«Quel testo del Ministero del Lavoro è assolutamente inaccettabile». Così come aveva fatto Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nemmeno Pietro Cerrito, segretario confederale della CISL, usa mezzi termini, parlando della bozza di Decreto licenziata dal Ministero del Lavoro, che rivede le disposizioni sui cosiddetti “esoneri parziali” per le aziende obbligate all’assunzione dei lavoratori con disabilità, opportunità prevista dall’articolo 5 della Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili). Una bozza che verrà ora sottoposta, il 24 gennaio, alla Conferenza Stato-Regioni.
«Il testo – sottolinea Cerrito – non è conforme a quanto preannunciato nel Tavolo di confronto sulla materia, aperto il 14 gennaio dal ministro Fornero, e va invece verso la direzione contraria di permettere a molte più imprese, anche senza particolari requisiti, di chiedere di essere parzialmente esonerate dagli obblighi di assunzione di persone con disabilità».
«Per quanto poi riguarda il riferimento alla cosiddetta disciplina degli “accomodamenti ragionevoli”, prevista dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, essa – aggiunge il segretario confederale della CISL – è solamente citata nel testo e non resa operativa; né vi è traccia di tutta quella serie di strumenti, a partire dalle “convenzioni di esternalizzazione”, a disposizione dei servizi, per promuovere inserimenti di persone con disabilità e rendere il ricorso agli esoneri parziali solamente residuale».
«E infine – conclude Cerrito – cosa assolutamente più grave, se prima un’azienda poteva essere parzialmente esonerata dagli obblighi della Legge 68/99, in caso di difficoltà legate alla faticosità della prestazione lavorativa richiesta, alla pericolosità o alla particolare modalità di svolgimento dell’attività lavorativa stessa, ora, se fosse approvato questo testo, la stessa azienda potrebbe essere esonerata anche solo in caso di “esigenze di carattere organizzativo”, riferite a mansioni considerate incompatibili con l’assunzione di persone con disabilità».
La CISL, quindi, si dichiara impegnata, insieme alle associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari, a bloccare il Decreto, ritenuto «il frutto della scarsa propensione del Ministero a un confronto vero», e a promuovere, al contempo, «un cambiamento di approccio al tema dell’inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Silvia Stefanovichj, silvia.stefanovichj@cisl.it.