Ci sono iniziative per persone con disabilità, ci sono iniziative che qualcuno rende accessibili alle persone con disabilità e poi ci sono iniziative per tutti (persone con disabilità comprese): può sembrare un cavillo linguistico, ma in realtà questa distinzione rispecchia atteggiamenti e approcci culturali molto diversi.
La mostra Bestiale! Animal Film Stars, in corso al Museo Nazionale del Cinema di Torino fino all’8 gennaio del prossimo anno, rientra nella terza categoria, facendosi notare per il suo contributo innovativo. Fin dalla fase progettuale, infatti, essa è stata costruita con una notevole attenzione per le cosiddette “esigenze speciali”.
La logica di fondo è semplice quanto efficace: gli accorgimenti adatti alle persone con disabilità si rivelano, alla prova dei fatti, utili anche per i cosiddetti “normodotati”. Ad esempio, una riproduzione tattile o una descrizione audio – elementi imprescindibili per chi non vede o vede poco – possono essere apprezzate da qualsiasi visitatore, perché mostrano l’opera d’arte in una prospettiva inedita e favoriscono il coinvolgimento di tutti i sensi.
La mostra, che prende vita in questi mesi negli spazi della Mole Antonelliana di Torino, si distingue anche per l’elevata ricerca tecnologica applicata all’accessibilità: grazie, infatti, ai sistemi Qr Code e Nfc, i visitatori possono ricevere varie informazioni, direttamente sul proprio smartphone.
«Con questo nuovo allestimento – spiega Paola Traversi, responsabile dei Servizi Educativi del Museo del Cinema – vogliamo proseguire un cammino iniziato già nel 2007. Nel 2015 gli spazi espositivi permanenti del piano dedicato all’Archeologia del Cinema sono stati oggetto di una decisiva ristrutturazione, improntata alla logica del design per tutti». In tal modo, quindi, un museo tradizionalmente dedicato al vedere riesce a proporsi come luogo accogliente anche per le persone con disabilità visiva, il che dimostra che qualsiasi spazio può diventare accessibile, se c’è un autentico desiderio di inclusione. «Incoraggiati dai buoni risultati ottenuti – aggiunge Traversi – abbiamo pensato di estendere il lavoro anche alle mostre temporanee, in modo da rendere la nostra offerta sempre più completa e stimolante».
Il primo esperimento in tal senso ha riguardato un’esposizione sul cinema neorealista. E gli allestimenti successivi – tra cui le mostre Hecho en Cuba, Gus Van Sant e Tonalità Tangibili. Peretti Griva e il Pittorialismo Italiano, cui ha collaborato anche l’UICI di Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – sono stati un vero e proprio crescendo di accessibilità.
«Per aumentare la qualità e potenziare i servizi- conferma Traversi -, cerchiamo sempre un confronto diretto con le Associazioni di persone con disabilità, che ci forniscono pareri e preziosi suggerimenti. Quanto alla mostra Bestiale! Animal Film Stars, abbiamo lavorato perché i disabili, pur potendo comunque contare sui servizi di accompagnamento previsti dal museo, riescano ad esplorare in autonomia le varie opere esposte».
Un impegno di questo genere comporta per altro anche una serie di stanziamenti economici, tutt’altro che scontati in tempi di crisi e tagli alla cultura, ma nel caso del Museo del Cinema di Torino, va sottolineata una precisa volontà “politica” a muoversi in questa direzione, fondata anche sulla sensibilità di Donata Pesenti Campagnoni, direttrice pro-tempore dell’Istituzione torinese, che crede fermamente nell’investimento sull’accessibilità.
Curata da Davide Ferrario e Donata Pesenti Campagnoni, la mostra Bestiale! Animal Film Stars propone una passeggiata alla scoperta degli animali nel cinema, articolandosi in dieci sezioni tematiche e guidando lo spettatore in un mondo multiforme, attraverso ben 440 elementi (fotografie, manifesti, storyboard, costumi di scena e altri materiali).
L’allestimento ruota attorno a due concetti chiave: l’“animale-star” (icona per il grande pubblico) e l’“animale-attore”, ammesso che una vera e propria “recitazione animale” esista. Una proposta di questo tipo si rivolge a un pubblico vasto ed eterogeneo, non limitato alla cerchia dei cinefili. Anche i più piccoli, infatti, trovano molti spunti di interesse e l’afflusso previsto è di oltre 400.000 visitatori.
«L’attenzione alle persone con disabilità – sottolinea Rocco Rolli, architetto dell’Associazione Tactile Vision, che si è occupato dell’accessibilità, anche negli aspetti più tecnici – si nota fin dall’inizio del percorso espositivo. I visitatori, infatti, vengono accolti da un totem (un mobiletto) all’interno del quale si trovano schede in Braille, testi ingranditi con carattere ad alta leggibilità e mappe concettuali, ideate per chi abbia difficoltà nella lettura o nella comprensione dei testi stessi. Inoltre il totem contiene informazioni in varie lingue».
Un buon esempio, quindi, di design per tutti, con le informazioni dedicate alle persone con disabilità che non sono isolate in un blocco a parte, ma inserite in un tutto organico, pensato per venire incontro a esigenze diverse, comprese quelle dei tanti stranieri in visita al museo.
Ma non solo: all’interno del Caffè Torino (una stanza che riproduce l’atmosfera dei bar storici cittadini), accovacciati sui tavoli si trovano alcuni animali. «Sono riproduzioni in resina – spiega Rolli -, molto curate nei dettagli, belle da vedere e da toccare. Quando vi si avvicina la mano, questi animali si mettono a parlare e “si presentano”. Sempre all’interno del Caffè Torino si trovano poi una sorta di “menù dell’accessibilità” e un grande libro multisensoriale, intitolato Che cos’è un animale star?. I fogli sembrano di carta, ma in realtà sono realizzati in un materiale plastico, particolarmente resistente. Per le immagini, infine, abbiamo puntato su fotografie di qualità, poi trasposte in rilievo, in modo che il libro possa essere affascinante per chi lo guarda, come per chi lo tocca».
A tutti questi accorgimenti si affianca, come detto, il ruolo della tecnologia. Con i sistemi di codici Qr o Nfc i visitatori possono accedere, direttamente tramite il loro telefono, a vari contenuti: voci che raccontano le opere esposte oppure video in LIS (Lingua Italiana dei Segni), «aspetto quanto mai rilevante – conclude Rolli -, visto che in mancanza di un interprete, le persone sorde rischiano di essere le più penalizzate nella comunicazione e dunque nella comprensione».
Da notare, infine, che lungo tutto il percorso espositivo c’è un corrimano, con indicazioni in Braille.
«Proprio per sottolineare il valore inclusivo di questa mostra – commenta Franco Lepore, presidente dell’UICI di Torino – abbiamo voluto dare a Bestiale! Animal Film Stars il nostro patrocinio. Siamo grati al Museo del Cinema per il suo impegno in materia di accessibilità e speriamo che la nostra collaborazione con questa prestigiosa istituzione culturale possa proseguire nel tempo». (L.M. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa UICI di Torino (Lorenzo Montanaro), ufficio.stampa@uictorino.it.