Organizzato dalla FEDMAN (Federazione Disability Management) e dall’Associazione Abilitando, è in programma per il pomeriggio di domani, 28 giugno, in modalità mista (in presenza a Bologna, presso la Salaborsa del Comune, ore 16-18.15, e in collegamento online), il convegno denominato Accomodamenti ragionevoli e inclusione lavorativa, con l’obiettivo di indagare le tante questioni ancora aperte in àmbito di lavoro delle persone con disabilità e, in particolare, di proporre metodologie utili per individuare gli accomodamenti ragionevoli idonei a risolvere le “disabilità al lavoro”, ossia le conseguenze della “relazione complessa” tra lo “stato di salute” del lavoratore e il contesto nel quale deve trovare la relazione più inclusiva possibile.
«Quando si parla di persone con disabilità e diritto al lavoro – spiegano i promotori dell’incontro – si fa riferimento all’espressione comune “lavoratori della 68/99”, espressione in cui l’elemento caratterizzante è il superamento della fatidica soglia di invalidità del 46%, riconosciuta dalle Commissioni Mediche attraverso un iter individuato dal Legislatore. In realtà, l’ordinamento sovranazionale e quello nazionale hanno ormai adottato una nozione di “disabilità”, da invocare ai fini dell’azionabilità di alcuni diritti, non riconducibile ad una mera percentuale, ma che attiene alle limitazioni nella vita quotidiana (familiare, sociale e lavorativa) incontrate dalla persona che ha una patologia. In tal senso, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ha introdotto proprio questa nozione di disabilità, riconoscendo trattarsi del risultato “dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere comportamentali ed ambientali”. Sulla base di questa nozione, al fine di “assicurare alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di eguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e libertà fondamentali”, la Convenzione individua il concetto di “accomodamenti ragionevoli” come quelle “modifiche e adattamenti necessari ed appropriati” da assumere ove ve ne sia necessità».
«Proprio per garantire il rispetto del principio della parità di trattamento – si sottolinea ancora -, e in particolare nel settore del lavoro, grazie alla Direttiva Europea 78/2000/CE, trasposta nel nostro ordinamento dal Decreto Legislativo 216/03, è stato sancito l’obbligo a carico dei datori di lavoro di adottare gli accomodamenti ragionevoli. Ciò significa che i datori di lavoro devono prendere i provvedimenti appropriati, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, per consentire alle persone con disabilità di accedere a un lavoro, di svolgerlo o di avere una promozione o perché possano ricevere una formazione, a meno che tali provvedimenti richiedano da parte del datore di lavoro stesso un onere finanziario sproporzionato. Si tratta di misure che possono riguardare l’ambiente fisico (sistemare i locali o adattare le attrezzature) o l’organizzazione del lavoro (ritmi di lavoro, ripartizione dei compiti). Le recenti Linee Guida emanate con il Decreto Ministeriale dell’11 marzo scorso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno individuato gli accomodamenti ragionevoli come uno degli strumenti prioritari per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, auspicando che “la materia degli accomodamenti ragionevoli trovi spazio di confronto e di regolamentazione in sede di contrattazione del CCNL”, ma non dando ulteriori indicazioni rispetto a quanto indicato dalle normative internazionali. Il seminario di domani, 28 giugno, pertanto, si propone di indagare le questioni ancora aperte e in particolare di proporre alle aziende, nonché ai Centri per l’Impiego, alle Agenzie per il Lavoro, e ai SIL (Sistemi Informativi Lavoro) e agli Enti Formativi, strumenti e metodologie utili per individuare gli accomodamenti ragionevoli idonei a risolvere le “disabilità al lavoro” ossia le conseguenze della “relazione complessa” tra lo “stato di salute” del lavoratore e il contesto lavorativo nel quale deve trovare la relazione più inclusiva possibile».
L’incontro – patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna – si rivolgerà segnatamente ai lavoratori e alle lavoratrici con disabilità, che devono possedere la consapevolezza degli accorgimenti personali utili alla loro mansione, nonché essere corresponsabili nella richiesta, ma anche naturalmente, agli operatori dell’inserimento lavorativo, ai disability manager responsabili dell’inserimento stesso, al personale specializzato del Terzo Settore, ai responsabili del personale di aziende pubbliche e private, ai consulenti e medici del lavoro, ai rappresentanti dei lavoratori e alle Associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità.
A coordinare gli interventi sarà Haydée Longo, avvocato di Lex4All, e parteciperanno Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità; Patrizia Romagnoli, responsabile di Inclusione e Lavoro, Servizio Integrativo delle Politiche del Lavoro della Regione Emilia-Romagna; Cristina Ceretti, consigliera delegata dal Sindaco di Bologna alla Sussidiarietà Circolare, alla Disabilità e alle Famiglie; Silvia Stefanovichj, responsabile per le Politiche per la Disabilità e il Worklife Balance nella CISL; Elena Pignattelli dell’Osservatorio AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) sui Diritti; Stefano D’Ambrosio, dottorando presso l’Università di Bologna; Gabriele Gamberi, della Fondazione ASPHI; Mauro Buzzi, presidente della FEDMAN. (S.B.)
A questo link è disponibile la locandina del seminario, per il quale è prevista la sottotitolazione e l’interpretariato LIS. Per iscriversi in presenza accedere a questo link, per iscriversi online accedere a quest’altro link. Per ulteriori informazioni: info@fedman.it; segreteria@abilitando.it.