«Nella maggior parte dei casi, né l’Unione Europea né i vari Stati del Vecchio Continente sono riusciti a includere le persone con disabilità nella loro risposta alla pandemia, sia al proprio interno che nelle azioni al di fuori dei propri confini, portando in tal modo a un impatto devastante su quelle fasce di popolazione e a un’ulteriore loro esclusione, rispetto ai tempi precedenti alla pandemia».
Non lascia spazio a troppi dubbi l’assunto centrale su cui si basa la quinta edizione del Rapporto annuale sui Diritti Umani pubblicato in questi giorni dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, e tutto dedicato all’impatto della pandemia sulle persone con disabilità nel 2020 in Europa (se ne può trovare il testo integrale a questo link e in versione facile da leggere e da comprendere a quest’altro link).
«Questo rapporto – sottolineano altresì dall’EDF – costituisce solo l’inizio del nostro lavoro, una testimonianza di tutte le criticità su cui si dovrà continuare a lavorare a fondo, come già, del resto, si è incominciato a fare in quest’ultimo anno. Esso, infatti, mostra cosa sia successo alle persone con disabilità nelle diverse fasi della pandemia, di fronte a Governi la maggior parte dei quali ha mancato ai propri obblighi legali nei loro confronti. Ma mostra anche come l’immediata e forte azione guidata dalle persone con disabilità e dalle loro organizzazioni rappresentative abbia costretto molti Governi a intraprendere azioni per garantire i loro diritti». (S.B.)
Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile Impact of COVID-19 on persons with disabilities, quinto Rapporto annuale sui Diritti Umani del Forum Europeo sulla Disabilità (in inglese) e il link al quale si trova la versione facile da leggere e da comprendere. Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Marine Uldry (Ufficio Diritti Umani dell’EDF), marine.uldry@edf-feph.org.