Italiani sempre generosi, ma il non profit paga il prezzo della pandemia

«La pandemia ha messo a dura prova gli italiani, ma non sembra averne fiaccato la generosità, una generosità concentrata però sul fronte dell’emergenza sanitaria, lasciando indietro altre cause importanti di cui in particolare il non profit si occupa. Oltre infatti ad essere in prima linea per aiutare le comunità a fronteggiare la situazione, il non profit ha subìto un preoccupante calo di donazioni che lo sta mettendo in difficoltà»: è ciò che emerge da “Noi doniamo 2021”, rapporto curato dall’IID (Istituto Italiano della Donazione) e presentato in visata del Giorno del Dono del 4 ottobre

Un nodo di tante corde colorate«La pandemia ha messo a dura prova gli italiani, ma non sembra averne fiaccato la generosità. Una generosità che però si è concentrata sul fronte dell’emergenza sanitaria, lasciando indietro altre cause importanti di cui in particolare il non profit si occupa. Oltre ad essere in prima linea per aiutare le comunità a fronteggiare la situazione, il non profit, infatti, ha subìto un preoccupante calo di donazioni che lo sta mettendo in difficoltà nella sua azione quotidiana»: è quanto emerge dall’edizione 2021 di Noi doniamo, rapporto annuale (scaricabile a questo link) curato dall’IID (Istituto Italiano della Donazione) e presentato nell’imminenza del Giorno del Dono del 4 ottobre prossimo.
Si tratta di un documento che indaga lo stato dell’arte delle tre principali tipologie di dono, quella cioè di capacità e tempo (volontariato), quella economica (denaro) e quella biologica (sangue, organi). Per ciascuno di tali settori, dunque, Noi doniamo misura le pratiche donative e la propensione al dono degli italiani con dati generali accompagnati da approfondimenti svolti da diversi punti di vista.

«Il 2020 – ha dichiarato in fase di presentazione del rapporto Stefano Tabò, presidente dell’IID – ha testato la capacità della società italiana di resistere ad una crisi senza precedenti, perché l’emergenza sanitaria ha assorbito la generosità degli italiani, distogliendo in parte risorse che tradizionalmente venivano destinate al non profit il quale è stato a fianco delle sue comunità per sostenerle sia sul fronte sanitario sia su quello sociale. Un’azione, questa, che è costata molte risorse e che solo in parte è stata compensata dall’impegno dei cittadini».
«La quota di coloro che donano denaro, fanno volontariato o donazioni biologiche – ha aggiunto – è sempre minoritaria e vive un trend di lenta decrescita da molti anni. Invertire questa rotta è una delle sfide cruciali per il non profit e il periodo che abbiamo di fronte servirà a mettere alla prova la capacità di esso si sensibilizzare i cittadini e di intercettarne la generosità». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ampio approfondimento sul Rapporto Noi doniamo 2021. Per ogni ulteriore informazione: comunicazione@istitutoitalianodonazione.it (Ornella Ponzoni).

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