«Durante un’articolata riflessione sulla disabilità, sono arrivata alla conclusione che ognuno, a suo modo, è disabile o quanto meno è toccato dalla disabilità in maniera indiretta. Ho deciso quindi di identificare come assiomi le difficoltà che ciascuna persona deve affrontare quotidianamente e quando sono passata alla stesura della sceneggiatura vera e propria, ho articolato una trama relativamente semplice e lineare sulla base della complessa psicologia del protagonista, una persona con disabilità motoria, per il quale – durante una serie di eventi – la fragilità si tramuta via via in rinascita».
Ci aveva risposto così, Elisa Possenti, giovane filmmaker, classe ’98, già fattasi notare come regista, attrice e sceneggiatrice, con importanti frequentazioni in Italia e anche all’estero, quando le avevamo chiesto da dove fosse nata l’idea di AXioMA, cortometraggio da lei diretto sul tema della disabilità motoria, che tratta in particolare il tema della fase post-traumatica di un giovane che cerca la forza per tornare a vivere.
Quando avevamo parlato di questo interessante progetto culturale – promosso e prodotto da Village for All (V4A®), la nota azienda avviata una decina di anni fa a Ferrara, specializzata nell’organizzazione di sistemi dedicati al turismo accessibile, e divenuta partner di riferimento per numerosi enti, organizzazioni e aziende in Italia e all’Estero – lo avevamo fatto anche per lanciare la campagna di raccolta fondi nel web necessaria a farlo decollare, ciò che in seguito è avvenuto, grazie anche all’intervento di alcuni sponsor.
Mentre quindi proseguono le iniziative per riuscire ora a finanziare la post-produzione e la distribuzione, AXioMA – ciò che per altro era tra i principali obiettivi dell’intera operazione – sta incominciando a rendersi visibile nei Festival dedicati al cinema, come accadrà innanzitutto nella serata di oggi, 19 luglio, a Siracusa, dove ne è prevista l’anteprima mondiale nell’àmbito del Concorso Internazionale Cortometraggi, all’interno del 9°Ortigia Film Festival. Nel prossimo mese di settembre, poi, vi sarà anche la prima uscita internazionale, in Indonesia, all’11° International Film Festival di Bali (Balinale).
Ma come mai un’organizzazione da sempre impegnata nel turismo e nell’accoglienza accessibile, come Village for all, aveva deciso di promuovere con forza questo progetto? Così ci aveva risposto a suo tempo il fondatore e presidente di essa Roberto Vitali: «Abbiamo deciso di utilizzare il mezzo televisivo/cinematografico per fare emergere una tematica sociale della quale, a nostro avviso, si è fino ad oggi parlato poco e spesso male. Consapevoli dunque che proprio il nostro retaggio culturale e una serie di luoghi comuni e stereotipi acquisiti nel tempo distorcono tuttora la percezione generale della disabilità, abbiamo deciso di affidare la tematica a un gruppo di giovani creatori di cinema, affinché con la loro visione non viziata dal pregiudizio, possano raccontare una verità talmente evidente da risultare praticamente invisibile. Quel che ci aspettiamo, quindi, è un approccio differente, che possa aiutare le persone a comprendere meglio l’assioma che sta alla base del progetto, ossia che tutti, ma proprio tutti, nella loro vita hanno avuto o avranno a che fare con la disabilità ed è necessario per questo costruire una cultura più ampia e condivisa, meno concentrata sul sensazionalismo o su uno stucchevole buonismo, ma concretamente più attenta alle persone e ai loro bisogni».
Un’aspettativa, quella di Vitali, che a giudicare dalla qualità del prodotto, non è andata delusa. (Stefano Borgato)