«Era esattamente il 1992 quando la nostra Associazione inserì per la prima volta una persona con sindrome di Down in un luogo di lavoro. In questi trent’anni quell’impegno non ha fatto che crescere e i lavoratori con sindrome di Down da noi seguiti e accompagnati sono sempre di più: ad oggi qualcuno è già andato in pensione, ma sono 185 quelli che lavorano con un contratto a tempo indeterminato, 12 solo nell’ultimo anno. Tanti altri, inoltre, hanno contratti a tempo determinato o sono impegnati in tirocinio ed è quindi con forza e orgoglio che, in occasione della Festa Internazionale dei Lavoratori del Primo Maggio, vogliamo rilanciare, ricordare e raccontare il nostro impegno per l’inclusione lavorativa, attraverso uno strumento inaugurato lo scorso anno, che si rinnova e si arricchisce, vale a dire l’Album dei lavoratori AIPD»: lo dicono dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), facendo appunto riferimento ad un’iniziativa ampiamente presentata a suo tempo anche sulle nostre pagine, un vero e proprio “album di figurine” contenente le storie di alcuni lavoratori assunti grazie alla sinergia tra aziende e la stessa AIPD, voluto anche per rivolgere un appello al mondo delle imprese, affinché contribuiscano a completarne la “collezione”, riempiendo gli spazi vuoti con nuovi volti e nuove storie di lavoratori. Lo scorso anno, per l’altro, quell’appello è stato accolto, tanto che in questa occasione l’album si è riempito di nuove “figurine”, ovvero di altri giovani assunti a tempo indeterminato.
«Si amplia quindi la collezione di volti, di sorrisi, di incontri tra domanda e offerta di lavoro – aggiungono dall’AIPD – e dietro ognuna di queste “figurine”, dal Primo Maggio, se ne potranno leggere le storie, che sono un pezzo di storia di quell’inclusione che da oltre quarant’anni contribuiamo a realizzare. Molti spazi, però, sono ancora vuoti e vogliamo continuare a riempirli, perché trent’anni sono tanti, ma c’è ancora tanta vita davanti e tanto lavoro da fare, per far sì che il lavoro diventi davvero per tutti! Per questo, tutti possono contribuire a completare l’album: le aziende, che possono assumere i lavoratori, aiutate e accompagnate dalla nostra Associazione (in questa pagina tutte le informazioni) e le famiglie, che possono rivolgersi a noi e scoprire a questo link come funziona un inserimento lavorativo. Chiunque, infine, può sostenere con una donazione i nostri progetti di inclusione lavorativa, aiutando così a moltiplicare le assunzioni».
Nell’album, va detto, accanto ai “nuovi” lavoratori, vi sono quelli più anziani, che per primi furono formati e poi assunti con l’aiuto dell’AIPD: come Alfredo Scarlata, che da venticinque anni lavora presso il Mc Donald’s di Piazza di Spagna a Roma ed è ormai un punto di riferimento per i colleghi e i responsabili. «Per me – dice – lavorare è importante e mi fa sentire indipendente: guadagno qualche soldo e ho un impegno che mi permette di non stare tutto il tempo chiuso in casa. E poi ho un buon rapporto con i colleghi, mi hanno sempre accolto bene e sono ormai un punto di riferimento, ho tante mansioni diverse. Certo, sinceramente dopo venticinque anni sono stanco e faccio un po’ di fatica, spero un giorno di poter andare in pensione, ma ho ancora 48 anni e lavorare mi fa bene».
«Per molte aziende – sottolinea Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD – sembra ancora impossibile pensare che una persona con sindrome di Down possa dare un contributo importante alla propria attività. Noi abbiamo visto che non solo è possibile e che questi lavoratori arricchiscono la produttività, ma soprattutto migliora il clima aziendale e il rapporto con i clienti. Ancora una volta scopriamo che l’attenzione a una persona con difficoltà promuove attenzione ai bisogni di tutti e rende migliore la nostra società, per tutti!».
Uno spazio a parte, infine, merita il modo in cui ValueAble, la rete europea di cui la stessa AIPD è capofila, ha deciso di celebrare il Primo Maggio, richiamando l’attenzione sull’importanza del lavoro come strumento di inclusione sociale, indipendenza economica ed evoluzione personale.
Partendo dunque dall’assunto che ogni lavoro e lavoratore/lavoratrice, a prescindere da posizione e disabilità, può essere un valido contributo all’azienda e alla società e ha diritto a una retribuzione, è stato creato l’hashtag #MyWorkIsValueable, chiedendo a tutti i membri che fanno parte della rete, presente in sei diversi Paesi (Italia, Spagna, Portogallo, Turchia, Germania e Ungheria), di diffondere questo appello utilizzando lingue differenti.
Alla campagna possono partecipare tutti coloro che condividono l’idea di lavoro come strumento d’inclusione, semplicemente postando una foto o video, singolo o in gruppo, in cui venga chiaramente riportato il messaggio My Work Is Valueable, accompagnato dagli hashtag #InternationalWorkersDay, #valueablenetwork, #MyWorkIsValueable e taggando @Valueable network (Facebook e Instagram) e la propria azienda/associazione. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: ufficiostampaaipd@gmail.com.
I lavoratori dell’Album AIPD 2022
Sono questi i lavoratori che compaiono nell’Album AIPD di quest’anno e che il Primo Maggio sveleranno le proprie storie a chi seguirà, sulla pagina del sito dedicata e sui canali social dell’AIPD (Facebook, Twitter e Instagram), la campagna di comunicazione: Maurizio De Caro (C&C Consulting, Bari); Roberto Caruso (Jerome Chocolat, Bari); Marco Carella (Leroy Merlin, Bari); Gennaro Cruceli (Caroli Hotels, Gallipoli, Lecce); Andrea Valoti (FKV srl, Torre Boldone, Bergamo); Raffaele Calabrese (Casa di Spiritualità Sant’Anna – Cooperativa. Oltre L’Arte, Matera); Mattia Volpato (Emporio del Grano, Aeroporto di Venezia, Lagardere Travel Retail, Venezia); Elisa Zendri (salone di bellezza Studio Rovereto, Trento); Luca Lupi (Burger King, San Giorgio di Mantova); Luca Fiorini (Fiege Logistics, Nogarole Rocca, Verona).