Come avevamo segnalato nei giorni scorsi, attraverso una serie di incontri e laboratori successivi, si è presentato alla città di Milano ConsideraMI, ovvero Verso una città inclusiva per bambini e adolescenti con disabilità, progetto realizzato a partire dal 2019 da una cordata di sedici Enti del Terzo Settore del capoluogo lombardo (l’elenco è nel box in calce), finanziato dal Comune meneghino tramite i fondi della Legge 285/97 (Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza), iniziativa che si è posta l’obiettivo di restituire alla propria città la fotografia della condizione di vita di bambini, bambine e adolescenti con disabilità, attraverso azioni che nel corso di tre anni hanno indagato e agito nei contesti di vita dei minori e delle famiglie.
«La mancanza di orientamento e la solitudine delle famiglie – spiegano i promotori dell’iniziativa -, l’assenza di un progetto di vita che accompagni la famiglia nella crescita del bambino fino alla vita adulta nei passaggi più difficili e delicati, la necessità di un’unica presa in carico per la famiglia: questo è emerso in tre anni di lavoro, ovvero il bisogno di politiche e interventi coordinati e trasversali che, se non attuati, pregiudicano l’attuazione dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, rendendo la vita di bambini, bambine e adolescenti della città un percorso segnato dalla mancanza di equità negli accessi e dalla disuguaglianza nelle opportunità che, oltre a incidere sulla qualità di vita di ciascun minore, determinano gravi solitudini e difficoltà per le famiglie».
La scorsa settimana, dunque, sono stati presentati tutti i risultati conseguiti da ConsideraMI, a partire dalla creazione e dalla sperimentazione di un modello di osservatorio in grado di raccogliere e monitorare il quadro della situazione ai bambini con disabilità (si veda a tal proposito a questo link il Quaderno dell’Osservatorio, insieme alla creazione di una piattaforma online a disposizione di famiglie e operatori, che raccoglie la mappatura di oltre 730 servizi, progetti/interventi, pubblici e privati di natura sociale, educativa, sociosanitaria e sanitaria, esistenti nei 9 Municipi di Milano. E ancora, la sperimentazione della presa in carico di 60 minori e famiglie con percorsi di orientamento e accompagnamento all’approccio dei servizi territoriali, l’attivazione di uno sportello educativo, 25 équipe educative coinvolte in percorsi formativi per le scuole dell’infanzia e altrettanti percorsi laboratoriali proposti sempre alle scuole dell’infanzia.
«Proprio dai dati emersi nei racconti dei genitori protagonisti dei focus group – sottolineano le organizzazioni che hanno fatte parte della cordata di ConsideraMi -, dalle riflessioni delle comunità di pratiche di operatori dei servizi per infanzia e adolescenza e dai bisogni evidenziati nei sessanta casi presi in carico sperimentalmente dal progetto, il dato che è emerso con maggiore rilevanza è quello – purtroppo noto a chi opera quotidianamante in questo àmbito – della disuguaglianza e mancanza di equità negli accessi: ogni famiglia, infatti, deve “inventare” il percorso di crescita del proprio figlio e l’esito dipende da chi incontra, dalla resilienza di cui è capace, dagli strumenti di conoscenza e dal reddito che possiede o persino dal Municipio in cui vive».
Da tutto ciò, quindi, è nata AGENDA 16 PER IL FUTURO – Dal progetto all’azione, 16 priorità per l’inclusione, documento programmatico, redatto e sottoscritto da tutta la cordata di ConsideraMi, consegnata all’assessore comunale al Welfare e alla Salute Lamberto Bertolè, alle Istituzioni milanesi tutte, contenente numerose proposte per mettere al centro delle politiche cittadine la presa in carico efficace ed estesa a tutti gli àmbiti di vita del bambino, della bambina e dell’adolescente con disabilità, indicando le priorità per migliorare la qualità della vita delle famiglie e considerare centrali i diritti dell’infanzia.
Il censimento dei bambini e delle bambine con disabilità, la necessaria costruzione di servizi educativi per il tempo libero e lo sport, l’importanza di un confronto tra le Istituzioni e gli Enti del Terzo Settore per la creazione e l’utilizzo di modelli di presa in carico comuni: sono questi solo alcuni dei sedici punti dell’Agenda che in generale raccomanda «azioni di filiera, di sistema e di metodo». (S.B.)
Ringraziamo per la collaborazione l’Associazione L’abilità.
I partner della cordata progettuale di ConsideraMI
Associazione L’abilità (capofila); AGPD (Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down); Associazione AIAS di Milano; Cooperativa Sociale Azione Solidale; Cooperativa Sociale Cascina Bianca; Cooperativa Sociale Codici; Cooperativa Sociale COGESS; Cooperativa Sociale COMIN; Cooperativa Sociale Eureka; Fondazione Aquilone; Cooperativa Sociale Fraternità e Amicizia; Associazione La nostra comunità; LEDHA Milano (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità); Associazione L’impronta; Consorzio SIR (Solidarietà in rete); Cooperativa Sociale Consorzio di Cooperative Sociali; Cooperativa Sociale Spazio Aperto Servizi.