Con la Delibera della Giunta Regionale n. 1055 dell’11 ottobre scorso, la Regione Toscana ha approvato il proprio modello di presa in carico della persona con disabilità e i relativi strumenti, procedure e metodologie, ovvero la scheda di accesso e segnalazione del bisogno (Allegato A), la scheda anagrafica (Allegato B), la scheda di valutazione delle dimensioni di vita afferenti all’area sociale (Allegato C), il questionario delle opportunità e della qualità di vita (Allegato D), il modello di valutazione dell’ADA (Adattamento Domestico per l’Autonomia) (Allegato E), la procedura di definizione del Profilo di Funzionamento (Allegato F) e la scheda di definizione del Progetto di Vita (Allegato G).
Scopo del modello è quello di uniformare la procedura di presa in carico delle persone con disabilità, predisponendo un percorso che mette insieme, attraverso il Progetto di Vita, gli aspetti sanitari, sociali, previdenziali, lavorativi, ambientali e relazionali necessari alla persona con disabilità per migliorare la qualità della propria vita, sviluppare tutte le sue potenzialità, e poter partecipare alla vita sociale.
Per realizzare il Progetto di Vita verrà utilizzato il “budget di salute”, che mette insieme le risorse economiche, strumentali, professionali e umane, sia pubbliche che private, necessarie per la realizzazione di esso. È inoltre prevista la figura del “case manager”, quale responsabile del progetto assistenziale e referente organizzativo della persona e dei suoi familiari con il compito di supportarli facilitando l’accesso alle risorse del sistema sociosanitario e ai servizi disponibili.
Affinché il modello diventi operativo saranno poste in essere alcune “azioni di sistema”: la formazione per gli operatori e le operatrici, l’informazione e la comunicazione al/la cittadino/a, e la strutturazione del sistema informativo per la disabilità.
«Si tratta di un atto – ha spiegato Serena Spinelli, assessora alle Politiche Sociali della Regione Toscana – , che conclude un lungo e complesso lavoro di confronto e condivisione con tutti gli Enti Territoriali competenti, e con le Associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Grazie a questo lavoro d’ora in poi avremo un sistema unico a livello regionale per l’accompagnamento delle persone con disabilità: tutte le fasi in cui queste ultime entreranno in contatto con i servizi saranno gestite in modo omogeneo a livello regionale». (Simona Lancioni)
La presente nota è già apparsa nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripresa, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.