La cosa più naturale quando ti serve un taxi è chiamarlo e se un taxi è attrezzato per il trasporto di persone con disabilità, ovvero che si muovono in carrozzina, ti aspetti che possa portarti ovunque desideri, cioè che non ponga vincoli di circolazione del tipo: «Qui non possiamo arrivare perché è un’area chiusa al traffico». Soprattutto se la zona dove devi arrivare è l’aeroporto di Milano Linate che, quanto meno sulla carta, offre un accurato servizio di accoglienza alle persone con problemi di mobilità. E invece capita che chiami il taxi per programmare un trasporto e ti senta dire: «Guardi, a Linate non possiamo parcheggiare negli stalli per persone con disabilità».
Ma come, questo non è il Paese della sosta sfacciata nei parcheggi riservati? Possibile che gli unici zelanti siano i tassisti? «Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane», cantava Samuele Bersani…
Come si è ben capito, siamo a Milano. Giorni fa l’Associazione CBM Italia telefona a due servizi di taxi con auto predisposte per il trasporto di persone che si muovono in carrozzina. Nella metropoli milanese risulterebbero quarantuno taxi accessibili a persone con disabilità motoria, almeno secondo le informazioni reperibili nella pagina dedicata del Comune. In Associazione hanno bisogno di pianificare un trasporto per una persona che arriva dall’estero in aereo e si muove su una carrozzina piuttosto ingombrante. Chiamano, come dicevo, due servizi e si sentono dire che i taxi non sono abilitati a parcheggiare negli appositi spazi riservati a Linate.
Secondo quanto riferito dall’Associazione stessa, affermano che per avere il permesso di fermata ci sarebbe un modulo da compilare in Comune, ma non forniscono informazioni più precise. La storia finisce con CBM che mi mette al corrente della cosa e riesce a trovare un servizio di autonoleggio con autista per spostare l’ospite straniero con la poltrona appresso.
A me risulta strano che non si possa parcheggiare nei posti riservati alle persone con disabilità; cioè mi risulta che non si possa sostare, ma che tuttavia sia concessa la fermata. Andando oltre quello che sembra un gioco di parole, sarebbe a dire che, secondo l’articolo 188 del Codice della Strada, in questi stalli vige il divieto di parcheggiare, cioè di sostare, ma, secondo l’articolo 158 dello stesso Codice, non vige quello di fermata, cioè di «occupare lo spazio il tempo necessario per far salire o scendere una persona o per esigenze di brevissima durata», a patto che il conducente sia a bordo pronto a spostare il mezzo e che non rechi intralcio alla circolazione.
Il tassista, come chiunque altro, ha diritto quindi a fermarsi nei parcheggi riservati, se resta a bordo del veicolo per poterlo rimuovere immediatamente e se si ferma per far salire o scendere qualcuno.
Allora di cosa stiamo parlando? Il cliente, costringendo il tassista a fermarsi nel parcheggio solamente il tempo per salire o scendere, avrebbe dovuto essere condotto a destinazione. Il Servizio Taxi avrebbe dovuto saperlo e così chiamo in Comune.
L’operatore del numero unico non si capacita che sia possibile qualcosa del genere e mi suggerisce di chiamare in aeroporto. Lo faccio interpellando il Servizio Aeroportuale di Linate per persone disabili o con mobilità ridotta e trovo il bandolo della matassa.
Una responsabile molto gentile mi informa infatti che nei pressi delle entrate che danno accesso ai servizi riservati a chi si trova in stato di disabilità vi sono parcheggi temporanei e a lunga durata. In quelli temporanei si può sostare sino a quattro ore, compilando un apposito modulo a carico della persona disabile. Ecco svelato il mistero del questionario. Ed ecco rivelato dov’è possibile reperirlo. Bastava una telefonata.
Il Servizio Taxi, stando le cose come riferite dall’Associazione CMB, avrebbe dovuto immediatamente indicare come e dove individuare il modulo. Non basta sapere che esiste un divieto. Se è possibile superarlo, bisogna essere a conoscenza del metodo per farlo. E non basta nemmeno il simbolo di una carrozzina su una vettura, per fornire un servizio accessibile, così come non basta sollevare polemiche sui parcheggi occupati abusivamente, se poi, quando è il caso di fermarcisi sopra per espletare la loro naturale funzione di favorire la mobilità, si debbano compilare moduli e scartabellare siti e numeri di telefono.
“Come complicare il pane” con copiose serie di trafile!
Dopo ulteriori richieste di chiarimenti da parte di Malafarina, è arrivata la seguente risposta dall’Ufficio Stampa di SEA, la Società che gestisce gli Aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa. Ben volentieri la riportiamo ai Lettori: «Il call center interpellato non aveva compreso bene la domanda, perché i taxi con a bordo persone disabili possono sostare negli stalli dedicati vicini alle aerostazioni di Milano Linate e di Milano Malpensa, senza nessun modulo di richiesta. La procedura cui si è fatto riferimento, con la necessità di compilare dei moduli, riguarda solamente le auto di privati che trasportano disabili al Terminal 1 di Milano Malpensa, il cui accesso è regolato dall’ “Area 10 minuti”». Ne prendiamo atto con piacere.