Purtroppo succede ancora che la maggior parte delle persone sia portata ad associare la parola “disabilità” alla parola “assistenza”, pensando che nel rapporto che si instaura con chi vive una qualsiasi condizione di disabilità, sia questo l’aspetto prevalente. Tutte le energie sono concentrate sull’obiettivo di «risolvere un problema», come se la questione fosse quella di ripristinare un equilibrio interiore, qualcosa da fare perché la vocina della nostra coscienza dice che è giusto così, perché in fondo si è più fortunati.
Niente di più sbagliato! Infatti, insieme alla Casa del Volontariato di Monza, con il progetto Subacquea e disabilità: una grande rete oltre le barriere, i ragazzi di DDI Italy hanno scelto un punto di partenza completamente diverso: la passione.
Scegliere di creare dal nulla un’opportunità di partecipazione alla pratica subacquea richiede tanta passione, pianificazione, metodo, capacità professionali specifiche e soprattutto il coinvolgimento di qualcuno che possa rendere disponibili le risorse economiche per trasformare le idee in opportunità aperte a tutti.
Con questa consapevolezza, dunque, si è deciso di disegnare un progetto e di provare a presentarlo alle Scuole Sub ed alle Associazioni di persone con disabilità del territorio di Monza e Brianza. Le adesioni sono state moltissime ed entusiastiche, oltre ogni aspettativa. Per il reperimento delle risorse economiche, si è quindi pensato di partecipare al bando Disabilità e tempo libero della Fondazione della Comunità Monza e Brianza ONLUS, che ha subito colto il valore e deciso di sostenere in concreto l’iniziativa progettuale.
Da queste premesse le idee hanno preso vita. A partire dallo scorso mese di gennaio, sono stati 24 gli istruttori, provenienti da 9 diverse Scuole Subacquee, che hanno ricevuto la formazione professionale per l’abilitazione all’insegnamento della subacquea a persone con disabilità; 6 sono state le Associazioni di persone con disabilità che hanno aderito al progetto, candidando 12 dei loro ragazzi alla partecipazione ai corsi sub che si sono svolti ogni giovedì sera presso l’impianto sportivo Pia Grande di Monza.
Ogni serata è stata una festa: l’impegno di tutti, la determinazione e la grinta dei partecipanti hanno creato un clima di leggerezza che è sembrato annullare, in quell’ora, ogni differenza iniziale. E forse è stato proprio questo uno degli elementi più forti emersi dal gruppo.
La disabilità, qualunque essa sia, è sicuramente una condizione da conoscere, capire e non sottovalutare, ma al contempo non rappresenta un limite assoluto, piuttosto un “punto di partenza diverso”, spesso più faticoso rispetto ad altri, in un percorso dove l’obiettivo è andare a cercare insieme il limite attuale, per poi provare a spostarlo, centimetro dopo centimetro. Grazie all’impegno costante, alle abilità e alle competenze acquisite nei corsi, lavorando con fiducia fianco a fianco con i propri istruttori. Sempre in sicurezza, divertendosi senza azzardi.
Ed è quello che è successo sotto gli occhi della nostra Associazione [DDI Italy, N.d.R.] e sotto gli occhi vigili dei responsabili delle Associazioni e dei genitori che al giovedì sera dalle tribune hanno seguito i gruppi impegnati in acqua.
Da subito il rapporto didattico si è dimostrato caldo ed efficace: il sentimento iniziale di incredulità si è trasformato in gioia e soddisfazione nel vedere i propri ragazzi assimilare velocemente spiegazioni e concetti, sparire con naturalezza sotto la superficie dell’acqua e rimanerci per lunghissimi minuti prima di riemergere, sempre con il sorriso disegnato sul volto.
Quello che abbiamo fatto insieme è un meraviglioso percorso inclusivo che nell’aggregazione e nella condivisione ha fatto crescere davvero tutti: gli allievi che si sono avvicinati progressivamente al loro obiettivo di immergersi in mare e lo staff di istruttori che è diventato ogni settimana più unito e forte.
Sindrome di Down, paraplegia, autismo, tetraplegia, amputazioni, osteogenesi imperfetta, tetraparesi spastica distonica, cecità… Diversi stati di normalità, diversi punti di partenza. La disabilità passa in secondo piano, davanti a noi solo allievi… e una grande passione condivisa.
L’appuntamento finale si è avuto il 10 e l’11 giugno, presso il Centro Subacqueo Marina Diving di Loano (Savona), con gli esami in mare e la certificazione dei risultati ottenuti.
Qui gli allievi hanno coronato il loro sogno, diventando dei veri subacquei. Il mare li ha ricevuti mostrandosi loro nella sua veste migliore. Sotto un sole splendente, dopo mezz’ora di navigazione con TITTI, un grande gommone giallo, le acque limpide e calme dell’Isola della Gallinara hanno abbracciato i ragazzi che si sono tuffati senza indugi. Volti sereni e sorridenti, nonostante la straordinarietà dell’impresa.
Tutti gli allievi hanno centrato l’obiettivo superando senza problemi le immersioni della loro prova d’esame, dimostrando a se stessi e ai loro istruttori la qualità del buon lavoro fatto insieme in questi mesi di corso in piscina.
E la sera tutti a cena per festeggiare insieme i traguardi raggiunti e per celebrare con la consegna dei brevetti la felice conclusione dell’evento.
È stata una fantastica esperienza che ha lasciato un segno profondo nel cuore di tutti. Sappiamo già, e ne siamo felici, che il progetto concluso lascerà in eredità, a beneficio del territorio e delle persone, una rete di competenze attiva ed energica che manterrà viva per tutti l’opportunità di partecipare a questo sport, così meravigliosamente appassionante ed inclusivo.
Un grandissimo ringraziamento va infine alla Fondazione della Comunità Monza e Brianza ONLUS che ha reso possibile tutto questo e a tutti coloro che ci hanno creduto e sostenuto.