«Una donna cammina con il suo cane labrador retriever lungo il marciapiede che la condurrà al lavoro presso il Comune di Rimini, come fa ogni giorno. Ma il 29 aprile si presenta un imprevisto: un cane di grossa taglia aggredisce il labrador, senza possibilità di scampo, perché Paola, la sfortunata protagonista di questa vicenda, è una donna non vedente, affiancata da Mia la quale svolge il ruolo di cane guida; inoltre, la donna che conduce al guinzaglio il proprio cane di grossa taglia, nonostante i richiami di Paola, non rende manifesta la propria presenza e non è di alcun aiuto per spiegare cosa stia succedendo; da ultimo, ma non certo ultimo, capire cosa sta accadendo senza poter contare sull’anticipazione consentita dalla vista, ritarda e di molto ogni eventuale tentativo di difesa o controllo della situazione, sicuramente già di difficile gestione anche se non ci fosse di mezzo la cecità. Udire il proprio cane guaire e toccarlo trovandolo insanguinato, sentire il ringhio dell’altro e non poter fare nulla, non vedere nulla, sono momenti di autentico terrore. Fortunatamente un uomo risponde alla richiesta di aiuto di Paola, riesce faticosamente a separare i due cani e soccorre la donna che stringe ancora tra le mani la maniglia della guida di Mia che ha subìto questa tremenda aggressione senza riuscire a difendersi».
A segnalare il fatto è l’UICI Nazionale, che prosegue così il racconto della drammatica vicenda: «Le conseguenze che emergono da questo tremendo episodio sono una donna cieca ed il suo cane gravemente segnate nel corpo e nella fiducia. Mia ha riportato varie ferite, tra cui una ad un orecchio a cui potrebbe dover essere operata, oltre che paura, manifestazioni di ansia e l’incertezza nella futura capacità di essere guida serena per la compagna di cammino, la quale conta sul suo equilibrio e sui suoi occhi. Si può inoltre immaginare che Paola non dimenticherà con facilità un evento così terribile, che in più la colpisce nella sua quotidiana capacità di mobilità autonoma. Perché proprio questo è un cane guida per il cieco che sceglie di accoglierne uno nella sua vita, un insostituibile ausilio per un libero movimento nel mondo, per la possibilità di svolgere con naturalezza e libertà le attività di ogni giorno, come recarsi al proprio posto di lavoro senza dover dipendere da qualcun altro».
Da tutto ciò l’UICI intende lanciare con forza un appello urgente, «rivolto a tutti coloro che decidono di prendere con sé un compagno a quattro zampe il quale non è esattamente di facile gestione, a causa del temperamento forte o della mole imponente, non solo perché tengano il cane a guinzaglio nei luoghi pubblici e se necessario ricorrano alla museruola che devono sempre avere, ma soprattutto perché seguano nei luoghi in cui vengono effettuati (o siano loro i primi a richiederne lo svolgimento) quei percorsi formativi destinati ai proprietari dei cani, raccomandati nell’Ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2013, prorogata nel luglio dello scorso anno».
«Da questo evento – concludono dall’UICI -, che vogliamo sperare non capiti mai più a nessun’altra persona e dal quale ci auguriamo che Paola e Mia si riprendano senza conseguenze permanenti e invalidanti per la loro salute fisica, psichica e per le loro capacità di movimento insieme, possiamo almeno osare desiderare che ogni proprietario di un cane, piccolo o grande che sia, con indole mansueta o più territoriale, abbia come priorità quella di prestare la massima attenzione a non ostacolare il passo pieno di dignitosa fierezza di coloro per i quali il cane non è un vanto, un capriccio, un trofeo da esibire o uno strumento di difesa, ma un meraviglioso aiuto che restituisce uno spazio di libertà, altrimenti fortemente compromesso dalla disabilità visiva».
Su meritorie linee analoghe si sta muovendo da qualche tempo anche l’Associazione Blindsight Project, che in tal senso ha realizzato un volantino, scaricabile gratuitamente e stampabile, a sostegno di tutti coloro che, o per via dell’avanzata età del proprio cane, o perché accompagnati da un cane guida, quotidianamente si scontrano con i cani sciolti in territorio pubblico.
«In ogni parco italiano – viene ad esempio sottolineato da tale Associazione – è ormai diventato normale lasciare i propri cani sciolti. Cani che, se non gestiti, spesso rappresentano un pericolo addirittura per il padrone stesso, ma soprattutto sono un vero pericolo per quei cani molto anziani che non hanno possibilità di tanto movimento, e per i cani che lavorano, primi fra tutti i cani guida, che hanno il compito più importante tra tutti i loro colleghi lavoratori, quello cioè di: condurre una persona cieca, farla camminare come se vedesse, evitare di farla sbattere o cadere, e tanto altro. Un cane guida, pertanto, non può essere disturbato a prescindere, ma troppe sono le segnalazioni che riceviamo ogni giorno: ci sono tante persone con cane guida, o con un cane anziano, che non possono più avvicinarsi in un parco, in un giardino, o altri luoghi dove si portano a spasso i cani, per via dei cani senza guinzaglio, che anche se docili e giocherelloni, sono comunque un pericolo perché rappresentano una distrazione per il cane che lavora, e qualcosa che un cane anziano vorrebbe davvero evitare».
Anche Blindsight Project cita poi l’Ordinanza Ministeriale del 2013, prorogata lo scorso anno, sottolineando che «se essa prevede un guinzaglio per tutti i cani in territorio urbano, escluse le aree cani, un motivo c’è. Speriamo quindi che, tutti insieme, si riesca a portare più rispetto per il lavoro degli altri cani, nonché a far rispettare la legge».
In tal senso, il volantino di cui si è detto verrà non solo affisso in ogni parco o giardino pubblico, ma anche inviato a tutti i Comuni italiani, «affinché la mobilità, tanto agognata dalle persone con disabilità visiva, e raggiunta grazie proprio a un cane, non preveda più rinunce o spiacevoli episodi. Vanno considerate infatti tutte le persone che sono intorno a noi, con un cane che potrebbe appunto non aver né voglia né bisogno di socializzare, che rinunciano a una passeggiata in un parco o su una piazza, per colpa di cani senza guinzaglio». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° UICI Nazionale (Chiara Giorgi), chiagiorgi@gmail.com
° Blindsight Project (Massimiliano Bellini), stampa@blindsight.eu