I disagi per anziani e pensionati dal CUD online

Pur comprendendo la necessità di informatizzazione e il tentativo di ridurre i costi, le organizzazioni del Terzo Settore denunciano il disagio che la decisione dell’INPS di rendere disponibile il CUD (Certificato Unico Dipendente) solo tramite internet sta creando soprattutto agli anziani e ai pensionati e chiedono all’Istituto la maggior chiarezza possibile, coinvolgendo anche lo stesso Terzo Settore

Realizzazione grafica dedicata al CUD telematico 2013«Comprendiamo la necessità di informatizzazione del nostro Paese e il tentativo di ridurre costi e oneri per la Pubblica Amministrazione, ma siamo molto preoccupati per il disagio che questa disposizione sta creando per una parte importante della popolazione, tra cui soprattutto gli anziani e i pensionati».
Lo dichiarano, in una nota congiunta, la ConVol (Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato), CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) e il Forum Nazionale del Terzo Settore, a proposito di quanto disposto dall’INPS, a partire da quest’anno – per adeguarsi ai criteri di risparmio previsti dalla Legge di Stabilità per il 2013 – ovvero di non inviare più il CUD (Certificato Unico Dipendente) in cartaceo, ma di renderlo disponibile esclusivamente per via telematica, tramite internet.

«Si tratta di una scelta – viene sottolineato dalle organizzazioni firmatarie della nota – che penalizza tutti coloro che hanno una scarsa dimestichezza con gli strumenti informatici (ricordiamo che in Italia solo il 52,5% della popolazione usa internet, secondo dati Istat) e che crea non poche difficoltà per i milioni di anziani e pensionati alle prese con la presentazione della dichiarazione dei redditi. Tutto ciò potrebbe rendere inoltre più complessa la destinazione del 5 e dell’8 per mille e la detrazione delle spese mediche, vanificando la reale libera scelta di gran parte dei Cittadini italiani».
«Sarebbe quindi quanto mai opportuno – conclude il comunicato – che l’INPS facesse maggiore chiarezza, mettendo in atto una capillare e più adeguata campagna di comunicazione e auspicando il più ampio coinvolgimento del volontariato e delle realtà di Terzo Settore». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: stampa@forumterzosettore.it, ufficiostampa@csvnet.it.

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