Acquistare prodotti alimentari di qualità dovrebbe essere la regola alla base di una sana alimentazione per tutti, giovani e adulti, persone con disabilità e “normodotati”. Parlando poi specificamente di disabilità, secondo gli studi più recenti in materia di obesità, la percentuale di bambini e adolescenti obesi con disabilità è in aumento: un dato preoccupante che indica l’importanza di dedicare maggiore attenzione alle scelte alimentari da parte delle famiglie di questi giovani, che oltre ad essere spesso penalizzati nei movimenti corporei, lo possono essere anche nelle relazioni sociali, nell’autostima, divenendo predisposti a sviluppare malattie gravi come asma, diabete, ipercolesterolemia e patologie cardiovascolari.
Nella scelta della dieta sarebbero dunque da prediligere alimenti di provenienza garantita e certificata, a basso o preferibilmente zero contenuto di sostanze chimiche, conservanti, coloranti, addensanti, edulcoranti, preparati con tecniche che non alterino le proprietà nutritive degli ingredienti originari. Alle farine raffinate tipo 00 sarebbero da preferire farina di grano e altri cereali integrali, in quanto favoriscono il transito intestinale prevenendo la stitichezza, motivo frequente di dolore e malessere che si aggiunge agli altri disagi.
Il cibo, inoltre, deve gratificare il palato, ma senza sostituire i rapporti umani, anzi favorendo l’interazione con gli altri. Partecipare a momenti di convivialità può aiutare infatti le persone con disabilità ad allontanare il senso di emarginazione e disuguaglianza. Nei casi di autismo, ad esempio, si consiglia ai genitori di mettere a tavola il bambino insieme al resto della famiglia, anche quando il figlio si limiti ad osservare e a non partecipare al pasto. I bambini con disturbi del neurosviluppo presentano infatti un’ipersensorialità per cui tutti i loro sensi possono essere disturbati da ogni tipo di alimento, in modo tale da sviluppare spesso un’iperselettività nella scelta degli alimenti, in base a forma, colore, odore, consistenza ecc. Per tali bambini, quindi, è indispensabile che il “rituale” del pasto si ripeta quotidianamente, senza particolari variazioni. Ciò per altro non deve scoraggiare il genitore che con pazienza deve provare a introdurre gradualmente nuovi alimenti o condimenti, prediligendo cibi e ingredienti sani, come frutta e verdura.
L’insegnante di cucina Deborah French, madre di quattro bambini di cui uno con autismo e una con sindrome di Down, nel libro The Cookbook for Children with Special Needs (“Ricettario per ragazzi con bisogni speciali”) evidenzia l’importanza di coinvolgere i propri figli – con disabilità e “normodotati” – nella scelta degli alimenti e nella preparazione dei piatti. Attraverso l’esperienza personale con il figlio Henry, affetto da autismo, ne ha scoperto l’interesse per la cucina, iniziando a fargli fare qualche piccolo lavoretto, come tagliare i biscotti. Le attività culinarie hanno avuto un effetto positivo, rilassando il bambino e aumentando la sua autostima.
«Ho scritto il libro di ricette – ha raccontato French – per aiutare i bambini con bisogni speciali a sapere da dove arriva il cibo che mangiano, in che modo gli ingredienti vanno a costituire la loro dieta, gli effetti sulla salute e il modo in cui ci fa sentire».
L’insegnante di cucina consiglia anche di portare con sé i figli al mercato locale, per scegliere e acquistare direttamente gli ingredienti sani e di qualità. Sappiamo tuttavia che questo non sempre è possibile. In alcuni casi, infatti, le persone con disabilità non hanno la possibilità di spostarsi dalla propria abitazione, né di muoversi in modo autonomo e in questo la tecnologia può essere loro di ausilio. Ma dove acquistare prodotti di qualità? Ad esempio su siti e-commerce che propongono alimenti di produttori locali.
Concludendo, sia che si abbia la possibilità di recarsi al mercato della propria città, sia che si decida di acquistare alimenti online, l’aspetto fondamentale è scegliere prodotti di qualità, sani e genuini, che migliorino le proprie condizioni psicofisiche, da consumare in modo consono allo specifico fabbisogno calorico e preferibilmente in situazioni di condivisione con gli altri.
Un portale di e-commerce che propone alimenti di produttori locali
Tra i vari siti di e-commerce che propongono alimenti di produttori locali, degno di nota è ad esempio Vivere la Toscana.it, portale di artigianato e prodotti tipici toscani.
Nello spazio di vendita online, oltre a poter ordinare scarpe fatte a mano su misura (anche sanitarie), si possono acquistare diversi tipi di alimenti provenienti da fattorie e piccole aziende artigianali, cibo toscano privo di conservanti, coloranti e altre sostanze chimiche. Tra i prodotti biologici, inoltre, tutti sono consigliati per la dieta mediterranea, dichiarata, com’è noto, patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco.