È terribile quanto leggiamo in «The Huffington Post» e in molte altre testate di questi giorni. Secondo l’osservatorio indipendente «Mosul Eye», infatti, che ha sede a Mosul in Iraq, il sedicente stato islamico dell’ISIS (o Daesh) avrebbe dato «l’ordine di uccidere bambini disabili», ovvero «tutti i piccoli sino a tre mesi di vita, con sindrome di Down o malformazioni congenite o con altre disabilità riscontrabili fin dalla nascita».
Come riferisce ancora «Mosul Eye», si tratterebbe «di una “fatwa orale” [la “fatwa” è una sorta di parere consultivo del mondo arabo, N.d.R.], un passaparola scattato dopo che uno dei giudici, un saudita di nome Abu Said Aljazrawi, avrebbe autorizzato l’ordine». I casi già registrati di piccoli uccisi sarebbero trentotto, tramite “iniezione” o “soffocamento” e ciò sarebbe avvenuto sia in Siria che in Iraq.
«Sulla pagina Facebook di “Mosul Eye” – aggiunge “The Huffington Post” – decine di persone tacciano come “falsa” la faccenda. Persone che però, al contempo, dicono di “non essere a Mosul”. “Venite qui a vedere se non ci credete” risponde secco l’amministratore di “Mosul Eye”».
È difficile anche solo commentare notizie del genere, soprattutto se saranno confermate da altre autorevoli fonti. E tuttavia… Tuttavia, di fronte a ciò, non possiamo non tornare con la mente ad altri fatti che a ben diverse latitudini hanno riguardato in questi anni la civilissima Europa occidentale.
Ne citiamo solo alcuni, ovvero quelli che hanno avuto la maggiore risonanza e dei quali già in passato abbiamo dovuto occuparci.
Nel 2006 alcuni medici olandesi firmano il cosiddetto Protocollo di Groningen, ove scrivono che «tra i bambini e i neonati per i quali potrebbe essere presa la decisione di fine vita» ci sono anche quelli «sopravvissuti grazie alla terapia intensiva, ma per i quali è chiaro che dopo il completamento delle cure intensive la qualità della vita sarà misera» e senza «alcuna speranza di miglioramento».
Alla fine di quello stesso anno, i componenti del Collegio Reale di Ostetricia e Ginecologia della Gran Bretagna, chiedono in un documento ufficiale «la possibilità di uccidere i neonati con disabilità gravi».
Infine, nel mese di agosto del 2014, il biologo inglese Richard Dawkins twitta che sarebbe «immorale mettere al mondo una persona con sindrome di Down».
E dunque? E dunque attenzione alla barbarie, da combattere ovunque si annidi, innanzitutto nei confronti di chi ha dichiarato guerra alla civiltà, mietendo migliaia e migliaia di vittime innocenti, ma anche verso chi diffonde idee a dir poco pericolose.