«Il mancato accesso ai nuovi uffici dell’Assessore al Palio del Comune di Ferrara, sede dell’Ente Palio/Museo e le barriere architettoniche a quella fermata del bus rappresentano, oltre che un ostacolo, anche una discriminazione per le persone con disabilità»: queste le ragioni del ricorso presentato al Tribunale Civile di Ferrara da Fausto Bertoncelli, attivista di lunga data per i diritti delle persone con disabilità, che basandosi sulla Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, così come modificata dall’articolo 28 del Decreto Legislativo 150/11), ha citato in giudizio il Comune di Ferrara, con l’assistenza degli avvocati Alessandro Gerardi, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni e Roberto Anselmi.
Nella prima udienza, dunque, la giudice Mariana Coccia ha invitato le parti a trovare un accordo, ciò che non è accaduto, cosicché nell’udienza successiva di settembre dello scorso anno, la Giudice stessa ha formulato una proposta conciliativa articolata nei seguenti termini: «Il Comune di Ferrara, senza nulla riconoscere in merito alla sussistenza di condotte aventi carattere discriminatorio ed alla fondatezza delle pretese di cui al ricorso, si impegna entro trenta giorni dal perfezionamento dell’accordo a rimuovere la targa “Comune di Ferrara – Assessorato al Palio” e a pubblicare su almeno tre giornali locali e sul sito del Comune l’informazione (di cui il Comune ha dato conto nei propri atti) che l’assessorato al Palio non ha alcuna sede presso Corso Porta Reno n. 11, ma solo presso il Palazzo municipale. Entro trenta giorni dal perfezionamento dell’accordo, richiedere ufficialmente all’Ente Palio di apporre sotto la targa “Ente Palio” affissa sempre in Corso Porta Reno n. 11 la dicitura “sede di rappresentanza – uffici non aperti al pubblico” e di pubblicare tale informazione sul sito dell’Ente Palio. Qualora venisse ripristinata la linea bus per Francolino, realizzare un diverso capolinea ed almeno due fermate intermedie in entrambi i sensi di marcia pienamente accessibili, da individuarsi all’esito di una valutazione tecnica con strumenti amministrativi idonei a coinvolgere le associazioni locali che rappresentano le persone con disabilità [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]».
Nella proposta di conciliazione, inoltre, era stato previsto anche il versamento di 1.000 euro a Fausto Bertoncelli a titolo di ristoro, in relazione alle
pretese azionate in giudizio, e di altri 2.000 euro di spese legali.
Ebbene, nell’udienza conclusiva di fine novembre, la proposta è stata accolta dalle parti in causa, coincidendo in sostanza con una vittoria su tutti i fronti per l’azione promossa da Fausto Bertoncelli che forte di questo risultato, ha invitato «tutte le altre persone che avessero riscontrato problemi analoghi a fare ricorso o a sporgere denuncia», perché, sottolinea, «la nostra voce non ha ostacoli!». (S.B.)