«Quando nasce un bambino o una bambina con una disabilità visiva, i suoi genitori si chiedono fin da subito: il mio bambino o bambina vedrà? Quanto e come vedrà? C’è qualcosa che si può fare per stimolare l’apprendimento della funzione visiva? Se come genitori, come pediatri o come educatori della scuola dell’infanzia vi siete posti anche voi queste domande, il nostro consiglio è quello di partecipare all’incontro del 12 giugno»: viene presentato così, dall’Associazione Aniridia Italiana, impegnata su tale malattia genetica rara (l’aniridia, appunto) che colpisce la vista (se ne legga nel box in calce), l’incontro online in programma per il pomeriggio di sabato 12 giugno (ore 15), centrato sulla presentazione di VISApp, un’innovativa applicazione per la stimolazione visiva di bambini o bambine con una disabilità della vista, di età compresa fra 0 e 6 anni.
«Il progetto VISApp – spiegano da Aniridia Italiana – nasce dalla collaborazione internazionale di più Associazioni (insieme alla nostra, Aniridia Europa, Aniridi Norge, RedTree, Small Codes e ALBA–Associazione Spagnola dell’Albinismo), nell’àmbito del progetto A School for All, finanziato dal fondo dell’Unione Europea per l’educazione interculturale Erasmus+. Oltre all’intervento di stimolazione visiva dedicato ai bambini e alle bambine, tale progetto ha consentito anche la creazione di una piattaforma per la condivisione di approcci e buone prassi con gli insegnanti e gli educatori degli asili nido e le scuole dell’infanzia».
«VISApp – aggiungono – propone molteplici livelli di azione e interazione, con l’obiettivo di portare il bimbo o la bimba a capire come individuare un oggetto che si muove sullo schermo, abbinarlo a un altro oggetto simile, gestirne il movimento e lo spostamento sul dispositivo digitale. Nel complesso la stimolazione visiva prodotta dal gioco consentirà al bambino di allenare l’occhio al riconoscimento di forme e colori, in maniera semplice e veloce e in un ambiente digitale strutturato per una fruizione sicura, protetta e idonea per l’età». (S.B.)
Per l’incontro online del 12 giugno è richiesta la prenotazione, scrivendo a aniridia.italiana@gmail.com o a Barbara Poli (barbara.poli965@gmail.com), indirizzi ai quali chiedere pure ogni altra informazione.
Aniridia
Questa parola significa letteralmente “senza iride”. Si tratta di una malattia genetica rara che colpisce la vista ed è caratterizzata dalla formazione incompleta dell’iride (la parte colorata dell’occhio che circonda la pupilla).
Anche altre parti dell’occhio, come il nervo ottico e la macula (la parte centrale della retina), possono non essere correttamente sviluppate. Le alterazioni della struttura dell’occhio possono altresì provocare l’insorgenza di altre patologie oculari.
L’aniridia e queste condizioni associate colpiscono ciascuno in modo diverso. Così, mentre alcune persone affette sono ipovedenti o non vedenti, altre possono avere una vista quasi normale (per approfondire ulteriormente, fare riferimento a questo link, nel sito di Aniridia Italiana).