Le Linee Guida per l’Integrazione Scolastica degli Alunni con Disabilità – diffuse all’inizio di agosto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – sono state accolte positivamente dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) al momento della loro emanazione (si legga ad esempio, sempre su queste pagine, il testo firmato dal vicepresidente nazionale della FISH, Salvatore Nocera, intitolato Linee Guida sull’integrazione: un buon punto di partenza, disponibile cliccando qui).
E tuttavia, con l’effettivo inizio dell’anno scolastico, oltre alle consuete e spesso allarmistiche notizie prodotte dagli organi d’informazione rispetto al taglio delle ore di sostegno, la Federazione e le Associazioni ad essa aderenti stanno ricevendo un crescente numero di segnalazioni fortemente in contrasto con i princìpi della qualità dell’inclusione scolastica, rilanciati attraverso le Linee Guida. Moltissimi genitori, infatti, hanno testimoniato la propria apprensione, dopo avere constatato l’esistenza di classi formate da oltre trenta alunni, con al loro interno sino a tre o quattro alunni con disabilità, generate tanto dalla composizione di nuove prime classi, quanto dalla fusione di classi terminali.
Si tratta di una situazione non conforme né al DPR 81/09 sulla costituzione delle classi e gli organici di diritto, né alla Circolare Ministeriale 63/09 sugli organici di fatto e ovviamente in contraddizione con le recenti Linee-Guida. Ma soprattutto si tratta di una situazione in grado di danneggiare la qualità del servizio di istruzione nel suo complesso e non solo per gli alunni con disabilità.
I leciti interrogativi, posti ai referenti degli Uffici Scolastici, da parte delle famiglie di alunni con disabilità, hanno generalmente ricevuto come risposta l’affermazione di una supposta impossibilità ad agire diversamente, smentendo di fatto quanto sottoscritto dal Ministro negli atti normativi sopra citati.
«Il rischio cui ora si potrebbe incorrere – annota Salvatore Nocera – è quello di un massiccio ricorso alla Magistratura da parte di questi genitori, con aggravi economici iniziali per le famiglie che potrebbero tradursi, a seguito delle sentenze, in seri aggravi finanziari per l’erario, in considerazione del fatto che le sentenze di questo genere sino ad ora si sono sempre rivelate favorevoli alle giuste rivendicazioni dei genitori. I ricorsi alla Magistratura andrebbero quindi ad interessare, oltre ai tagli alle ore di sostegno, anche il numero di alunni per classe, eccessivo rispetto alla normativa sulla sicurezza nelle classi. Potrebbe pertanto verificarsi che, a causa della scarsa attenzione degli Uffici Scolastici, molte classi vengano dichiarate inagibili, con conseguente interruzione dell’attività didattica, sino al raggiungimento di soluzioni legittime».
Come risulta dunque evidente, si tratta di una situazione potenzialmente in grado di creare disagi sproporzionati per tutto il sistema scolastico, motivo per il quale la FISH intende esortare il Ministero ad intraprendere un monitoraggio urgente sulla formazione delle classi e a ribadire le disposizioni per il rispetto della normativa vigente, ripristinando così i parametri previsti dalla stessa.
In mancanza di provvedimenti ministeriali riguardo a questa criticità, la FISH stessa dovrà rivedere il precedente giudizio positivo sulle Linee-Guida, che qualora inapplicate, non rappresenteranno più un pregevole atto di rinnovata attenzione per la dignità della scuola, ma solamente un vuoto manifesto politico. (G.G.)
– Sette in un’unica classe!, disponibile cliccando qui.
– Queste sono «classi speciali non dichiarate»!, disponibile cliccando qui.
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.