“Non è te che aspettavo”: fumetti che raccontano l’amore e la sindrome di Down

È uscito in questi giorni in Italia il libro “Non è te che aspettavo”, in cui Fabien Toulmé ha scelto il linguaggio dei fumetti per raccontare con grande sincerità la storia della nascita di sua figlia con sindrome di Down, passando dalla paura alla disperazione, fino all’accettazione e all’amore profondo. Il risultato, davvero notevole, è quello di un’opera bella da leggere e utile da diffondere, anche per aiutare tante persone a conoscere meglio le persone con sindrome di Down e a sostenerne le famiglie

Copertina del libro "Non è te che apsettavo"«Ogni tanto mi capita di ripensare alle parole di Khalil Gibran… Forse non saremo mai l’arco che tira nostra figlia in avanti. E anche se a volte ci sentiamo tristi all’idea che non potremo sempre essere al suo fianco per proteggerla dagli sguardi, dai giudizi, da chi si prende gioco di lei… non diremo più, in preda allo sconforto… “Non meritate una cosa del genere!”. Certo che meritiamo nostra figlia… La verità è che siamo fortunati che ci abbia scelti».
Non potrebbero essere più belle di così, le “nuvolette” che concludono Non è te che aspettavo, libro di Fabien Toulmé, meritoriamente pubblicato in Italia da Bao Publishing. “Nuvolette” perché Non è te che aspettavo è un libro a fumetti, che racconta la storia di un amore profondo per una bimba con sindrome di Down, figlia dell’Autore.
Non a caso l’ingegner Toulmé, già appassionato di fumetti e a propria volta apprezzato creatore di immagini per alcune riviste francesi, ha scelto questa forma di linguaggio per raccontare con grande sincerità la storia di come ha temuto, saputo e poi accettato che la sua seconda figlia avesse la sindrome di Down. E l’impatto è davvero notevole, con il piacere di tenere in mano un libro bello da leggere e utile da diffondere.

«Non è te che aspettavo – è stato scritto – è un libro vero, dolce, che insegna a piegare ordinatamente la paura e a farne un bagaglio che possiamo portare con noi, senza mancare mai dello spazio che ci servirà per la gioia che ancora dobbiamo provare, per l’amore che ci sorprenderà lungo la strada. È un racconto, una testimonianza, una prova tangibile della capacità umana di vedere il meglio nelle persone».
E altrove: «Questa è la storia di un amore profondo che nasce dalla comprensione e dall’accettazione della diversità, un libro sincero che racconta sia i momenti di paura e di incertezza, che la profonda gioia e gratitudine dell’essere genitori».

Un piccolo grande strumento di informazione, dunque, da consigliare a tutti, che potrà aiutare tanti a conoscere meglio le persone con sindrome di Down e a sostenerne le famiglie. (Stefano Borgato)

Fabien Toulmé, Non è te che aspettavo, traduzione di Francesco Savino, Milano, Bao Publishing, 2018.

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