«Solo cinquant’anni fa le persone con disabilità intellettive venivano esonerate dalla pratica sportiva; oggi esse possono allenarsi con costanza in ogni disciplina sportiva, possono gareggiare in eventi nazionali e mondiali. Sono diventati atleti, protagonisti e promotori di un cambiamento che va anche oltre lo sport e che richiede un’analisi e una riflessione sui concetti di salute e di benessere. Il presente protocollo d’intesa si colloca proprio in questa direzione: unire le forze per approfondire tematiche volte a migliorare non solo la vita delle persone con disabilità e dei loro familiari, ma la cultura stessa del nostro Paese»: a dirlo è stato Alessandro Palazzotti, vicepresidente di Special Olympics Italia, componente nazionale del movimento di sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, subito dopo la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattia Rara), basato su alcuni precisi capisaldi, ovvero lo sport, il lavoro, l’educazione, la ricerca e l’assistenza.
«L’accordo con Special Olympics Italia – ha dichiarato dal canto suo Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO-FIMR – sottolinea l’impegno della nostra Federazione per favorire ogni tipologia di attività che promuova una visione olistica della persona, attraverso l’inclusione sociale, scolastica, lavorativa e sportiva di tutte le persone con disabilità intellettiva e Malattia Rara. Crediamo infatti che da collaborazione virtuose come questa possano nascere iniziative di interesse collettivo che contribuiscano in maniera concreta alla crescita del Paese e alla promozione di un sistema sociale più inclusivo. Insieme a Special Olympics Italia vogliamo proseguire nella nostra opera di sensibilizzazione politica e sociale perché nessuno ignori le difficoltà di chi vive con una disabilità intellettiva o con una Malattia Rara».
L’accordo tra Special Olympics Italia e UNIAMO-FIMR sancisce dunque l’inizio di una collaborazione volta al perseguimento di diversi obiettivi: promuovere lo studio e approfondire vari temi riguardanti la disabilità, quali l’elaborazione di protocolli e linee guida specifici in grado di rendere i diversi contesti ambientali accessibili; impegnarsi per l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo scolastico e lavorativo; incentivare la pratica dello sport quale strumento di formazione, educazione e inclusione sociale, per garantire i diritti inalienabili della persona (dignità, equità, rispetto e uguaglianza); favorire lo sviluppo della ricerca clinica e scientifica in materia. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@specialolympics.it (Giampiero Casale); comunicazione@uniamo.org (Flaminia Serra).