e in società, Rossano (Cosenza), Ferrari, 2011.
° Giacomo Guglielmelli, Amo la vita. Storia di un malato di SLA, Marzi (Cosenza), C.C. Comet Editor Press, 2012.
° Pasquale Pardi e Giovanni Simoneschi (a cura di), Tecnologie educative per l’integrazione. Nuove prospettive per la partecipazione scolastica degli alunni con disabilità, in «Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione»,, n. 127/2009 (Firenze, Le Monnier).
° Maria Rita Parsi e Angela Gangeri, Amarli non basta. Come comprendere il linguaggio misterioso dei nostri figli e riuscire a comunicare con loro, Milano, Mondadori, 2013.
° Gianfranco Ravasi, Breviario, spazio periodico de «Il Sole 24 Ore».
° Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, Milano, Feltrinelli, 2013.

E anche:
° ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), Ogni Persona con disabilità è nostro figlio, 1958-2008, Agenda Associativa 2013.
° Annali della Pubblica Istruzione, n. 2, 2010, La dislessia e i disturbi specifici di apprendimento. Teoria e prassi in una prospettiva inclusiva (Firenze, Le Monnier).
° Gruppo Solidarietà, Persone con disabilità. Prospettive inclusive, Introduzione di Andrea Canevàro, Moie di Maiolati Spontini (Ancona), Gruppo Solidarietà, 2012.
° Gruppo Solidarietà, Raccontiamo noi l’inclusione. Storie di disabilità, Moie di Maiolati Spontini (Ancona), Gruppo Solidarietà, 2014.

E infine:
° la presente testata «Superando.it», progetto editoriale della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap sorta nel 1994, cui aderisce la maggior parte delle Associazioni che si occupano di Cultura della disabilità.
° Il sito dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), nata nel 1979.
° Il sito dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), nata nel 1958.

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