Storie di amore e malattia raccontate da attori afasici

Andrà in scena domani, 22 febbraio, a Torino, lo spettacolo “Prendo Amore”, terza produzione del Teatro Babel, il gruppo aperto ad attori afasici e studenti-attori in formazione che partecipano al Laboratorio Teatrale Permanente del CIRP (Centro Intervento e Ricerca in Psicologia) della Fondazione Carlo Molo. «Esso nasce – è stato scritto – dalle storie di amore e malattia raccontate dagli attori con afasia e raccolte dai più giovani attori del gruppo, per esplorare con azioni e gesti la genesi del sentimento amoroso e il suo potere di trasformarsi “nella buona e nella cattiva sorte”»

Locandine di "Prendo Amore", Torino, 22 febbraio 2018È giunto alla sua terza produzione il Teatro Babel, esperienza nata nel 2013 come gruppo teatrale aperto ad attori afasici e studenti-attori in formazione, nell’àmbito del Laboratorio Teatrale Permanente del CIRP (Centro Intervento e Ricerca in Psicologia) della Fondazione Carlo Molo di Torino. E la nuova realizzazione, ideata e diretta da Lorena La Rocca, andrà in scena domani, giovedì 22 febbraio, al Teatro Vittoria di Torino (Via Antonio Gramsci, 4, ore 21), confrontandosi con un grande tema del teatro e della vita, quale l’amore.
Prendo Amore è infatti il titolo dello spettacolo, che viene presentato così: «Esso nasce dalle storie di amore e malattia raccontate dagli attori con afasia e raccolte dai più giovani attori del gruppo per esplorare con azioni e gesti la genesi del sentimento amoroso e il suo potere di trasformarsi “nella buona e nella cattiva sorte”. Supportati dai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes e da alcune riflessioni sugli scritti di Fabio Veglia, abbiamo attraversato le storie di legami importanti, osservando che l’amore spesso mette di fronte a scelte difficili, assolute, come quella di accompagnarsi nel periodo duro della malattia. L’afasia diventa simbolo di una difficoltà di esprimere il sentimento, una condizione di silenzio che esalta le azioni nella loro semplice e diretta capacità di andare oltre le parole e diventare abbraccio, carezza, corsa, gesto amoroso quotidiano. Come Teatro Babel, dunque, attraverso lo scambio di storie d’amore tra le due generazioni di attori, abbiamo voluto proporre un discorso amoroso nuovo, raccontando come, nel gruppo stesso, la creazione di legami forti e affettivi abbia sollevato e rinforzato chi si è sentito solo».

Disturbo del linguaggio conseguente a un danno cerebrale, l’afasia, in tale contesto, innesca la ricerca di un linguaggio artistico che vada oltre le parole, per dare forma ai silenzi di chi vive la malattia. Attraverso il teatro, infatti, si cercano racconti, immagini, azioni che superino la difficoltà comunicativa e che allenino il gruppo a una relazione efficace.
Dal canto suo, il Centro Afasia CIRP della Fondazione Molo di Torino, lavora già dal 2004 in continuità con i principali Servizi Riabilitativi Territoriali e ha segnatamente come obiettivo la riabilitazione delle persone con afasia, sia in termini di potenziamento delle abilità comunicative che di benessere psicologico, allo scopo di facilitare nella massima misura possibile la partecipazione sociale.
Vari sono gli strumenti clinici in uso presso il Centro, che dopo un accurato lavoro di ricerca, sono stati adattati alla realtà dell’afasia: la psicoterapia, il teatro sociale e l’intervento sociale. I principali laboratori di gruppo sono quelli di Psicoterapia e Logopedia (realizzato in collaborazione e convenzione con il Servizio Logopedia Adulti dell’ASL TO1), di Psicoterapia Mindfulness, di Teatro Sociale e di Comunità™ e di Psicoterapia. I laboratori stessi vengono attivati dopo una fase preliminare di valutazione, volta a comprendere la specifica situazione della persona divenuta afasica e dei suoi familiari. A condurli è un’équipe di professionisti composta dal coordinatore Stefano Monte, oltreché da Maristella Crielesi, Lorena La Rocca e Alessia Congia.
Più in generale, la Fondazione Molo, attraverso il lavoro di Valentina Borsella e Daniela Trunfio, propone un’area specifica di attività culturali, alcune delle quali realizzate grazie al diretto coinvolgimento delle persone afasiche, rivolgendosi alla comunità, con l’obiettivo di fonire direttamente occasioni di partecipazione sociale.
Per quanto riguarda infine il Teatro Babel, si tratta, come accennato, di un gruppo nato nel 2013 e aperto ad attori afasici e studenti-attori in formazione, che lavorano fianco a fianco, producendo testi, azioni, e racconti sui limiti e le risorse di una relazione che passa per l’“ascolto del silenzio”.
È in sostanza un’attività artistico culturale nata da persone che hanno terminato la riabilitazione e che condividono l’interesse per il teatro e la voglia di mettersi in gioco per narrare storie. (S.B.)

A questo link è disponibile l’elenco con tutti i componenti del cast di Prendo Amore. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: daniela.trunfio@fastwebenet.it.

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