La storia del magio di Oz raccontata da “attori” con disabilità psicofisica: consiste in questo il videoracconto intitolato OZ. Uno studio sul mondo di Oz, prodotto dal laboratorio di teatro realizzato nell’ambito della Coprogettazione di interventi rivolti a persone con disabilità adulte e minorenni, realizzata dalla Società della Salute Pistoiese, insieme al Consorzio Co&So, alle Cooperative Sociali Arké, Gli Altri, Gemma e L’Orizzonte, oltreché all’associazione Amo la montagna, cui è stata dedicata nei giorni scorsi una pubblica proiezione a Pistoia.
Si tratta del frutto di un progetto comprendente vari laboratori, dall’Emporio Sociale di Quarrata a quello di agricoltura a Pistoia, presso la Fabbrica delle Emozioni, dal laboratorio artistico e di oggettistica, a quelli di musica, teatro e danza. «Lo scopo dei laboratori creativi di teatro, di musica e di agricoltura – spiegano i promotori – è la sperimentazione di forme di integrazione sociale finalizzate al mantenimento e allo sviluppo delle autonomie attraverso la socializzazione e diverse forme di arte: ospitano complessivamente quindici persone adulte con disabilità psicofisica».
Questa nuova iniziativa di coprogettazione ha preso il via nell’ottobre dello scorso anno, prevedendo cinque distinte aree di intervento, quali il percorso adolescenti, le attività con animali e, in più rispetto a una precedente esperienza, la mappatura delle Associazioni sportive, culturali e ricreative con cui svolgere attività di inclusione rivolte a persone con disabilità presenti sul territorio, nonché il sostegno alle famiglie attraverso uno sportello di ascolto e consulenza a Pistoia.
Nello specifico dello studio teatrale OZ, il videoracconto del laboratorio di danza e teatro si ispira segnatamente alla celebre storia Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum. «Basandoci sulle illustrazioni di Benjamin Lacombe – spiegano gli educatori Cecilia Lattari e Daniele Furcas – abbiamo dato vita ad alcune scene-quadri che rappresentano uno studio iniziale di uno spettacolo, mai realizzato a causa della pandemia. Abbiamo voluto creare un videoracconto proprio perché, in qualche modo, il nostro messaggio sulla potenza dell’immaginazione potesse arrivare a chi lo guarda». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@coeso.org.