«Esprimiamo grande soddisfazione per i nuovi bonus per malati gravi varati il 9 agosto scorso dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che vengono incontro alle famiglie a rischio povertà da consumi energetici a causa di patologie gravi, perché non più forfettario, ma legato ai consumi effettivi e ai macchinari utilizzati». Lo ha dichiarato in una nota Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, organizzazione che proprio dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas aveva ottenuto rassicurazioni in tal senso, dopo avere presentato, all’inizio di luglio, un rapporto dedicato appunto al tema della cosiddetta “povertà energetica” (fuel poverty).
Secondo tale documento – di cui anche la nostra testata si era ampiamente occupata – nel 2011 la spesa media annua per consumo di energia, da parte di famiglie con persone affette da patologie croniche invalidanti, era stata di 976 euro contro i 437 di una famiglia tipo). 401 euro in più, dunque, dei quali solo 138 coperti dai bonus.
E lo stesso rapporto di Cittadinanzattiva evidenziava, per il corrente anno 2012, una spesa di 1.152 euro, dei quali 230 legati ai costi per i consumi energetici degli apparecchi medicali e 922 per gli altri consumi elettrici. «Una bolletta energetica di oltre 1.150 euro – ha sottolineato Gaudioso – che andrebbe naturalmente a sommarsi a una serie di costi privati che molte persone con invalidità e con patologia cronica sono costrette a sostenere, dalla badante ai farmaci non rimborsati, a presìdi e ausili non garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale e altro ancora, per un totale stimato di oltre 16.000 euro annui». Donde, pertanto, la soddisfazione espressa da Cittadinanzattiva per i nuovi bonus decisi a inizio agosto.
L’indagine di cui si è detto è stata condotta su un campione accidentale di 115 soggetti, appartenenti a cinque associazioni di pazienti che collaborano con il CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) di Cittadinanzattiva, vale a dire l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Parent Project, l’Associazione Italiana Pazienti BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) e la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Lo studio ha circoscritto il fenomeno della fuel poverty ai nuclei familiari che presentano al loro interno persone afflitte da patologie croniche invalidanti, quali la distrofia muscolare (42,5% del campione), la sclerosi multipla (30%), la bronco pneumopatia cronica ostrutiva (17,5%) e la sclerosi laterale amiotrofica (10%). (S.B.)
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