All’indomani delle elezioni amministrative in molti Comuni del Distretto Socio-Sanitario 45 della Sicilia, comprendente Modica, Ispica, Scicli e Pozzallo (Ragusa), ci preme ricordare che tali Comuni hanno tutti formalmente aderito alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità la quale impegna i decisori politici, è opportuno ricordarlo, a produrre nell’ambiente quelle modifiche necessarie affinché alle persone con disabilità sia garantita la piena partecipazione ad ogni àmbito del vivere civile, abbattendo sin dall’inizio tutte quelle che possono essere considerate come barriere ad una piena inclusione da parte di tutti.
Oltre dunque a specifiche normative (ad esempio la Legge 67/06, Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), che già di per sé imporrebbero determinati interventi nei nostri territori, con l’adesione alla Convenzione ONU è avvenuta questa ulteriore importante assunzione di responsabilità che però, nei fatti, sta avendo un riscontro si può dire “a macchia di leopardo”.
Pensiamo ad esempio alla gran parte delle spiagge del nostro Distretto: stabilimenti dotati di sedie JOB che permettono a chi ha una mobilità ridotta di entrare in acqua e rampe apposite, che però a un certo punto si interrompono, non permettendo nemmeno di arrivare alla battigia.
Questo è un po’ il simbolo di un’inclusione incompleta e mai del tutto realizzata, dove si può e si deve fare di più e che non riguarda certamente solo le spiagge, ma anche le città, i luoghi di interesse culturale e ricreativo, l’accessibilità delle informazioni, i mezzi di trasporto.
L’unica strada realmente percorribile per poter rendere i nostri Comuni realmente inclusivi, non ci stancheremo mai di dirlo, sono i PEBA (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), introdotti in Italia addirittura nel lontano 1986. I Piani, infatti, consentono di rilevare e classificare tutte le barriere presenti in un’area e possono riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).
I Piani, inoltre, devono poter individuare anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti e fare la stima dei costi. Ogni Comune dovrebbe esserne dotato. Ma quanti Comuni del nostro Distretto ce l’hanno?
Se non vogliamo quindi che l’adesione alla Convenzione ONU sia un semplice atto formale, dovremmo pensare seriamente a come migliorare l’accessibilità dei territori di cui andiamo tanto orgogliosi. Gli strumenti ci sono.