«In questa speciale giornata è importante ricordare l’impegno dei ricercatori italiani per migliorare la qualità di vita delle persone con la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). I risultati raggiunti fino ad oggi grazie al loro contributo, dalla scoperta di nuove mutazioni genetiche all’approfondimento del ruolo di molecole mirate a rallentare la progressione della SLA, testimoniano che l’Italia è un Paese all’avanguardia nella ricerca scientifica e che è necessario continuare ad investire in questo campo, per garantire le risposte attese da chi convive con la malattia».
Lo dichiara Alberto Fontana, presidente della Fondazione AriSLA, il principale organismo in Italia che finanzia progetti di ricerca sulla SLA, in occasione del Global Day sulla SLA di oggi, 21 giugno, ovvero della Giornata Mondiale della Sclerosi Laterale Amiotrofica, grave malattia neurodegenerativa progressiva, ancora senza una cura, che colpisce nel mondo circa 450.000 persone (circa 6.000 in Italia). A tale evento abbiamo dedicato un nostro ampio approfondimento in altra parte del giornale.
«Negli ultimi cinque anni – aggiunge Fontana – la produzione scientifica italiana sulla SLA è aumentata notevolmente ed è attualmente seconda solo agli Stati Uniti per numero di pubblicazioni. Come AriSLA siamo felici di avere contribuito significativamente a questo successo, in quanto il 17% degli articoli pubblicati da ricercatori italiani derivano da progetti finanziati dalla nostra Fondazione. Il nostro impegno è fare in modo che la ricerca scientifica in Italia vada avanti finché la SLA non sarà sconfitta e continueremo quindi a mettere in campo ogni strumento utile a sostegno degli studi più validi e innovativi». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AriSLA (Tiziana Zaffino), tiziana.zaffino@arisla.org.