«La persona con disabilità, in quanto persona, è titolare di tutti i diritti e le libertà fondamentali riconosciuti dal vigente diritto internazionale, oltre che dalle Costituzioni democratiche. Con tale corredo, ha diritto a realizzare pienamente la propria personalità. Deve però essere posta nella condizione di perseguire concretamente questo obiettivo, comune a tutti gli esseri umani. Ha pertanto diritto non già al riconoscimento di ulteriori “diritti umani”, bensì ad un “supplemento di garanzie”, ovvero alla pratica fruizione di specifiche azioni positive, di politiche pubbliche, insomma di un’organica mobilitazione di risorse materiali e umane, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche».
A pronunciare queste illuminanti parole, in una lunga intervista rilasciata al nostro giornale alla fine del 2005, che anticipava alcuni passaggi-chiave di quella che un anno dopo sarebbe stata la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, era stato Antonio Papisca, docente emerito di Tutela del Diritto Internazionale all’Università di Padova, nella quale aveva creato il Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi sui Diritti della Persona e dei Popoli, più semplicemente noto come “Centro Diritti Umani”.
Non possiamo dunque non vivere con particolare partecipazione la scomparsa del professor Papisca, avvenuta in questi giorni, e non ricordare una figura che oltre ad essere un punto di riferimento internazionale in àmbito di diritti umani, lo era anche per l’intero movimento delle persone con disabilità, di cui aveva spesso “incrociato” le istanze, in alcuni casi anticipandole: basti pensare alla promozione del Corso di Aggiornamento Universitario sul tema Diritti umani e disabilità, esperienza del tutto nuova e originale per tutta l’Europa, voluta più di dieci anni fa all’interno dell’Università di Padova.
Proficui e frequenti, del resto, sono stati anche i momenti di collaborazione con vari esponenti del mondo della disabilità, appartenenti in particolare alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che hanno portato a realizzare congiuntamente seminari, corsi e convegni.
La lucidità di raffinato studioso che caratterizzava Antonio Papisca, la sua passione e la tenacia per il tema dei diritti umani, l’eredità culturale lasciata al mondo accademico e non, continueranno certamente ad essere per l’intero movimento delle persone con disabilità una vera e propria “stella polare” di cui tenere conto in tutte le proprie battaglie. (S.B.)