Parlare è un Diritto, superare la balbuzie una conquista!

È questo il messaggio dell’Associazione Vivavoce, che in occasione del trentennale della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, celebrato in questi giorni, ha lanciato la campagna denominata “#insiemesipuò”, basata sulla simpatica “Filastrocca della balbuzie” per bambini, il cui ritornello recita: «E dentro la mia testa so bene cosa dire, ma le parole non vogliono uscire». L’obiettivo principale è quello di «promuovere un cambiamento negli altri, perché imparino ad attendere il giusto tempo senza anticipare le risposte, mostrarsi impazienti o prendere in giro»

La schermata con cui si apre il video della "Filastrocca della balbuzie"

La schermata con cui si apre il video della “Filastrocca della balbuzie”

In occasione del recente trentennale della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, proprio a quanto scritto nell’articolo 12 di quest’ultima («Il fanciullo ha il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa» e «le opinioni del fanciullo devono essere debitamente prese in considerazione») si è riferita l’Associazione Vivavoce – impegnata sul fronte della balbuzie nei bambini e ragazzi – per lanciare la propria campagna denominata #insiemesipuò, basata su alcuni quesiti fondamentali: «Se parlare, esprimere la propria opinione, è un diritto dei bambini e dei ragazzi, come possono farlo in modo adeguato quando le parole si inceppano? Se quel mondo resta chiuso nella loro mente? Se sono costretti al silenzio o a cambiare il loro pensiero perché le parole “non vogliono uscire?”».

A queste domande, quindi, intende rispondere l’iniziativa, che ruota attorno a una simpatica Filastrocca della balbuzie per bambini, il cui ritornello recita: «E dentro la mia testa so bene cosa dire, ma le parole non vogliono uscire».
Il progetto nasce da un’idea di Dajko Comunicazione, con testi di Davide Carafòli e musica di Giacomo Vaghi e vuole appunto essere una provocazione gentile, per creare un ambiente accogliente fin dalle scuole dell’infanzia ed evitare che la balbuzie diventi un tabù.
«I bambini possono essere “ambasciatori” straordinari – spiega Camillo Zottola, ex balbuziente, oggi medico e presidente di Vivavoce – per diffondere un messaggio di incoraggiamento ai coetanei che soffrono di balbuzie, ma non solo. Da piccolo sentivo di avere tante cose da raccontare. Mi è sempre piaciuto studiare, ma le mie interrogazioni non mi hanno mai soddisfatto: riuscivo a esprimere la metà di quello che sapevo».

Per realizzare il video della Filastrocca delle balbuzie, dunque, è stato coinvolto un gruppo di piccoli volontari che hanno prestato la voce per accompagnare il tema musicale.
Il messaggio invita in modo scherzoso e con una melodia orecchiabile a superare i luoghi comuni attorno alla balbuzie, ovvero «balbetti perché sei timido», «balbetti perché sei ansioso», «balbetti perché non sai cosa dire».
«Ma soprattutto – sottolinea ancora Zottola – vuole promuovere un cambiamento negli altri, perché imparino ad attendere il giusto tempo senza anticipare le risposte, mostrarsi impazienti o prendere in giro. E alla fine forte è l’invito a immedesimarsi per provare empatia e aiutare l’amico a superare questa fatica. Parlare è un Diritto, superare la balbuzie una conquista!».

Costituita quest’anno a Milano dagli ex pazienti del Centro Medico Vivavoce, l’omonima Associazione si pone il principale obiettivo di creare e diffondere una vera e propria “cultura della voce”. A tal proposito, intende innanzitutto sensibilizzare sul tema della balbuzie, promuovere progetti di studio e ricerca scientifica per far comprendere i fenomeni della “voce”, sviluppare applicazioni e ambienti software a supporto dei percorsi di riabilitazione, divulgare le evidenze scientifiche del proprio metodo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: barbara Reverberi (reverberibarbara@gmail.com).

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