Potrebbe sembrare accanimento, il nostro, nei confronti di quello stesso Comune che ha proibito ai cani guida delle persone con disabilità visiva l’accesso alle scale mobili che portano al centro storico, come abbiamo segnalato qualche settimana fa. E invece proprio accanimento non è, ma semplice racconto dei fatti, anche perché, ne siamo certi, l’interpretazione disinvolta delle Leggi utilizzata dal Sindaco e dalla Giunta Comunale di Belluno, non riguarda certo solo questa per altri versi vivibile città del Veneto.
Riprendiamo dunque dal «Corriere delle Alpi» del 30 marzo alcune dichiarazioni del sindaco di Belluno Jacopo Massaro, riguardanti la prossima agibilità del Parco Fluviale di Lambioi sul Piave. «Per rendere la spiaggia accessibile a tutti – dichiara il Sindaco – abbiamo realizzato anche lo scivolo per la discesa dei disabili e delle mamme con passeggini». Fin qui nulla di più e nulla di meno di quanto previsto da sin troppe leggi, nazionali e internazionali, come ad esempio il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) n. 503/96 (Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici).
E tuttavia, a far restare letteralmente basiti è quando il sindaco Massaro dichiara che «a Lambioi riserveremo alcuni posti alle auto dei disabili». Precisato che per «Lambioi» si fa riferimento a un parcheggio di 824 posti, dobbiamo risalire a ben 26 anni fa, ovvero al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici n. 236 del 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche), riportandone testualmente l’articolo 8.2.3 (Parcheggi): «Nelle aree di parcheggio devono comunque essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili. Detti posti auto, opportunamente segnalati, sono ubicati in aderenza ai percorsi pedonali e nelle vicinanze dell’accesso dell’edificio o attrezzatura. Al fine di agevolare la manovra di trasferimento della persona su sedia a ruote in comuni condizioni atmosferiche, detti posti auto riservati sono, preferibilmente, dotati di copertura».
Quindi, il conto è presto fatto: 824 posti nel parcheggio di Lambioi ovvero 15 o 16 riservati alle persone con disabilità. E a stabilirlo è Decreto Ministeriale di 26 anni fa, Signor Sindaco, non una sua “gentile concessione” di «alcuni posti riservati alle auto dei disabili». Ora le è tutto più chiaro? (Stefano Borgato)
Ringraziamo Massimiliano Bellini per la segnalazione.